Duello a distanza D'Alema batte Fini di Fabio Martini

I due leader incontrano l'associazione dei costruttori. Il presidente di An: «L'Ulivo? Una risata li seppellirà» I due leader incontrano l'associazione dei costruttori. Il presidente di An: «L'Ulivo? Una risata li seppellirà» Duello a distanza, D'Alema batte Fini «Ilprogramma copiato?Diffondiamo cultura...» ROMA. In platea ci sono i 40 costruttori più importanti d'Italia, il loro presidente Vaiassi è cordialissimo con Fini e prima che il capo di An se ne vada dalla sede dell'Ance, ecco come lo saluta Vaiassi: «Onorevole Fini, non so come si dica tra voi politici: buona fortuna, in bocca al lupo o... crepi la balena!». Risate, applausi, clima quasi cameratesco. Fini se ne va con la bocca dolce, ma la sorpresa arriva un'ora dopo, quando nella sede dell'Ance sbarca D'Alema per un'altra intervistaconfronto. Il segretario pds parla per mezz'ora, snocciola un lessico iper-tecnico, parla di project fìnancing, di riqualificazione urbana, di general contractor e alla fine strappa ai costruttori un lungo applauso. E a microfoni spenti Vaiassi confida a uno dei suoi: «D'Alema? Intervento apprezzabile, più concreto di Fini». Per un caso curioso ieri si sono svolti due confronti a distanza tra Fini e D'Alema. In mattinata il presidente di an ha partecipato ad un'assemblea della Confcooperative, le coop bianche, e appena il dibattito è finito sono arrivati D'Alema e Bianco per un secondo con¬ fronto. Stesso «teatrino» nel primo pomeriggio alla sede Ance: prima dibattito con Fini e poi con D'Alema. E alla fine la sorpresa: nel confronto a distanza, D'Alema ci guadagna, n doppio duello lo ha vinto, di misura, il segretario pds che in termini di applausi ha avuto la meglio su Fini, che aveva prevalso nei ..corpo a corpo» del passato. E proprio nella sede delle coop bianche D'Alema e Fini «piazzano» le due battute migliori, quelle destinate a far l'onda. Dice il segretario pds: «Alla fine della campagna elettorale, a forza di proposte demagogiche sul fisco, per il Polo non resterà alcuna tassa da pagare, anzi è probabile che lancino la proposta di un rimborso agli evasori,..». Dice Fini: «La storia del programma copiato? Una risata li seppellirà!». Il primo match a distanza si consuma nella sede della Confcooperative, un tempo pianeta della galassia de, ma che ora sembra essersi spostata sul centro-sinistra, con una preferenza - altra sorpresa - per il pds più che per il ppi. Il primo ad arrivare è Fini, invitato assieme ad Antonio Martino, Casini e Buttigliene. Il presidente Luigi Marino pre- mette che «alcuni di noi votano per il Polo», ma invita 0 centro-destra «a non fare di ogni erba un fascio». E quando tocca a Fini, pur restando sulle generali, riesce a guadagnare la sua dose di battimani, dicendo che la «destra non vuole contrastare la cooperazione solidaristica e sociale». Poi ai cronisti, Fini spara su Dini: «E' un esempio di coda di pa¬ glia, assume atteggiamenti da propagandista, non da premier». L'atmosfera si scalda quando escono quelli del Polo ed entrano D'Alema e Bianco. Ma la prima doccia fredda è per il segretario ppi: «Sul problema della cooperazione, siamo convergenti con le posizioni del pds - dice il presidente Marino - e speriamo che la stessa convergenza si possa avere con i popolari...». E visto che il clima è favorevole, visto che in sala è presente Franco Cusoi, dirigente della Confcooperative candidato nella Quercia, D'Alema cerca di «incassare»: «Spero che voi ricordiate ai vostri due milioni e mezzo di soci che c'è una parte politica che vi vuole male...». Atmosfera diversa in casa dei co¬ struttori: Fini (accompagnato da un festeggiatissimo Ugo Martinat, che per An tiene i rapporti con l'Ance) insiste sul «disboscamento legislativo» per combattere «l'ipertrofia legislativa», propone di arrivare il più possibile «a testi unici» e lancia l'idea di un «unico ministero del territorio che accorpi ambiente, trasporti, lavori pubblici e Regioni». I co¬ struttori apprezzano, applaudono. Passa un'ora e arriva D'Alema, accompagnato anche lui dall'uomo dei rapporti con l'Ance, l'ex deputato brindisino Antonio Bargone. L'accoglienza è freddina, ma D'Alema rimonta rapidamente. Ironizza sul programma copiato («anche se noi siamo favorevoli alla diffusione della cultura...»), dice che «la più grande differenza col Polo è che l'Ulivo punta ad un grande patto sociale per il dopoelezioni, mentre loro parlano un linguaggio lacerante, chiedono di abolire la contrattazione collettiva» e dimostrano «una carica distruttiva paragonando il Capo dello Stato al mostro di Firenze...». Fabio Martini Il segretario del pds Massimo D'Alema

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