Una proroga per la sicurezza

Una proroga per la sicurezza Varato il decreto-bis sull'entrata in vigore delle norme europee Una proroga per la sicurezza Fino a due anni per adeguare le aziende ROMA. Slitta ancora il termine per adeguare i luoghi di lavoro alle norme di sicurezza, mentre arriva l'autocertificazione per le aziende con meno di 10 dipendenti. Sono le principali correzioni approvate ieri (l'ultimo giorno utile), dal Consiglio dei ministri con un decreto correttivo e integrativo, il 626 bis. Il Consiglio ha cominciato anche l'esame di un provvedimento che rivisita tutta la parte delle sanzioni con l'obbiettivo di depenalizzare tutte quelle violazioni «che non intaccano diritti fondamentali del lavoratore e la sua sicurezza sul lavoro, ma solo gli obblighi di tipo procedurale e di carattere informativo». Un provvedimento destinato a far discutere. Secondo il ministro del Lavoro Tiziano Treu era necessario «per garantire da un lato un più puntuale adeguamento alle previsioni delle direttive comunitarie sul miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro e, dall'altro, apportare i correttivi necessari a risolvere talune dissonanze di ordine pratico emerse». Ma la novità più rilevante è quella sui tennini entro cui le imprese dovranno adeguarsi. ((Abbiamo diluito l'entrata in vigore delle nuove norme - ha aggiunto Treu -, in particolare le imprese ad alto rischio avranno tempo per adeguarsi fino al 1° luglio mentre per quanto riguarda la situazione arretrata di irregolarità si è prevista la possibilità, per l'impresa, di adottare un apposito programma di rientro da eseguire entro un limite massimo di due anni». La prima reazione è giunta dall'Associazione Ambiente e Lavoro che ha giudicato alcune norme «negative». Per il presidente Rino Pavanello ((hanno pesato molte ed evidenti pressioni "elettorali", tese a diminuire le misure di tutela e sicurezza in nome dei costi aziendali». Un decreto discutibile lo ha definito Raffaele Guariniello, procuratore aggiunto presso la pretura di Torino, impegnato in prima linea nelle inchieste sulla sicurezza: «Le proroghe, oltre a essere scoraggianti per la prevenzione, sono deleterie e in contrasto con i termini fissati dall'Unione europea, rischiano di farci fare la figura di quelli che non rispettano le normative e di far condannare l'Italia alla Commissione giustizia proprio durante il semestre di presidenza». Il magistrato è contrario anche all'ipotesi di depenalizzazione: «Quali sono gli obblighi secondari? - chiede -. Se sono tali, tanto vale eliminarli. Se ci si riferisce alla documentazione, è bene essere precisi: si abolisce l'obbligo di tenere le cartelle cliniche? Oppure la valutazione del rischio? Oppure le informazioni ai lavoratori? Non mi pare esista una documentazione "secondaria"», [b. g.] Il ministro del Lavoro Tiziano Treu

Persone citate: Fino, Raffaele Guariniello, Rino Pavanello, Tiziano Treu, Treu

Luoghi citati: Italia, Roma, Torino