Balestrimele parole hanno corpo di Osvaldo Guerrieri
Balestrimele parole hanno corpo Il poeta, che vive a Parigi, è andato in scena allo Juvarra con un suo testo Balestrimele parole hanno corpo «Macchina Salomè», serie di ripetizioni ossessive Nanni Balestrini, poeta, irruppe sulla scena politico-ideologica italiana all'inizio degli Anni 70. Una sua raccolta di versi, «Vogliamo tutto», divenne una sorta di manifesto delle utopie e delle istanze sessantottesche. Da allora Balestrini ha avuto vita complicata. Coinvolto nell'inchiesta politica denominata «7 aprile», si è autoesiliato dall'Italia e da anni vive a Parigi. Nonostante il volontario espatrio, Balestrini si è riaffacciato nel nostro Paese con un testo poetico, «Macchina Salomè», che la compagnia «La corte ospitale» ha utilizzato come testo di uno spettacolo che è andato in scena allo Juvarra per la rassegna «Indossare l'altro - Follia a teatro 6». «Macchina Salomè» è un testo breve, una serie di ripetizioni ossessive che riprendono l'opera di Oscar Wilde e la smembrano in una sorta di dissoluzione del mito. Ascoltiamo la frase fatidica «Salomè, danza per me» che Erode Antipa pronuncia in un momento di palese delirio erotico. Alla fine di tutti i passaggi mitologici e visionari, la frase diventa «Salomè, danza per te», come se Balestrini volesse avvolgere l'eroina in un soffio caldo di consapevolezza femminile. Nello spettacolo diretto con ammirevole lucidità da Franco Brambilla, i versi di Balestrini non acqui- stano particolare rilievo. Forse giustamente. Ciò che prende corpo, per delineare un'azione scenica debitrice di molte avanguardie, è il senso profondo di una fine che giunge inarrestabile dopo un lungo processo di ripetitività. Le parole di Balestrini sono proiettate sul pavimento e sulle quinte, via via che vengono dette da un nastro registrato. In fondo alla sala, c'è un macchinario di rotelle e di ingranaggi che richiama fortemente una delle macchine giocose e inutili di Tinguely. Da questa macchina provengono Salomè, Erode e Erodiade. Questi ultimi sono inscatolati in due armadi che si aprono a intervalli. Sono loro. il Mito. Pronunciano le loro immutabili battute e scompaiono. Ma ad un certo punto qualcosa non funziona più. I due personaggi perdono il sincronismo, sono vittime di sfasature, le loro parole s'inceppano; ed essi s'afflosciano come sacchi vuoti. Nel frattempo Salomè esprime con una danza inesausta tutto il proprio essere, fino ad esporre con Il poeta Nanni Balestrini irruppe sulla scena politicoideologica italiana all'inizio degli Anni 70 la nudità del corpo l'autentica natura dell'anima: Salomè, danza per te. Salomè è Laura Cadelo, una danzatrice del tutto snodabile, un'artista che sa esprimere con il corpo il magma delle emozioni. Alessandra Lappano e Aldo Jonata agiscono alla stregua di marionette devitalizzate, ma con un ammirevole rigore. Pubblico molto interessato e generoso di applausi. Osvaldo Guerrieri
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