Pecorella: «Sigma? E' Dotti» di Susanna Marzolla

R: E.t Pecorella: «Sigma? E' Dotti» Il gip: Squillante deve restare in carcere MAGISTRATI E CORRUZIONE MILANO H L gip Alessandro Rossato m ha deciso: Renato Squillante e Attilio Pacifico restano in carcere. L'istanza di scarcerazione è stata rigettata perché - secondo il giudice pur essendo venuto meno il «pericolo di fuga» resta ancora intatto il rischio di «inquinamento delle prove». Dunque saranno ancora ad Opera gli interrogatori (per Pacifico è già fissato per questa mattina). L'avvocato di Squillante, Gaetano Pecorella, lamenta che nella sua ordinanza il gip non ha specificato (come invece prescrive la legge) la durata massima della carcerazione preventiva: «Un altro motivo che allegherò al mie ricorso in Cassazione», dice il legale. Che ieri ha contribuito non poco a movimentare la giornata. Dotti è «Sigma»? E' la tarda mattinata, infatti, quando le agenzie rilanciano un comunicato di Pecorella; «Dalle dichiarazioni rese dalla persona identificata con la sigla sigma e dalle contestazioni a lui mosse da dichiarazioni rese dalla signora Ariosto, si deduce logicamente che potrebbe trattarsi dell'avvocato Dotti». Anche se il suo nome «non compare ufficialmente agli atti». Il legale sostiene inoltre che, sempre dalle carte, si evince che «il testimone Omega (cioè Stefania Ariosto, ndr) prima confida alla polizia ciò che sa sulla vicenda, poi a "Si- gma" e solo dopo ne parla con i magistrati milanesi». Con questa dichiarazione, per la prima volta l'avvocato di Squillante si lascia andare a qualche «confidenza» sull'inchiesta in corso. Fino a ieri, infatti, aveva teso a minimizzare, arrivando anche ad escludere che durante l'interrogatorio fosse stato fatto il nome di Silvio Berlusconi. Evidente¬ mente, l'equazione «Sigma = Dotti» deve essere stata considerata rilevante... Testimoni normali e «super». «Non so se il mio nome è coperto dalla sigla sigma, ma posso assicurare che non sono affatto un "supertestimone". Sono stato ascoltato solo su alcune circostanze tendenti a verificare l'attendibilità della signora Ariosto»: Vittorio Dot¬ ti spiega così il suo ruolo. E in procura (sempre ufficiosamente) confermano: l'(ex) capogruppo di Forza Italia sarebbe soltanto uno dei tanti «testimoni a riscontro»; chiamati cioè semplicemente a confermare alcune dichiarazioni di altri testi su «circostanze oggettive» e non sul merito delle accuse. E' il caso, oltre che di Dotti, dell'ex sena¬ tore Giorgio Casoli e del gioielliere Carlo Eleuteri. Ma accanto a queste figure ve ne sono di ben più rilevanti: per coprire la loro identità, il pool ha saccheggiato quasi tutto l'alfabeto greco. Sono persone che, a vario titolo, hanno testimoniato sugli elementi-chiave dell'inchiesta: i rapporti tra Cesare Previti, la Fininvest e alcuni magistrati; i movimenti dei denaro, anche all'estero, di alcuni giudici. Si parla (pur senza far nomi) di funzionari di banca svizzeri, già ascoltati nell'ambito dell'inchiesta Mani Pulite. Soldi, tanti soldi. Dall'esame dei documenti sequestrati dalla Finanza presso la Sim Aloisio-Foglia-Ventura, e dall'interrogatorio di uno dei titolari, Giorgio Aloisio, sentito ieri, sarebbe emerso che il giro di investimenti eseguiti per conto di Renato Squillante era superiore anche a quanto sospettava il pool. Si parla infatti di una cifra a nove zeri; e la Sim milanese è solo uno dei quattro investitori indicati dallo stesso magistrato in carcere... A questo punto sembra che il pool voglia muoversi con questa tattica: raccogliere tutti gli elementi possibili su conti e investimenti attribuibili a Squillante e poi chiedergliene spiegazione. Altrettanto i pm vogliono fare per il patrimonio dell'avvocato Pacifico, che sospettano sia in buona parte all'estero. Su questo punto emerge che, durante il suo interrogatorio, diverse domande hanno riguardato un viaggio fuori Italia che l'avvocato romano avrebbe effettuato appena due giorni prima dell'arresto: ma Pacifico avrebbe preferito non dare spiegazioni, né sulla meta, né sui motivi del viaggio. Riunioni e nuove «voci». Ieri il pool si è nuovamente riunito, a sera, nell'ufficio del procuratore capo Francesco Saverio Borrelli. Forse nulla più che un semplice «punto sulle indagini», ma - nel clima di sospetti e illazioni che si respira in questi giorni - l'incontro è diventato l'occasione per un nuovo turbinio di «voci in libertà». Nuovi arresti (pare che a Roma circoli già una lista di «candidati alle manette»), nuovi indagati, nuove scoperte. Tra i nomi (ri)compare anche quello di Paolo Berlusconi, già entrato nell'inchiesta per la vicenda del golfclub di Tolcinasco. Susanna Marzolla La procura: l'abbiamo sentito ma non è un supertestimone A Roma è pronta una lista di «nuovi candidati alle manette» Il capo dei Gip romani Renato Squillante rimane in carcere: i legali annunciano ricorso chiamando in causa le sue cattive condizioni di salute

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