Duello tra il Drago e l'Aquila

Per le manovre al largo di Taiwan Washington minaccia sanzioni. Pechino: l'isola non è un vostro protettorato Per le manovre al largo di Taiwan Washington minaccia sanzioni. Pechino: l'isola non è un vostro protettorato Duello tra il Drago e l'Aquila L'America alla Cina: siamo più forti noi WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Esercitazioni e proteste. Anche ieri numerosi residenti di Taiwan hanno fatto la colazione del mattino con la colonna sonora dell'artiglieria navale cinese, che ha ripreso la sue esercitazioni al largo. Anche eri il governo cinese ha protestato per la «grossolana interferenza» costituita dalla presenza di una cospicua rappresentanza della Settima flotta americana nel Mar della Cina. E anche ieri gli americani hanno ammonito i cinesi a non fare sciocchezze, perché se la dovrebbero poi vedere con «la flotta dannatamente più forte del mondo», come si è espresso l segretario per la Difesa Wiliam Perry. Intanto, con la loro esibizione di forza di fronte a Taiwan, cinesi stanno rischiando di perdere - ha avvertito il segretario al Tesoro Robert Rubin o «status» di «nazione più favorita» dall'America nei traffici commerciali. Le «escalation» verbali di entrambe le parti sembrano più inviti reciproci alla calma che i prodromi di una crisi ingovernabile. Ma, come ha detto il sottosegretario americano al Dipartimento di Stato Peter Tarnoff, a situazione resta tuttavia «pericolosa». Il monito lanciato dal portavoce del ministro degli Esteri cinesi è stato formalmente molto duro. «La Cina - ha detto il portavoce Shen Guofang esprime il suo rammarico per a grossolana interferenza e la smaccata dimostrazione di forza attuate dagli Stati Uniti». «Gli Stati Uniti - ha continuato il portavoce - devono porre immediatamente fine alle loro attività volte a interferire con gli affari interni cinesi e a intensificare la tensione nell'area dello Stretto di Taiwan». «Taiwan - ha concluso - è parte della Cina e non un protettorato americano». Ma, nella stessa conferen¬ za-stampa durante la quale ha espresso questa protesta, Guofang ha anche confermato che sono in corso stretti contatti tra il governo cinese e quello americano per organizzare a tempi brevi un incontro a quattr'occhi tra i ministri degli Esteri dei due Paesi. L'incontro tra Warren Christopher e Qian Qichen dovrebbe avere luogo il 21 aprile. Per quanto riguarda la località dell'incontro vengono per ora solo sussurrate ipotesi, tra le quali la più ricorrente indica L'Aia, capitale dell'Olanda. L'immagine del dragone cinese fronteggiato militarmente dall'aquila americana nel Mar della Cina fa quindi ancora parte di un album chiamato «diplomazia». Siamo ancora molto lontani dal linguaggio della armi, ma il ministro americano Perry ha colto comunque l'occasione per ricordare ai cinesi che «mentre loro sono una grande potenza militare, la prima, la più forte potenza militare nel Pacifico occidentale sono gli Stati Uniti». Rubin, di passaggio a Hong Kong, ha ribadito che Bill Clinton ha intenzione di confermare alla Cina lo «status» di nazione «più favorita». Ha però aggiunto che una cosa è l'impegno presidenziale e un'altra è lo stato d'animo del Congresso, ulteriormente esacerbato dalla prova di forza della Cina attorno a Taiwan. Il portavoce cinese Guofang ha fieramente risposto che Taiwan per il suo Paese è una questione della massima importanza e che il suo governo «non intende barattare principi». Tutti, probabilmente anche i cinesi, non vedono l'ora che a Taiwan si svolgano le elezioni presidenziali di sabato. Dopo, le esercitazioni cinesi dovrebbero continuare altri due giorni, ma poi la tensione dovrebbe velocemente decrescere. Questa almeno è la speranza. I candidati presidenziali di Taiwan, a cominciare dal favorito Lee Teng-hui, vanno in giro a fare comizi circondati da guardie del corpo e protetti da giubbotti antiproiettile. Intanto le esercitazioni cinesi procedono a grande fatica a causa dei mari molto mossi. Ieri un mercantile cinese è affondato davanti a Taiwan e parte dell'equipaggio è stata salvata da una nave militare taiwanese, che, prima di intervenire, ha dovuto avvertire' la Marina cinese per evitare di diventare un bersaglio. Paolo Passarmi Ma una nave militare di Taipei trae in salvo i naufraghi di un mercantile di Pechino LA FLOTTA DELLA DISSUASIONE Area delle manovre f/t militari cinesi Obiettivi .•JJ dei lanci missilistici cinesi «Ili» Lin Yang-kang in gara come indipendente

Persone citate: Bill Clinton, Peter Tarnoff, Qian Qichen, Robert Rubin, Shen Guofang, Warren Christopher