Nelle mani di Canizares di Fabio Vergnano

Nelle mani di Canizares Nelle mani di Canizares Riserva di Buyo e in Nazionale vuol diventare l'eroe di Madrid MADRID DAL NOSTRO INVIATO Sono spaventati, ma cercano di nasconderlo. Soltanto il tecnico Iglesias si lascia sfuggire una frase che serve a capire: «Parto con molte speranze, ma sono preoccupato. Per fortuna anche la Juve perde giocatori che danno consistenza alla squadra». Il Real, che ieri sera è sbarcato a Torino, fa l'impossibile per non dare la sensazione di essere una squadra senza via d'uscita. Neppure le assenze scontate di giocatori importanti come Buyo, Redondo, Hierro e Soler diventano l'alibi dell'ultima ora. Ci si aggrappa al gol segnato da Raul all'andata, considerato sempre più l'assicurazione contro brutte sorprese e si spera nella grande impresa. Quaranta minuti di allenamento a porte spalancate. I madrileni non si spremono più di tanto e soprattutto non si nascondono. Ma Iglesias risolverà solo stasera, dopo l'ultimo allenamento al Delle Alpi, i dubbi legati alla disponibilità di Sanchis e Zamorano. Il difensore, fermo da venti giorni, è in ballottaggio con Garcia Calvo per far coppia con Alkorta. Ieri ha forzato al massimo, con buoni risultati. L'attaccante cileno, infortunatosi sabato contro l'Albacete, non si è allenato per due giorni. Ma il suo impiego è quasi scontato. E poi c'è un terzo nodo da sciogliere. Iglesias deve scegliere i sostituti di Redondo e Hierro. Sicuro Milla, in ballottaggio per il centro- campo ci sono l'anziano Michel e Luis Enrique, con il secondo leggermente favorito. Comunque, fino a domani sera il tecnico gallego non deciderà. Inutile cercare di capire attraverso le sensazioni dei giocatori. «Con noi Arsenio non parla mai» ammette Michel confermando la totale assenza di dialogo fra i giocatori e l'allenatore. Ma l'uomo del giorno è Santiago Canizares, «Cahete» come lo chiamano i compagni, il portiere che in due stagioni ha giocato soltanto 443 minuti e che domani sera si metterà tra i pali al posto del trentottenne Buyo. Canizares, 27 anni, madrileno purosangue, è uscito dalla scuola dei grandi numeri uno del club castigliano. Da Zamora ad Araquistain, da Betancourt e Ochotorena. La sua è una storia strana. Non gioca mai da titolare (sette mesi mesi fa l'ultima apparizione dal primo minuto) eppure è il vice di Zubizarreta in Nazionale. E fu grazie alle sue parate miracolose che le «furie rosse» conquistarono la qualificazione al Mondiale americano contro la Danimarca nel novembre '93 a Siviglia. Ora il debutto in Champions League nell'occasione più rischiosa, nel momento più ingrato. Ma Canizares, uno che se facesse l'attore avrebbe sempre la parte del buono, dell'uomo che risolve all'ultimo minuto anche le situazioni più intricate, è tutto meno che preoccupato. Capelli ricoperti di gel, camicia e cintura da cow-boy, il vice Buyo va incontro all'avvenimento con idee molto chiare. Calma ragazzi, è tutto sotto controllo. Ed è quasi stupito che gli rivolgano domande del tipo: si sente pronto? Che cosa le fa più paura? Nessuna emozione traspare dal volto di «Santi». Le sue parole esprimono una più che logica soddisfazione: «Finalmente raccolgo il premio di mesi di lavoro oscuro e ingrato. Questa è la partita che tutti vorrebbero giocare. E' già un grande trionfo essere in campo e alla fine spero che sia un trionfo per tutta h squadra. E' un'occasione unica per il Real e non soltanto per niL ' Aa siamo tranquilli, vedo in tutti la sicurezza di poter superare il turno». Poi il pensiero va a Buyo: «Giocare per l'infortunio di un compagno è la cosa che mi piace di meno, però credo di meritare questa opportunità». Vialli e Del Piero non saranno gli incubi della sua ultima notte da riserva: «Sarebbe un errore temerli e chiuderci troppo. Come all'andata dovremo difenderci giocando nella metà campo della Juventus. Un gol lo segneremo di sicuro». Al seguito della squadra ci sono mille tifosi e un gruppo di vecchie glorie di quel Real che dettava legge nel mondo intero, compreso Di Stefano. Ma allarmano i 165 ultras partiti senza biglietto: il presidente madridista Sanz ha avvertito la Juve che sta organizzando con la Questura un piano di controllo. Fabio Vergnano

Luoghi citati: Danimarca, Iglesias, Madrid, Siviglia, Torino