A Napoli Prima di perdona il figlio di F. Mil.

A Napoli A Napoli Prima di perdona il figlio NAPOLI. «Salvati, almeno tu salvati»: poche parole pronunciate con un filo di voce prima di morire, un atto di amore di una madre verso il figlio che, solo qualche istante prima, le aveva affondato nel petto la lama di un coltello da cucina. Il suo ultimo pensiero, Silvana Luciano, 46 anni, l'ha dunque rivolto a quel ragazzone che, sconvolto da un raptus di follia, aveva ucciso anche la norma e ferito un fratello ed ora tentava di darsi fuoco urlando frasi senza senso. E' difficile sapere cosa sia accaduto lunedì sera nella mente di Alessandro Pierno, 22 anni. E' vero, chi lo conosce lo descrive come un tipo dal carattere scontroso, l'opposto del fratello Paolo, di due anni più giovane. In famiglia erano preoccupati, al punto che i genitori avevano consultato uno psicologo. Nulla, però, lasciava presagire un comportamento così violento. La follia è scoppiata poco dopo le 19,30. Secondo la ricostruzione fatta dalla polizia, Alessandro si è improvvisamente armato di un coltello a serramanico e si è avventato contro il fratello minore. Paolo, ferito, ha gridato a squarciagola. In suo aiuto sono accorse la madre Silvana e la nonna Addolorata Ricciardi, di 70 anni. Hanno assistito ad una scena raccapricciante: Paolo, riverso per terra, aveva gli abiti inzuppati di sangue, mentre Alessandro continuava a colpirlo farfugliando frasi prive di senso. «Sono Satana», ha urlato il giovane prima di scagliarsi sulle due donne. La prima a cadere è stata Addolorata, subito dopo Alessandro se l'è presa con la madre. [f. mil.]

Persone citate: Alessandro Pierno, Ricciardi, Silvana Luciano

Luoghi citati: Napoli