Nessun rischio per i consumatori italiani

« A IMPORT VIETATO Nessun rischio per i consumatori italiani ROMA. Nessun rischio per l'Itaha, le «vacche pazze» inglesi restano confinate nel regno di Sua Maestà. «Da anni l'Italia non importa bovini dal Regno Unito», spiega Paolo Mainardi, direttore generale dell'Aia, l'Associazione italiana allevatori. «Il virus spongiforme che colpisce i bovini è presente in Gran Bretagna ormai da molti anni, per questo da tempo esiste una sorta di cordone sanitario intorno all'isola. Nel 1994 inoltre l'Unione Europea ha emesso un'ordinanza che vieta l'esportazione di bovini dal Regno Unito in tutti i Paesi». Secondo Mainardi dunque l'Italia non corre nessun pericolo, nemmeno per un «rimbalzo» del virus dalla Francia, Paese dal quale invece importiamo la gran parte del milione di vitelli che ogni anno arrivano alle nostre frontiere. Il presidente dell'Aia, Palmiro Villa, ne ha comunque approfittato per denunciare lo stato di abbandono della nostra zootecnia, che ci costringe ogni anno a un esborso di 5000 miliardi di lire per l'importazione di bovini e di carne: «Un'invasione di animali dall'estero che, con la soppressione di ogni controllo alle frontiere e con l'ingresso anche clandestino di soggetti vivi da ristallo e da macello, rappresenta un fattore permanente di rischio sanitario per la diffusione di malattie degli animali». [AdnKronos]

Persone citate: Mainardi, Palmiro Villa, Paolo Mainardi

Luoghi citati: Francia, Gran Bretagna, Italia, Regno Unito, Roma