Federcasalinghe si vendica e sceglie I'Ulivo

« « Federcasalingbe si vendica e sceglie IVlivo Federica Rossi Gasparrini presidente della Federcasalinghe «Credo che alla fine abbia prevalso l'ala più intransigente di Forza Italia» servito freddo, oggi le truppe della Federcasalinghe sono pronte a chiedere giustizia per quell'amore tradito nella cabina elettorale. Dopotutto «domani è un altro giorno», esclamava Rossella O'Hara. Il prossimo pullman da prendere è quello dell'Ulivo. E di corsa, visto che il Polo schiera ai nastri di partenza il Movimento italiano Casalinghe, guidato da Tina Leonzi. Con lei marciano a ranghi compatti anche l'Associazione Donne Soldato, l'Associazione Vittime delle Ingiu¬ stizie Familiari, Maria Ida Germontani, dirigente dell'ufficio Pari Opportunità di An e Attilia Agrusti, ex presidente regionale della Federcasalinghe di Puglia, ora sospesa dalla carica. Lo scontro è nell'aria. Liquidato come «improponibile» un altro accordo con Forza Italia, la Federcasalinghe ha già deciso la sua mossa, come ha spiegato in una conferenza stampa la Gasparrini. Che ne ha approfittato per togliersi qualche sassolino dalla scarpa: a Forza Italia e An ha chiesto il motivo per il quale «quando erano al potere sono stati così incoerenti da trattare la Federcasalinghe da servette»; alla Poli Bortone di An ha augurato che «la sua dignità di donna sia superiore alla sua voglia di essere candidata e di essere eletta». Sorpresa, ma non troppo: al «summit» ha partecipato anche la signora Dini, Donatella Zingone, che ha detto di voler portare il suo sostegno e il suo impegno per spiegare i progetti per le donne. «Non bisogna soffermarsi sugli at¬ tacchi - ha sottolineato la first lady - ma andare avanti con i propri obiettivi». Il tutto condito da un complimento ad hoc: le casalinghe sono «microimprcnditrici», una definizione «degna di tutto rispetto». Insomma, il disgelo verso l'Ulivo è in fase avanzata. La Gasparrini spiega infatti che è cominciato un rapporto «cauto, difficile e dubbioso con il centrosinistra», tutto 0 contrario della folgorante ma effimera passione per Forza Italia: «Ho scelto di candidarmi con Dini per rassicurare l'ala moderata dell'Associazione. Dini non rappresenta forse la centralità assoluta?». Per ora siamo alla fase delle richieste, quelle che a suo tempo il Cavaliere non ha onorato, come il varo di leggi per il lavoro flessibile. Gli sviluppi sono incoraggianti: con l'appoggio del governo Dini e dei progressisti, la Federcasalinghe avrebbe già centrato qualche bersaglio. Al voto, al voto. Alessandro Mondo Guido Tiberga Mussolini Alberto Rapisarda FLASH Mussolini MUSSOLINI DIFENDE IL NONNO. Alessandra Mussolini replica a Silvio Berlusconi che, in una intervista, ha detto che il decreto sulla par condicio «è degno di Mussolini». «Se quanto riportato dai quotidiani corrisponde a verità, ritengo che Berlusconi sia già stanco a causa della campagna elettorale e, quindi, abbia difficoltà a misurare le parole. Paragonare l'attuale situazione di par condicio come iniziativa "degna" solo di mio nonno rappresenta prima di tutto un clamoroso abbaglio storico, e non sarebbe il primo da parte sua, e, inoltre, un grave attacco alla mia candidatura che, forse non ricorda, rappresenterà tutto il Polo, e quindi anche Forza Italia, alle prossime elezioni a Napoli. Usare il nome Mussolini con toni dispregiativi è lesivo noi miei confronti e pretendo, almeno da parte dei cosiddetti alleati, maggiore rispetto. Io, per paragonare guai e nefandezze, userei, fossi in lui, il nome di Craxi». MONTANELLI E LA GOBBA. I giornalisti e scrittori Sergio Saviane e Indro Montanelli, quest'ultimo come ex direttore del quotidiano «La Voce», sono stati condannati stamane dal tribunale di Monza rispettivamente a 300 mila lire di multa per diffamazione a mezzo stampa del presidente della Camera Irene Pivetti, e a 200 mila lire di multa per omesso controllo. In un articolo apparso sul quotidiano il 24 aprile dal titolo «Donne con le gobbe», Saviane si riferiva al presidente della Camera descrivendola come una gobbetta «con il volto affilato, il corpicino piallato, l'espressione e lo sguardo un po' cattivo e ingrugnato da gobba, anche se non ha la gobba». Saviane e Montanelli sono poi stati condannati al risarcimento dei danni con una provvisionale di 30 milioni. LA FIRMA DI PIETRANGELI. «Sì, ho ancora un rapporto di lavoro con la società di Costanzo, ma non con la Fininvest. Comunque, ho smesso di firmare la regia del Maurizio Costanzo Show per evitare che il mio nome, durante la campagna elettorale, compaia nei titoli di coda». Paolo Pietrangeli, regista del programma tv di Costanzo trasmesso da Canale 5, ha risposto così ai giornalisti che gli chiedevano se, nonostante la sua candidatura, continuerà a lavorare per la Fininvest. L'autore di «Contessa», una delle «colonne sonore» della contestazione Anni 70, è candidato di Rifondazione comunista sotto il simbolo dei «progressisti» nel collegio Roma 5 (Pietralata). Pietrangeli ha inoltre precisato che limiterà molto il suo impegno di regista-durante la campagna elettorale. Ha poi spiegato il perché della sua candidatura: «Mi ha spinto la delusione per una politica lontana dai problemi delle persone. La mia è una reazione nei confronti del lassismo morale». [r. i.] Montanelli

Luoghi citati: Monza, Napoli, Puglia, Roma