Miriam Mafai di M. S.

Miriam Mafai Miriam Mafai «Ci manca l'esperienza nella battaglia e nell'intrigo» L E donne sventolano le bandiere dei cinquant'anni dalla loro conquista dell'urna, ma ancora oggi la politica pare un agone per eccellenza maschile dove le signore non godono dello stesso prestigio degli uomini. Esiste ancora, come sostiene la storica Anna Rossi Doria, una difficoltà a essere considerate a pieno titolo «cittadine», una difficoltà ad avere un ruolo rappresentativo degli altri cittadini? «E' una tesi - osserva la giornalista e deputata progressista Miriam Mafai - che ho sentito molto dibattere a livello internazionale e l'ho letta di recente anche su una rivista francese. Secondo me le donne devono fare i conti con secoli di storia: la politica è un'attività oggi molto qualificata, caratterizzata da esperienza, tirocinio. Gli uomini la praticano da millenni. Le donne non hanno nessuna istintiva inclinazione alla combattività (ma nemmeno al cinismo, alla spietatezza, all'intrigo) simile a quella che caratterizza il comportamento maschile. E' come se entrassero in una stanza dove c'è un tavolo di poker e dicessero: "Voglio giocare anch'io". Però, se accettiamo di fare un altro tavolo e di sostenere che le donne sono portatrici di altri valori da quelli maschili, come faceva il movimento femminista in anni passati, perdiamo la battaglia per essere presenti in politica. Non esiste altro modo di far politica e di stare al tavolo verde». Che le donne siano partite da un livello molto basso e di grande arretratezza lo sostiene anche il politologo Marco Tarchi: «Esisteva da sempre nella società un'idea di ripartizione dei compiti e dei ruoli che non era facile superare. Oggi in politica per le donne ci sono tratti del percorso incompiuti. Così, per esempio, la tendenza delle donne a votare per le donne è limitata. Ma per ridurre il gap che esiste in politica tra presenza maschile e femminile la par condicio non serve. Servono invece figure forti di donne. Stiamo andando verso una personalizzazione della politica e le donne devono da sole scavarsi un percorso di "vivibilità", diventare personaggi. Troppo spesso ciò ancora avviene solo sul terreno della "presenza" esteriore: i giornali discutono se sia più carina la pidiessina Melandri o la forzanovista Prestigiacomo. E qualcuna sembra proprio accettare e far suo questo terreno di confronto non propriamente politico», [m. s.]

Persone citate: Anna Rossi Doria, Marco Tarchi, Melandri, Miriam Mafai, Prestigiacomo