Il poeta di ombre Da domani al 30 Aprile

dove Foto di Herbert List in mostra alla Biblioteca di piazza Carlo Alberto Il poeta di ombre Da domani al 30 aprile Ben ritrovato Herr Herbert List, grande fotografo, poeta di ombre, innamorato dell'Italia e degli italiani (specialmente di taglia giovane). Straordinario esteta dell'obiettivo, protagonista come tanti tra Ottocento e metà Novecento di una stirpe di giramondo che calavano in Italia attratti dal sole e dalle meraviglie mediterranee: arte e corpi, marine e feste, paesaggi e ville. Roma, Napoli, soprattutto Capri estrema iperbole del sogno letterario, raggiunto nella sua concretezza azzurrina e la Sicilia a corredo di un itinerario giocato tra «carusi» efebici, donne austere da folclore stereotipato e fossili scheletri della cripta dei Cappuccini. List torna in una Torino diversa da quella visitata quando ritrasse Felice Casorati fissandolo come icona tra metafisici manichini, una Torino ancora inquietante e che nel frattempo s'è fatta autorevole capitale della fotografia. Non a caso dunque, proprio la Fondazione italiana per la fotografia che si è' meritata allori propone la mostra delle stampe di Herbert List con la collaborazione del Goethe Institute, della Biblioteca Nazionale e dell'assessoratro alla cultura della Regione Piemonte. Inaugurazione domani alle 18 dell'esposizione allestita alla Biblioteca Nazionale di piazza Carlo Alberto 3 (fino al 30 aprile). Orario: martedì, mercoledì e giovedì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18; venerdì e sabato dalle 9 alle 13; chiuso domenica e lunedì (informazioni allo 011/489.184 e 011/489.930). Adesso un rapido sguardo sulla straordinaria sequenza d'immagini che il catalogo edito da Leonardo (introduzione di Luigi Malerba) riporta con elegante fedeltà. Tutti i periodi dell'attività di List sono documentati, dal giovanile viaggio italiano a metà degli Anni Trenta all'ultimo, fotograficamente parlando, di tre decenni dopo. Poi, si sa, List (era nato nel 1903, morì nel 1975) chiuse con la fotografia per dedicarsi al collezionismo d'arte. «Diario italiano» s'intitola appunto la rassegna e c'è da immagine a immagine un qualcosa che appartiene ai nostri ricordi, alla nostra vita (in chiave cronistica) appena trascorsa: gli anni di una Roma «caciarona» ma ancora genuina, di una Napoli affamata e non ancora violenta e disperata, di una Firenze sospesa nella luce non ancora contaminata dalla ressa dei turisti famelici non si sa di che. In mezzo la stupefacente serie dei ritratti: una Magnani tragica e bellissima; De Chirico fissato con ironia, un Morandi austero, un De Sica afflosciato dopo una notte insonne, l'allegro Zavattini, Marino Marini a cavalcioni di un suo cavallo a parodiare un cavaliere che sta per essere disarcionato; don Benedetto Croce tra le sue carte, sorpreso dall'intruso. Pier Paolo Benedetto Due splendide fotografìe eseguite da List. Vittorio De Sica in una pausa del film «Il giudizio universale» e Anna Magnani nella sua casa del Circeo nel 1951

Luoghi citati: Capri, Firenze, Italia, Napoli, Piemonte, Roma, Sicilia