A tavola si siede il disordine

Allarme da una ricerca: troppi errori nelle abitudini alimentari degli italiani Allarme da una ricerca: troppi errori nelle abitudini alimentari degli italiani A tavola si siede il disordine Le diete sono alternate alle abbuffate E metà della popolazione è sovrappeso MILANO. Gli esperti la chiamano alimentazione «Arlecchino», oppure «a macchia di leopardo». Significa buttare giù di tutto, senza ordine, senza orari, e poi ogni tanto fare digiuno, e poi magari incominciare una dieta, e poi ancora abbuffarsi come morti di fame. Il caos, cioè. E' il dato più interessante emerso da una ricerca sulle abitudini alimentari degli italiani presentata in un incontro di esperti che si è svolto ieri per il lancio di un integratore alimentare. La ricerca è stata illustrata da Enrico Finzi, presidente di Astra e Demoscopea, secondo il quale noi italiani «viviamo una fase di transizione». Tre sono i megatrend in rafforzamento negli ultimi tre anni: è aumentata dell' 11 per cento la tendenza verso un'alimentazione semplificata, con pasti più piccoli e più numerosi; più 16 per cento nella tendenza a un'alimentazione a basso contenuto di grassi e zuccheri; ma più 18 per cento in quella cosiddetta «Arlecchino», disordinata, multi-stile. Alla fine del '95 si alimentava in questo modo il 22,9 per cento degli italiani tra i 14 e i 79 anni». Percentuali a parte, significa che 10 milioni e 700 mila persone si nutrono in modo caotico, seguendo le mode e subito ab- bandonandole, alternando grandi mangiate a estenuanti digiuni per amor della linea, utilizzando cioè il proprio stomaco come una pattumiera. Secondo la ricerca «il 60 per cento di costoro sa bene che il disordine alimentare comporta rischi cospicui», ma questo stile di alimentazione «è anche amato perché segno di libertà, rottura delle vecchie tradizioni costrittive, espressione di stili di vita dinamici e moderni». Per Michele Carruba, presidente dell'Associazione nazionale specialisti in scienza dell'alimentazione (Ansisa), «questa si chiama "malanutrizione", confusione, caos alimentare: veniamo da una tradizione di dieta mediterranea, ma siamo anche il Paese che più degli altri la sta trasgredendo. Metà popolazione è in sovrappeso e l'obesità è la faccia visibile della mala-nutrizione. Il fatto è che si dà poca importanza all'alimentazione: si mangia distrattamente, pensando ad altro, guardando la tv». I difetti maggiori: troppi grassi e poche fibre, quindi troppa carne, formaggi, poca frutta, verdura, legumi. Gli stessi vegetali oggi hanno un contenuto vitaminico inferiore: rispetto a un'arancia appena colta, quella comprata oggi (colta acerba, conservata e fatta maturare) ha un contenuto di vitamina C ridotto della metà. E' anche ridotto il contenuto vitaminico dei cibi precotti. Che fare? «Mangiare un po' di più per avere più vitamine e minerali, controbilanciare il maggior introito calorico con più attività fisica». E smettere di pensare che mangiare sempre bistecca e insalata sia una buona norma: «Significa solo nutrirsi in modo disordinato. Più a rischio sono soprattutto le persone sole, che non trovano il tempo di variare il menù quotidianamente e a seconda dei giorni della settimana, come si faceva un tempo», dice Carruba. Ma allora, come e quanto si deve mangiare? Giorgio Calabrese, docente di Alimentazione all'Università CattoJ'.ca di Piacenza, sostiene che «l'alimentazione deve essere ripartita così: un 15 per cento alla colazione, un 35 per cento al pranzo, un 40 per cento alla sera, più due spuntini (5 per cento ciascuno) a metà mattinata e a metà pomeriggio. Questa è la struttura esatta». Quali sono gli errori più comuni? «Mangiare troppe proteine, troppi grassi di tipo animale, e pochi carboidrati. La formula giusta prevede invece molti carboidrati, una giusta dose di proteine (minima), una dose precisa di grassi, vale a dire una quantità che sta a mezzo tra proteine e carboidrati», [r. cri.] ALIMENTAZIONE SEMPLIFICATA Pasti più piccoli e numerosi, piatti meno elaborati, ritorno a cibi e bevande tradizionali e insieme maggior ricorso a soluzioni pronte e semipronte (surgelati, piatti acquistati già preparati). ALIMENTAZIONE SANA E NATURALE Tendenza verso un'alimentazione considerata più sana e naturale e specialmente più leggera, con forte enfasi sui prodotti, anche industriali, a basso contenuto di grassi e zuccheri ALMENTAZIONE «MULTISTILE» Variegata e disordinata, con un continuo e caotico alternarsi di grandi mangiate, semi-digiuni, pasti scarni, minidiete, panini o toast, cucina tradizionale e straniera, fast-food fuori casa. n A sinistra una mensa scolastica. In alto il dietologo Giorgio Calabrese

Persone citate: Carruba, Enrico Finzi, Giorgio Calabrese, Michele Carruba, Pasti

Luoghi citati: Milano, Piacenza