Cuneo l'ora della verità di Giorgio Barberis
La finale-scudetto stasera riparte da 1-1: l'Alpitour insegue il riscatto dopo il ko di Treviso La finale-scudetto stasera riparte da 1-1: l'Alpitour insegue il riscatto dopo il ko di Treviso Cuneo, l'ora della verità Lucchetta: in casa vietato sbagliare E' la nona volta che gioca la finale dei playoff: quattro volte ha vinto e altrettante ha perso. Andrea Lucchetta conosce dunque bene i meccanismi di una formula che, quest'anno, presenta però la variante di partite ravvicinatissime dopo il doppio tabellone per qualificare le due finaliste. Con l'Alpitour è arrivato ai match decisivi percorrendo la strada più gratificante: primo posto nella fase a girone, tutte vittorie nell'eliminazione diretta con conseguente bonus che ha permesso di iniziare le sfide per lo scudetto partendo da +1. Ma dopo la sconfitta di sabato a Treviso tutto è tornato in parità. Anzi, adesso la squadra che partiva avvantaggiata e favorita si ritrova a dover mostrare il suo carattere e le capacità di reazione al ko che ha permesso alla Sisley di pareggiare il conto. E per preparare la rivincita i tempi sono minimi, già stasera infatti si torna in campo a Cuneo (ore 20) dove - a differenza di sabato a Treviso - i biglietti sono esauriti da tempo e l'incasso è di 150 milioni. «Tutto sommato - dice Lucchetta - è meglio che non ci sia una lunga pausa. Perché adesso viene il nostro giorno, quello in cui non dobbiamo sbagliare. L'iniziare la finale da +1 ha fatto si che siamo andati a Treviso per vedere cosa succedeva. E il primo set vinto con un pun- teggio (15-4) in aperta contraddizione con la durata di ben 38 minuti, probabilmente ci ha fatto ritenere tutto fin troppo facile. Ci è mancato il furore agonistico, partire in vantaggio ha finito per penalizzarci a livello psicologico». La voglia di cercare subito la verifica basta a cancellare le tracce della sconfitta? Non resta qualcosa, una sorta di avversario in più da superare? «t-uò rimanere l'amarezza, capace poi di trasformarsi in in¬ cubo se quel risultato ha significato l'inizio di una serie negativa. Ma questo è discorso successivo, che si vive a stagione finita, durante l'estate. C'è solo il tempo di considerare le occasioni-punto sprecate. Partire da +1 ci consentiva di rimettere tutto in discussione, adesso che si è perso dobbiamo guardare avanti, non ci si può più nascondere. Anche perché avremo di fronte una Sisley diversa, più motivata e più baldanzosa». La squadra di Montali, più esperta e abituata dell'Al- pitour a giocare per i grandi traguardi, ha saputo reagire al momento giusto ed ora affronterà la prossima partita indubbiamente con una carica psicologica superiore. «La squadra trevigiana me l'aspettavo, comunque, più forte e più determinata. Non mi è sembrato che abbia giocato una gran partita, siamo noi che l'abbiamo in qualche modo aiutata. Per esempio, abbiamo impostato la partita su Zwerver martellandolo in battuta ma l'olandese ha retto bene in ricezione e si è fatto valere più di quanto non ci aspettassimo a muro. E viceversa non siamo stati capaci a tenere "calda" la mano di Grbic come si sarebbe potuto. Insomma, inutile nascondercelo, abbiamo avuto qualche problema in quanto a lucidità e determinazione». Quindi stasera dovrete impostare il match in maniera differente. Quale? «C'è una prima volta per tutto, anche per chi di noi giocava la prima finale-scudetto. Poteva filare tutto liscio. Ma è inutile recriminare. L'importante è capire che dobbiamo tornare a giocare come squadra, perché è il collettivo che conta. E che vince. Dobbiamo sforzarci di ragionare sempre, in qualsiasi frangente della partita». E questo basterà per battere la Sisley e portarsi, così, in vantaggio per 2-1? «Sappiamo che la squadra di Montali è forte e che proprio per questo dobbiamo tenerla sotto pressione, palla dopo palla. E' il modo giusto, quello che abbiamo sperimentato già nei precedenti confronti e che ci ha permesso di batterli due volte durante la prima fase e anche nella finale di Coppa Italia». La sfida è, dunque, più che mai aperta. E il fatto di giocare davanti al loro magnifico pubblico, può contribuire a ridare serenità ai cuneesi come la considerazione che, pur essendo giusto non accontentarsi mai, la loro stagione può già considerarsi ampiamente positiva grazie ai successi in coppa Italia e in coppa Cev. Treviso, infatti, i suoi traguardi finora li ha soltanto sfiorati: segno che è arrivata in buone condizioni fisiche ai match decisivi (così come a questa finalissima per lo scudetto) ma anche che poi le è mancato qualcosa per chiudere vittoriosamente. Giorgio Barberis
Persone citate: Andrea Lucchetta, Grbic, Lucchetta, Montali, Sisley
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