«Troppi errori delle banche»

«Troppi errori delle banche» «Troppi errori delle banche» Fazio accusa il credito nel Mezzogiorno ROMA. «E' indispensabile evitare di ripetere gli errori del passato, porre fine al protrarsi di criteri operativi insoddisfacenti, la concessione di crediti basati sulla conoscenza personale, l'eccessivo peso attribuito alle garanzie in luogo della capacità di reddito dell'affidato, la dilatazione delle esposizioni al di là delle reali potenzialità finanziarie della clientela». E' stata durissima, ieri al convégno sul Mezzogiorno, la requisitoria del governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio contro la cattiva gestione dei banchi meridionali. Secondo il governatore, le banche del Mezzogiorno, grandi e piccole, hanno infatti avuto negli ultimi due esercizi un risultato di gestione per lira intermediata pari alla metà di quello degli istituti del Centro-Nord. E un rapporto tra sofferenze e impieghi pari al 23%, contro il 16% degli istituti settentrionali. Siamo in piena emergenza. Lo dimostra il caso del Banco di Napoli, di cui proprio in queste ore Banca d'Italia e Tesoro stanno definendo il piano di salvataggio e di rilancio, avviato sabato scorso nella riunione riservata con i nove banchieri che nell'autunno scorso parteciparono al prestito obbligazionario in favore dell'i¬ stituto partenopeo. Per Ambroveneto, Bnl, Banca di Roma, Cariplo, Cassa di Verona, Cassa di Torino, San Paolo di Torino, Monte dei Paschi e Mediocredito centrale l'ipotesi di lavoro è dunque quella di convertire quel prestito in azioni ordinarie. Ieri sia l'amministratore delegato della Bnl Croff, sia il presidente della Banca di Roma Geronzi, hanno mostrato cautela, poiché ovviamente in questa fase la definizione del nuovo «nucleo duro» che dovrà comandare al Banco di Napoli è tutta nelle mani delle autorità monetarie. Occorrerà poi vedere quali istituti si tireranno indietro, e quali invece accresceranno le proprie quote al di là del prestito già sottoscritto nei mesi scorsi. Ma che questo sia lo schema è certo. E lo ha confermato, implicitamente, lo stesso governatore Fazio nel suo intervento, ricordando che «le banche del Centro-Nord sono intervenute più volte in soccorso di realtà meridionali che tendevano a deteriorarsi irreversibilmente» e che «si è accentuato nel tempo l'interesse strategico a stabilirsi nei mercati finanziari del Sud, innestandosi in realtà locali mediante l'apporto di capitali e risorse professionali».

Persone citate: Antonio Fazio, Croff

Luoghi citati: Roma, San Paolo, Torino, Verona