Formia fabbrica di campioni

TRA PASSATO E FUTURO Da Berruti a Mennea, generazioni di fuoriclasse azzurri hanno costruito qui i loro trionfi mondiali Formio, fabbrica di campioni Compie 40 anni la Scuola di atletica TRA PASSATO E FUTURO CM FORMIA m ERANO un po' tutti, i campioni e i maestri del passato, per festeggiare i primi 40 anni della Scuola nazionale di atletica leggera, fondata a Formia il 23 novembre 1955. Una specie di amarcord dalle note sentimentali, soprattutto quando l'abbraccio è andato a stringere gli antichi dirigenti e allenatori, da Elio Buldrini che fu mitico proto-direttore dell'istituzione, a Giorgio Oberweger, il et che piegava con la logica i misteri dell'allenamento, a Peppino Russo, fra l'altro allenatore di Berruti nei ruggenti Anni 60. Ma anche un «come eravamo» legato ai ricordi di simpatici scherzi, di burle atroci e di fiammate agonistiche ad alto livello con protagonisti i vari Ottoz, Tauro e Ossolina, testimoni viventi di come sia possibile diventare campioni senza rinunciare al gusto del divertirsi. Ma come nacque questa famosa scuola di Formia? La volle Bruno Zauli che in quegli anni era presidente della Federazione italiana di atletica leggera nonché segretario generale del Coni e che pochi anni dopo sarebbe stato eletto sindaco di Formia. Zauli credeva in un binomio indissolubile, basato sui due concetti di «scuola» e di «sport». Si sostiene che la combinazione possibile fra i due elementi sia uno solo, cioè il loro matrimonio: e invece Zauli li combinò fra di loro, in una sorta di moltiplicazione di pani e di pesci per cui riuscì ad introdurre lo «sport nella scuola» con i famosissimi Campionati studenteschi; ideò, fondò e avviò i «Campi scuola» che andarono a dotare di una struttura specialistica 78 provveditorati agli studi; volle, costruì e inaugurò e potenziò la «Scuola di atletica leggera» in Formia. Che ebbe (e che avrà ancor più in un futuro ormai prossimo) molteplici funzioni. Fu infatti fucina dei nuovi tecnici (e pertanto soprattutto scuola di docenti); luogo di formazione di studenti-atleti con un suo «college» che ebbe funzioni insostituibili per praticanti dell'atletica e del tennis; sede ideale per allenamenti prolungati e superspecializzati. Dalla scuola per tecnici son germinati tutti coloro che ora sanno di atletica in Italia, dallo stesso presidente del Coni Pescante che ha nostalgicamente ricordato i tempi in cui frequentava i corsi per arrivare a coloro che ora insegnano atletica agli altri (compresi i citi Lenzi, Gigliotti e Ponchio). Il college fu inaugurato nel '58 da Livio Berruti (oro olimpico e primato mondiale sui 200 a Roma) e da Giorgio Mazza, allora valido ostacolista e ora valente primario in urologia; ebbe fra i suoi allievi campioni come Beppe Gentile, Eddy Ottoz, Giacomo Crosa; futuri dirigenti come Gianni Gola, attuale presidente federale, Gianfranco Carabelli e Nicola Candeloro; allenatori di rilievo mondiale come Giorgio Rondelli. Il Centro di allenamento ha da parte sua ospitato tutti coloro che poi vinsero medaglie olimpiche o che stabilirono primati del mondo e soprattutto i due campioni che hanno segnato un'epoca, illuminando con le loro imprese due decenni di atletica. Si parla di Sara Simeoni, campionessa olimpica a Mosca 1980 ed argento a Montreal 1976 e a Los Angeles 1984 e due volte primatista mondiale e di Pietro Paolo Mennea, anche lui oro a Mosca sui 200, primatista del mondo sinora insuperato sul mezzo giro di pista. Mennea ha vissuto in questa scuola almeno 15 anni, con una carriera che ha dell'incredibile per un velocista, unico nella storia atletica mondiale ad aver partecipato a 5 Olimpiadi. «Non so se vivere in un ambiente come questo - ha dichiarato Mennea nelle note autobiografi¬ che riportate nella pubblicazione che celebra il quarantennale della scuola di Formia - sia sufficiente per affermarsi alle Olimpiadi, per battere i primati mondiali e per vincere le battaglie contro se stesso; so soltanto che è certamente indispensabile». Dello stesso parere sono la già citata Sara Simeoni; i tennisti di Mario Belardinelli che qui vissero in college e che nel 1976 vinsero la Coppa Davis (Panatta, Bertolucci, Zugarelli e Barazzutti); gli schermidori che dal 1971 fino a Barcellona 1992, cioè da MaffeiaLlaTrillini, hanno qui preparato tutti i loro grossi appuntamenti. La scuola ora si dilata, avrà altri terreni comunali, si rifa il trucco, ospiterà una vera e propria università dello sport, diventando nuovamente la sede di quel Centro studi che rese famosa la Fidai negli Anni 70 e 80 e riproponendo la scuola italiana della velocità che sotto la guida di Carlo Vittori insegnò al mondo come si fa a correre veloci. Vanni Lorìga Un progetto per farla diventare una università dello sport oni etica etto per are una lo sport Pietro Mennea si è allenato per 15 anni a Formia struttura cara anche a Berruti e alla Simeoni (da sinistra)