«Che figura, sono fuori di me»

«Che figura, sono fuori di me» «Che figura, sono fuori di me» Rogna: è una partenza con l'handicap ALL'ULTIMO MINUTO SE sono qui, fuori dalla porta del Tribunale con le mie firme è perché me l'ha chiesto personalmente Prodi. Con lui ho preso un impegno personale, altrimenti avrei mandato tutti quanti a quel paese». Sergio Rogna, direttore di Videogruppo, ce l'ha fatta. E' lui il candidato dell'Ulivo a Moncalieri. E' stato «incoronato» solo per un ritardo dei sostenitori di Federica Rossi Gasparrini, presidente delle Federcasalinghe, catapultata in quel collegio da Dini. Rogna lo sa ed è convinto di dover fare una campagna elettorale in salita: «Figure come queste - spiega - non giovano certo all'Ulivo. Sono fuori di me. Questa altalena non è simbolo né di efficienza né di civiltà». Rogna, comunque, aggiunge: «Corro per vincere. Giocherò sul fatto di combattere in casa, in un collegio che conosco come le mie tasche. Certo, dovrò spiegare a tutti, in primis alle cinquecento persone che hanno firmato la mia lista, che il progetto dell'Ulivo è ancora tutto da realizzare». Il più contento di tutti è Toti Musumeci, l'avvocato del ecd che il Polo ha deciso di ripresen- tare nel collegio di Moncalieri. La girandola di nomi di candidati del centro-sinistra gli ha offerto, sul classico piatto d'argento, un inaspettato argomento per la campagna elettorale: «Hanno trattato in modo irriguardoso non solo Moncalieri ma tutti i cittadini di quel collegio. Il centro-sinistra è arrivato a proporre candidati che non avevano e non hanno la minima idea di dove si trova sulla cartina geografica il collegio 12. E' assurdo. Alla fine è uscito Rogna, che è di Pino Torinese, ma è in lista solo per uno sbaglio dell'Ulivo». E Musumeci che ha sparato a zero sulla presidente delle Federcasalinghe: «Cono- sco la Gasparrini, per il suo gruppo ho presentato decine di emendamenti nella passata legislatura. Ricordo ancora quando cantava le canzoni per Berlusconi. Adesso è con Dini, mi sembra un po' ballerina», liquida con una battuta Rogna: «E' direttore di una tv, invocherò l'antitrust». Sorride anche Antonio Brossa, candidato della Lega Nord che farà una campagna elettorale tutta incentrata sulla differenza del Carroccio dagli altri partiti. Carlo Novarino, sindaco progressista di Moncalieri, cerca di guardare con distacco alla vicenda anche se si lascia scappare: «Sono frastornato da questa girandola di candidati. Devo dire però che il "gioco" ha interessato più gli apparati di partito che i cittadini». Poi spiega: «I sindaci hanno un proprio codice di autoregolamentazione che li porta a separare attività amministrativa da propaganda politica. Io lo seguirò». Novarino analizza il collegio: «E' un collegio di centro sia per quanto riguarda la Camera che il Senato. Dunque era ovvio che il centrosinistra dovesse candidare un uomo di centro». E in effetti il collegio numero 12 è uno dei pochi giudicati sicuri per il centro-destra. Se si prendono come base i risultati delle regionali del '95 solo l'accordo di desistenza tra Ulivo e Rifondazione potrebbe ridurre il distacco a due punti percentuali. A quel punto tutto si gioca sulla credibilità del candidato. Lo spiega chiaramente Novarino: «In un collegio come quello di Moncalieri sono importanti i radicamenti. I candidati del centrodestra lo hanno, quelli del centro-sinistra invece lo dovranno costruire». E dalle sue parole traspare sollievo dalla rinuncia di Dotti: «Una personalità forte, ma non co quali effetti avrebbe avuto sulle alleanze». Sergio Rogna e Federica Rossi Gasparrini, una poltrona per due a Moncalieri. Alla fine la presidente delle Federcasalinghe non è riuscita a raccogliere le firme necessarie

Luoghi citati: Moncalieri, Pino Torinese