cani non sono bestiacce sudicione no alla morte in Texas

Cronaca solo lugubri esempi AL GIORNALE / cani non sono bestiacce sudicione; no alla morte in Texas fi genere umano è più feroce Nel rispondere alla gentile e sensibile signora di Roburent (Cn) che tanto odio nutre nei confronti dei cani che definisce «bestiacce sudicione e crudeli» vorrei farle sapere quanto la compatisco perché tanta acidità ed insensatezza provengono sicuramente da un animo frustrato e scontento. Purtroppo c'è ancora molta gente come lei che ritiene i cani esseri da tenere fin che servono per poi disfarsene non importa come, da maltrattare perché si pensa non provino sentimenti, che si stupisce ancora quando un cane tenuto costantemente alla catena, il più delle volte corta da non permettere molti movimenti, arriva esasperato a mordere una persona, o cani senza padrone che vagano affamati in cerca di cibo uccidendo altri animali come del resto detta la natura. E solo perché apparteniamo al genere umano ci crediamo in diritto di condannare quando proprio tra di noi ci si ammazza con ben più ferocia e non certo per cibo. Io ora le chiedo: ha mai provato ad osservarli bene senza odio, ad accarezzarli con dolcezza, a dare loro un po' d'affetto? Si accorgerà ben presto di ricevere molto di più di quanto lei non dia: fedeltà, devozione, comprensione e tanto, tanto amore. E sono certa che ne trarrà vantaggi anche il suo animo che sarà finalmente contento. In quanto alla lupa che ha ammazzato il suo delizioso gattino sono sicura che quest'ultimo avrebbe fatto lo stesso con un altrettanto delizioso topolino. Silvana Gioia, Torino A Lawrence d'Arabia mancano 4 minuti Nella rubrica «Fatti e Gente» del 13 marzo scorso ho letto l'articolo «Lawrence d'Arabia tramò con Mussolini?». In questo articolo si riferisce circa il «taglio» di 4 minuti di pellicola che sarebbero stati eliminati misteriosamente dal film omonimo perché in essi si racconterebbe dei contatti avuti dal militare inglese con dirigenti fascisti, cosa che si voleva tenere segreta. La prova che vi siano stati ripetuti contatti tra Lawrence ed Italo Balbo non è però così segreta come riferito dall'AdnKronos, e questo si può dedurre da quanto si legge a pag. 189 dell'omonimo libro pubblicato nel 19f ù (Antony Nutting, La-vrenee di Arabia, etc. Calderini). Carlo Giorgini, Torino Amnesty vuole salvare un condannato Se siete contro la pena di morte, e desiderate aiutare Amnesty International e il gruppo che nel suo ambito si è formato per cercare di salvare la vita ad un condannato a morte negli Stati Uniti, allora quello che vi scrivo potrà interessarvi. E' urgente che quante più persone possibile vengano messe a conoscenza di questa iniziativa: Arthur Lee Williams si trova nel braccio della morte del penitenziario di Huntsville in Texas da 15 anni; un gruppo di persone sta cercando di aiutarlo ad evitare la sedia elettrica pagandogli un legale (grazie al contributo di tanti siamo riusciti a raccogliere 100.000 dollari che sono stati versati a Randy Shaffer, un ottimo legale di Houston, il quale è riuscito ad impedire che venisse fissata la data dell'esecuzione, e che difenderà Arthur durante il processo che, ci auguriamo, la Corte dello Stato del Texas autorizzerà a riaprire). Chi volesse saperne di più può scrivere in via Accademia Peloritana 29, 00147 Roma, o direttamente ad Arthur (Arthur Lee Williams, 736, Ellis One Unit, Huntsville, Texas 77343, USA). Siamo inoltre in possesso di una videocassetta con un'intervista rilasciata da Arthur nel '93 ad una giornalista austriaca che gli è amica e che fa parte del Comitato formatosi per aiutarlo. Anche in questo caso potremmo far avere copia di questo video a chi ne facesse richiesta. Se la Corte si pronuncerà favorevolmente, Shaffer chiederà altri 150.000 dollari (ne abbiamo tuttavia già raccolti circa 40.000): anche il contributo individuale di lire 20.000 sarebbe quindi molto utile. Claudia Crisaiolo, Roma Meritevoli a scuola e i piedi di Del Piero A Vialli e C. ogni solidarietà. Contrista il fatto che l'80 per cento dei calciatori veleggi appena sui 100 milioni lordi l'anno: solo il doppio di chi approda al primo livello della docenza universitaria, il quadruplo di un prof, di liceo con tanti anni di tirocinio post-laurea. Lombardi ha appena detto che questi «si ritiene» malpagato: soave eufemismo o bieca speculazione di un fruitore di ben altri proventi? Condivido la diagnosi di E. Galli della Loggia, trattarsi di persona presuntuosa e incompetente. Ma chi plaude allo sciopero del calcio, sindacalisti confederali in testa, cosa dirà ai neolaureati, disoccupati o con stipendi da fame? Il senso di un concorso di colpa dovrebbe lacerarlo. Chi ha incoraggiato e avallato la politica demagogica nella scuola negli ultimi decenni? Chi ha seminato l'idea che si tratti di un servizio pari all'assistenza sociale o alla nettezza urbana? In tutti gli altri campi, non solo sportivi, o sfondi o affondi; solo a scuola, meno sfondi e più galleggi verso maturità dell'obbligo e parcheggi di laurea. Tremonti ha detto che il Fisco non è riformabile, va rivoluzionato. Nel caso nostro, ecco una proposta provocatoria. Lombardi e D'Onofrio, corresponsabili dell'attuale sfacelo scolastico, organizzino tornei di calcio a eliminazione in tutte le scuole, con segnalazione dei talenti emergenti; vendano questi ultimi alle società di calcio, trattenendo i 3/4 dello stipendio (1/4 equipara il beneficiario a prof, di scuola secondaria). Ecco come utilizzare i proventi: un terzo per i corsi di recupero per le cause perse, senza penalizzare i docenti vietando loro l'adeguamento al caro vita, un terzo per aiuto ai meritevoli, che esistono ancora seppur con piede non alla Del Piero; un terzo per varie ed eventuali, magari per buoni sconto sui libri, che è dirittodovere dei docenti leggere per aggiornarsi e limitare i brutti voti da parte dei discenti, ormai di moda. Luigi Bessone, Padova La favola del lavoro nel Veneto Vorrei almeno ridimensionare la favola del Veneto che offre lavoro a tutti. La mia esperienza è questa: i posti di lavoro decenti sono, come è sempre stato qui da noi, per l'amico dell'amico dell'amico. All'insegna dell'inciucio. Il problema, caso mai, è trovare qualcuno per i lavori indecenti. A quali mi riferisco? A quelli sottopagati, a quelli che bruciano i polmoni, a quelli che non ti permettono di dormire (quanti rivedono nel sonno la catena di montaggio!), a quelli dove il capo-reparto offende, ma poi nega tutto, e comunque nessuno ha sentito mai niente, a quelli dove (parlo per esperienza) le Rsu non sanno leggere la busta paga, ma fanno i loro porci comodi con l'azienda, e poi spettegolano (siamo pur sempre nel Veneto) inventando per esempio che un operaio perbene in realtà è un ladro, che quell'altro s'è fatto applicare un «pearcing» sui genitali (inventato di sana pianta), che una ragazza di colore a loro antipatica è incinta (proprio quando per questo potrebbero non rinnovarle più il contratto), e benché lei insista a dire che non è vero. E altre cose più gravi che intendo denunciare in futuro. E il sindacato? Pur avendo pagato continuamente la tessera della Cgil, quando ho chiesto che ai delegati, se non vogliono difendere i nostri interessi, almeno venisse tappata la bocca, non sono stato ascoltato. Quando mi sono ripresentato, ma con il registratore (che poteva dimostrare cose da far rizzare i capelli), mi hanno promesso che avrebbero sistemato tutto... infatti hanno steso il solito velo pietoso. Natalino Pellizzer Fonte (Tv)