Lippi ha l'arma vincente Tridente con Padovano di Marco Ansaldo

Lippi ha Karma vincente Tridente con Padovano Lippi ha Karma vincente Tridente con Padovano TORINO. «Mi sta bene che questa partita venga definita l'ultima spiaggia della Juventus: come viareggino di spiagge me ne intendo». Lippi ha cambiato maschera. Si è calato un sorriso sulla faccia, ha messo nella sacca un po' di humour alla toscana e lo ha diffuso intorno per avvalorare l'immagine di un gruppo che si è avvicinato in serenità al match con il Real. Tutto a posto? Pare di sì. Lippi ha persino svelato chi giocherà, come gli è successo un paio di volte in due anni e mai prima di un incontro così importante. Dalle porte chiuse alla formazione trasparente il salto è stato grande quanto la fiducia che si intuisce nelle parole dell'allenatore: «II Real dice che la Juve non lo spaventa e ha ragione perché ne conosce la versione che ha giocato a Madrid. A Torino vedrà cos'è la Juventus che nelle ultime stagioni era piaciuta a tutta l'Europa». Lippi esibisce i muscoli. Quanto ci sia di pretattica e quanto di convinzione lo capiremo questa sera. La Juve si presenta meglio dei madri disti e il tecnico bianconero lo ha capito. Vediamo perché. Le assenze. Ravanelli, Sousa e Carrara da una parte, Buyo, Hierro, Redondo, Soler e Amavisca tra gli spagnoli. Sta peggio il Real che deve rivedere il centrocampo, spostando in mezzo un corridore di fascia abbastanza anarchico com'è Luis Enrique. Lippi invece rinuncia a Sousa, come ha già fatto due volte in campionato. «Non si è allenato per una settimana - ha chiarito - e già il fatto di averlo disponibile soltanto negli ultimi giorni mi faceva dubitare. Poi ha preso una botta al piede e sono tramontate pure le ultime speranze». In realtà la candidatura del portoghese, praticamente nullo a Madrid come in altre occasioni quest'anno, era già caduta. Lippi punta su un settore forte della grinta di Conte e Deschamps, oltre a Jugovic che se azzecca la serata può essere utile in zona gol. L'offensiva. Alla mancanza di Ravanelli, squalificato, Lippi poteva rimediare con l'inserimento di Padovano o con un centrocampista (Lombardo, Di Livio). Ha scelto la soluzione più coraggiosa, in apparenza. «Metto un attaccante al posto di un attaccante, non voglio che si snaturi la caratteristica del nostro gioco». Non è l'unica ragione: Padovano è l'attaccante più in forma, il più lucido in zona gol. Giusto sfruttarne il momento in una partita in cui la Juve dovrà giocarsi il tutto per tutto in attacco. La controindicazione è che non si muove e non contrasta come Ravanelli: Vialli, Del Piero e soprattutto i centrocampisti dovranno lavorare di più in copertura. Per Vialli. L'ago della bilancia sarà comunque Vialli. «Non sapete con quale spirito visse la partita di Madrid - ha detto Lippi -. Telefo- nava due o tre volte al giorno per conoscere persino le condizioni dell'erba. In questo momento sa che molti fucili sono puntati contro di lui: aspettano che sbagli la partita per rimproverargli il suo impegno sindacale. Chi lo accusa, sappia che Gianluca si è comportato da professionista sempre, adesso ha voluto occuparsi anche di chi sta peggio di lui. E sono contento che l'abbia fatto». Prima dell'infortunio Vialli non era al massimo, a Carrara si è mosso con poca scioltezza. Ma il suo è un apporto di carisma, di cai-attere. Il vero interrogativo è Del Piero. A Madrid lo frenarono, questa volta può muoversi a sinistra (dove c'è Quique, non un gran marcatore) o dietro alle punte. Può trovare quel paio di metri di libertà che lo rendono temibile vicino all'area. Il pericolo. Nel primo tempo al Bernabeu il Real rese il massimo. A Torino punterà sul contropiede che Laudrup e Raul sanno portare con classe e velocità. ((Anche all'andata - ha detto Lippi - sapevamo che non dovevamo concedere loro lo spazio per far valere una tecnica di base migliore della nostra. Non ci siamo riusciti. Ci riproviamo, sapendo che trovarsi all'ultima spiaggia significa più tensione ma anche più concentrazione». In mezzo alla difesa resiste l'ultimo dubbio: Vierchowod o Porrini? E' più probabile che giochi quest'ultimo, Vierchowod faticò parecchio contro Raul. Per i lappanti si tratta comunque di un'esperienza insolita. In due anni si sono trovati solo una volta a dover rimontare il risultato dell'andata: fu nella finale di Coppa Uefa contro il Parma e l'impresa non riuscì. «E' la stagione in cui sfatiamo i tabù - ha commentato Lippi -: non avevo mai battuto l'Inter, neppure da giocatore, e l'abbiamo sconfitta; abbiamo vinto il derby dopo averne persi due e abbiamo conquistato la Supercoppa che mancava alla società. Mi sta bene quel riferimento negativo. Abbiamo la carica giusta per smentirlo». Marco Ansaldo LA STAMPA

Luoghi citati: Carrara, Europa, Madrid, Torino