Iglesias mette insieme i cocci del Real di Fabio Vergnano

i La partita con l'Albacete ha lasciato segni pesanti a 3 giorni dal match del Delle Alpi Iglesias mette insieme i cocci del Real Non avrà Hierro, Redondo e Buyo, e forse Zamorano MADRID DAL NOSTRO INVIATO Storie di debiti miliardari, dettagli sulle polemiche per gli acquisti-bomba di «Paperon de' Paperoni» Sanz, il presidente che sogna di ricostruire un Real all'altezza della sua fama e dei suoi trofei. Passa tutto in secondo piano. La partita con l'insignificante Abbacete ha lasciato il segno e Madrid si è risvegliata ferita e spaventata. Una manna per i quotidiani sportivi spagnoli che già d'abitudine usano la mano pesante quando le cose vanno bene. A tre giorni dal confronto con la Juve si contano i feriti e nessuno ha più voglia di sorridere. «Se rompe el Madrid». Facile la traduzione, meno facile capire come Iglesias rimetterà insieme i cocci del suo prezioso giocattolo. Grande lavoro per il dottor José Martinez in una domenica quasi estiva. Il vecchio Arsenio a sorpresa ha radunato la squadra al Bernabeu e non alla Ciudad Deportiva. Una mossa che ha depistato i tifosi accorsi al campo d'allenamento del Real per capire se vale ancora la pena spendere 45 mila pesetas, oltre mezzo milione di lire, per seguire la squadra al Delle Alpi. Nel grande impianto ancora lurido di lattine di birra, sacchetti di pop corn e di tutto ciò che i tifosi lasciano dietro di sé, un silenzio irreale. Neppure i soliti urlacci del vecchio tecnico gallego. Nulla. Il dottor Martinez, «Pirri» per gli amici, ha fatto la spola tra una clinica cittadina e l'altra. Sarà lui a decidere la formazione per mercoledì, non soltanto Iglesias. L'ospedale Real ha ospiti illustri. Due i si- curi assenti contro la Juve: Redondo e Buyo. Il centrocampista argentino sabato sera ha lasciato lo stadio con le stampelle. La diagnosi è impietosa: rottura del legamento esterno della caviglia sinistra. Fuori due mesi e forse più. Il portiere oggi verrà sottoposto a risonanza magnetica per accertare l'entità dell'infortunio all'adduttore destro. Se, come pare, si tratta di stiramento ne avrà almeno per tre settimane. Ma non basta. Raul mercoledì sera potrebbe essere l'unico attaccante perché Zamorano si è bloccato per un affaticamento muscolare. Riprenderà ad allenarsi domani a Torino ed è in forte dubbio. A questo bisogna aggiungere che il Real dovrà fare a meno anche di Hierro, squalificato. Davvero un bollettino di guerra come ha detto sconsolato il presidente Sanz: «Quando ho visto Redondo uscire dal campo ho provato brividi gelidi. Tre infortunati al termine di una partita senza cattiverie. Assurdo. Così se il confronto con la Juve prima era difficile, adesso è diventato terribile. E come se non bastasse loro saranno più riposati perché non hanno giocato per lo sciopero. Ma continuo ad avere piena fiducia in questa squadra. Se supereremo comunque la Juve, andremo in fi¬ nale. Non ho dubbi». E adesso cosa potrà inventare il saggio Iglesias? Ieri aveva ben poco da dire e si è dato alla fuga come un ladro che scappa con il malloppo, rimandando ad oggi il punto della situazione. Il suo ventaglio di scelte non è ampio, dovrà far funzionare la fantasia. Partiamo dalla difesa. In porta ci sarà Canizares, il Rampulla madrileno, un vice a vita visto che lo è anche di Zubizarreta in Nazionale. Coppia centrale Alkorta e Garcia Calvo, dato che Sanchis non è ancora in condizioni accettabili. Esterni Luis Enrique e Lasa (Soler è infortunato dalla partita d'andata). A centrocampo Milla e il redivivo Michel, con Laudrup. Ma Michel viaggia con la stessa velocità del treno locale Torino-Chivasso, quindi è possibile che Iglesias spedisca Quique sulla fascia destra e sposti il tuttofare Luis Enrique in mezzo. Attacco senza alternative. Gioca Raul e, se Zamorano non recupererà in tempo, l'Arsenio si inventerà qualche diavoleria tattica, visto che Alvaro e Esnaider sono impresentabili. Gli uomini sono questi, potrà esserci un tourbillon di ruoli, ma di qui non si scappa. Così aumenta il carico di responsabilità del diciottenne Raul, sempre più calato nella parte di giocatore che deve incidere. Marcato a uomo dall'inseparabile amico Firmin, ex giocatore madrileno di basso profilo, l'uomo che gli ha insegnato a muoversi nelle paludi calcistiche, il ragazzo dai modi gentili e dallo sguardo franco si prepara al grande debutto sul palcoscenico italiano. Fabio Vergnano Michael Laudrup affiancherà Milla e Michel a centrocampo Il tecnico madrileno Iglesias viste le assenze si affida al danese ex juventino concedendogli ampia libertà di movimento

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