Motarrese affronta il «nemico»
E per le elezioni forse si giocherà sabato 20 aprile L'incontro di venerdì a Roma potrebbe sancire il disgelo dopo lo sciopero Motarrese affronta il «nemico» Campana euforico: attenti, il calcio siamo noi ROMA. Dallo sciopero al disgelo. La sfida Matarrese-Campana riprende venerdì, in «casa» del presidente federale (la sede della Figc). Calcio d'inizio, le ore 13. Porte aperte, naturalmente, anche ad Azeglio Vicini, grande capo del sindacato allenatori. E, probabilmente, a Luciano Nizzola, presidente di Lega. Non a caso, come giorno è stato scelto quello immediatamente successivo all'incandescente assemblea dei presidenti di serie A e B, in programma giovedì pomeriggio a Milano. Federazione e calciatori potranno, così, confrontarsi avendo, come punto di riferimento, le laboriose delibere di una Lega che, fra azzeramento immediato degli indennizzi e libero impiego degli extra comunitari, si annuncia sin d'ora spaccata, e comunque lontana dal guru di Bassano. Al di là del fondo di garanzia, si parlerà molto del diritto di voto. A sentire Matarrese, il Coni avrebbe già pronta una relazione sul tema. Di più: il segretario generale del Coni, Raffaele Pagnozzi, non vedrebbe l'ora di illustrarne i punti salienti agli esperti federali e sindacali. Prima dell'annuncio matarresiano (ci si vede venerdì). Campana aveva sciolto, dal suo fortino, inni e canti alla riuscita del primo sciopero della storia. «I calciatori - si legge nel testo diffuso dalle agenzie - hanno offerto una prova straordinaria di dignità, di serietà, di compattezza. E' stato chiaramente dimostrato che si possono prendere tutte le decisioni del mondo sulla testa dei calciatori, fare progetti di riduzione dell'area professionistica, di superlega, di tele calcio, ma che senza calciatori in campo non esiste il calcio». Era sicuro, mister Sciopero, che la gente avrebbe capito, e questo «nonostante un diffuso atteggiamento degli organi di informazione non certo orientato a scoraggiare il qualunquismo». Per concludere, disponibilità massima a riprendere le trattative (disponibilità colta al volo da don Tonino), ma anche polso fermo e nessun cedimento: «In questo momento non vogliamo prendere in considerazione l'eventualità di atteggiamenti dilatori o, peggio, di chiusura, peraltro annunciati da qualche parte, e quindi la necessità che i calciatori debbano riprendere ed estendere la loro azione di protesta». Insomma: patti chiari e (in)amicizia lunga. L'astensione di domenica è stata un avviso: non tanto «di» garanzia, quanto, piuttosto, «a» garanzia di una linea politica dalla quale sarà difficile tornare indietro. Se da una parte Diego Maradona invoca l'inserimento del suo sindacato (Aifp) dentro la Fifa, dall'altra il Coni sta effettivamente studiando la possibilità di anticipare a sabato 20 aprile le competizioni sportive di alto livello previste per domenica 21, giorno delle elezioni politiche. Dunque, anche il calcio. Soprattutto il calcio. Serie A, serie B, C-l e C-2. Non tutti gli scioperi vengono per nuocere. L'improvvisa sensibilità di Pescante è quanto meno sospetta, se non proprio figlia degli schiaffoni campaneschi. Alla Figc dicono di essere al corrente di tutto. In questi casi, il protocollo impone che l'ultima parola tocchi alle Leghe, ma essendo una proposta intelligente la speranza è che anche i padroni del vapore si accodino. Berlusconi (Milan, Polo delle libertà) e Cecchi Gori (Fiorentina, ppi) si sono detti entusiasti dell'idea. Niente conflitto di interessi, per una volta, ma convergenza dei medesimi, (r. e] E per le elezioni forse si giocherà sabato 20 aprile Matarrese (sin.) sostiene che il Coni avrebbe pronta una relazione sul diritto di voto ai calciatori L'avvocato Campana: «I giocatori hanno offerto una prova di dignità e compattezza»
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