Roma, tutto in una partita
Roma, tutto in una partita Roma, tutto in una partita La sfida contro lo Slavia Praga è decisiva anche perMazzone ROMA. «E' la partita della vita: la aspetto con la stessa ansia con cui attendo la nascita del mio primo figlio», così Moriero pensando allo Slavia. Esagera, speriamo. Comunque si può quasi capirlo: se esce dalla Coppa Uefa, la squadra di Mazzone dovrà affrontare la più dura contestazione degli ultimi anni. Da far sorridere al pensiero dei fischi alla fine dell'epoca Bianchi. L'ultimo ad aver vinto qualcosa, vedi Coppa Italia. Allenamento segreto, Trigona vietata a tutti, in particolar modo ai giornalisti. La pioggia aiuta Mazzone tenendo lontano «spie» e tifosi. Lo sciopero del pallone gli consegna una squadra senza alibi di stanchezza, a meno che martedì notte i giallorossi non si attacchino allo stress da sciopero. Per ora commentano: «Meglio così, ragioni sindacali a parte». E Cadetto confessa: «Gioco le mie ultime carte». Vista la partita dell'andata e considerato che lo Slavia sabato ha vinto 2-0, le speranze romaniste poggiano su due basi: il pubblico dell'Olimpico e una mossa tattica che scompagini la difesa del signor Cipro. Sui tifosi si può far conto (già venduti 50 mila biglietti): domani sera lo stadio romano sarà vicino all'esaurito. La mossa tattica in realtà è Moriero, l'ala voluta da Mazzone nell'estate '94 e pagata 10 miliardi. In questa stagione, prima la fama dì cascatore, poi una serie di malanni hanno tenuto l'ex cagliaritano lontano da un rendimento appena accettabile. L'infortunio a Thern toglie ogni problema di formazione: con Petruzzi squalificato rivedremo in difesa il trio Annoni, Aldair, Lanna. A centrocampo torna però «l'incubo Giannini». Non per colpa del Principe. La realtà è che Mazzone proprio non vede Di Biagio e se Giannini appena appena sta bene... Non è un dispetto a Sensi, è che Mazzone giudica Giannini un giocatore da Roma. Anche se ha sbagliato il rigore a Parma. Su Di Biagio ha altri pensieri che è meglio non riferire. Sarà comunque una squadra tutta a trazione anteriore. Con Moriero, Totti, Balbo e Fonseca. Servono un mucchio di gol e in Coppa la Roma non è avara come in campionato. Anche se il Neuchàtel e l'Aalst (quaterna a tutti e due) non valevano questo Slavia. «Ma noi supereremo il turno - giura Moriero -. Non possiamo farci eliminare, siamo superiori. Basterà ragionare. Un gol subito aiuterebbe». Insomma nella testa dei giallorossi resta la convinzione di essere più forti. Che i due gol di Praga si spiegano solo con il ghiaccio. Idee pericolose, come ammonisce Zeman: «Non sottovalutate lo Slavia: sa giocare a pallone, il campo gelato ha danneggiato anche gli uomini di Cipro». E che questi ultimi ci sappiano fare lo dimostrano le quattro vittorie in trasferta conquistate finora in Coppa Uefa. «Eppure questa partita arriva al momento giusto - dice ancora Moriero -. Dobbiamo lasciarci alle spalle il campionato sbagliato e l'errore di Praga. Rimontare due gol è difficile, non impossibile. Sarà una partita da vincere sul piano tattico e Mazzone in questo è un maestro. Io voglio convincere i tifosi: ho fatto tanto per venire qui... Mi resta un anno di contratto e mi meriterò la conferma». Piero Serantoni
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