Kohl: rinviare l'Uem sarebbe una catastrofe di Emanuele Novazio

Kohl; rinviare l'Ueiti sarebbe una catastrofe GERMANIA Decisa presa di posizione europeista del cancelliere che annuncia nuovi tagli ai conti pubblici Kohl; rinviare l'Ueiti sarebbe una catastrofe «Un ritardo della moneta unica pericoloso anche per i tedeschi» BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Alla vigilia del vertice di Torino, Helmut Kohl ribadisce il suo impegno per l'Europa. Con toni preoccupati, ancora una volta, per un possibile rinvio dell'Unione monetaria che potrebbe sfociare in un suo definitivo fallimento. Con un grido d'allarme: «Un ritardo avrebbe conseguenze catastrofiche per l'economia tedesca», che dovrebbe subire il peso del marco in tutta la sua forza. «Se l'Unione non scatterà nei tempi previsti, la prossima domanda sarà: per quanto sarà rinviata? La domanda successiva potrebbe essere: che succederà se l'Unione non si farà?». Il timore del Cancelliere che di recente ha definito «una questione di guerra o di pace» il successo dell'Europa - è questa volta per le prospettive dell'economia del suo Paese: se l'Unione monetaria fallirà, avverte Kohl, tutti cercheranno rifugio nel Su- permarco, destinato a rafforzarsi ancora e a «schiacciare le esportazionitedesche». «In queste condizioni come potremmo lottare contro la disoccupazione»?, si chiede ancora Kohl. In realtà, le domande senza risposta del Cancelliere sono il segno più evidente del paradosso che minaccia la costruzione dell'Europa: la Germania teme che l'Unione si allontani e che le conseguenze siano pesanti per la propria economia; ma sono anche le difficoltà dell'economia tedesca, sono i buchi nelle sue finanze pubbliche ad allontanare Bonn dall'Europa e a mettere in pericolo la stessa Unione monetaria. Per questo Kohl ha accompagnato il suo appello, ieri, con l'annuncio di «tagli massicci» alle spese pubbliche per il '97, anno decisivo per le sorti dell'Uem. «Per ridurre l'aumento del deficit saremo costretti a compiere fortissimi risparmi», avverte un Cancelliere consapevole del rischio-Europa - un rischio anche politico, per una Germania in cerca della definitiva legittimazione internazionale - e cosciente delle perplessità crescenti sulla possibilità di rispettare il calendario. «In queste condizioni», al Cancelliere non resta che sperare nella forza dei futuri «tagli», combinati a una ripresa dell'economia che per ora non si intravede, e che comunque non basterebbe - da sola - a rilanciare un mercato del lavoro gravato da una disoccupazione record, 4 milioni e 300 mila persone e un tasso dell'11 per cento. Che i tempi siano stretti lo conferma un dato: disoccupazione in aumento significa climinuzione delle entrate fiscali e crescita delle spese sociali io un Paese che nel '96, per il secondo anno consecutivo, non rispetterà i limiti del deficit fìssati da Maastricht, il 3 per cento del prodotto interno lordo. Emanuele Novazio II cancelliere tedesco Helmut Kohl. A destra, Jacques Santer presidente della Commissione europea

Persone citate: Helmut Kohl, Jacques Santer, Kohl

Luoghi citati: Bonn, Europa, Germania, Torino