L'Imi guarda al Banconapoli, Comit è fredda sulla Novara di Valeria Sacchi

L'Imi guarda al Banconapoli, Comit è fredda sulla Novara NOMI E GLI AFFARI L'Imi guarda al Banconapoli, Comit è fredda sulla Novara Nulla li smuove. Restano tenacemente fedeli a Gianfranco Fini i piccoli industriali d'Italia. L'applausometro ha registrato a Roma, venerdì, la punta massima per il segretario di An. Massimo D'Alema non è riuscito nemmeno a farne la metà. Ma questa volta, contrariamente a Capri, non sono volate accuse di «claque». Forse non ha aiutato il segretario pidiessino l'essersi presentato con Antonio Maccanico, dai Piccoli ritenuto troppo amico dei «poteri forti». Intanto il presidente del Consiglio Lamberto Dini vola a Washington per ricaricarsi alla spina dei «poteri forti» internazionali, gli amici del Fondo Monetario. Le prossime settimane saranno durissime. , Prima del voto bisogna varare i decreti che Antonio aspettano, de- Maccanico ridere le no- mine «dovute», come quelle del consiglio Eni che devono essere pronte per i primi di aprile. Un consiglio nel quale sarà certamente ricon- Franco fermato Tarn- Bernabè ministratore delegato Franco Bernabè e, con ogni probabilità, anche il presidente Luigi Meanti. Un passo che scatenerà molti attacchi, visto che alla presidenza dell'Eni si dice aspirasse Pietro Armani, potente consulente economico di An. Tuttavia, visto che siamo in campagna elettorale, l'accorto Dini può giocarsi le critiche come biglietti da visita e punti programmatici del suo nuovo partito. Per cui non è da escludere che, prima della fine del mese, faccia qualche passo avanti anche la ricapitalizzazione del Banco di Napoli dove, con l'abbandono del presidente Carlo Pace che ha accettato di correre per Alleanza nazionale, verranno meno parecchi dissapori ai vertici. Fuori Pace, sarà ora più facile per il direttore generale Federico Pepe, che è in buon accordo con il presidente della Fondazione Gustavo Minervini, portare avanti piani di ristrutturazione, soprattutto se alla poltrona della presidenza non arriverà un altro uomo a vocazione immobilista. Nonostate tutti i suoi guai, Banconapoli piace a molti. Dopo il corteggiamente finito nel nulla della Comit, si dice che guardi ora all'istituto partenopeo con occhio benevolo l'Imi di Luigi Ar cuti. Inutile dire che è già sorto il solito intoppo: la divergenza di valutazione sul prezzo. Anche l'Imi vorrebbe, ovviamente, fare un ottimo affare. Infine, per Carlo rendere coro- Pace Luigi Arcuti pleto il messaggio, Dini potrebbe procedere alla nomina del presidente della Fondazione San Paolo di Torino, l'editore Gianni Merlini, gran capo di Utet e di Garzanti, un signore al di sopra delle parti. Mentre più problematica e forse meno urgente appare la scelta del successore di Diego Della Valle nel consiglio Iri. Anche perché all'Iri, nel frattempo, ha deciso di entrare nel sonno preelettorale il presidente Michele Tedeschi. E non si può dargli torto. Chi se la sentirebbe, in questi tempi di massima incertezza, di mettersi in rotta di collisione con pezzi da novanta come Giancarlo Elia Valori, presidente di Autostrade? Il prudente Tedeschi si è quindi limitato a riempire la casella lasciata libera da Renato Riverso al ver¬ tice di Alitalia. Dove ha mandato Fausto Cereti, presidente di Alenia e da pochi giorni vicepresidente dell'Arde, la federazione che raccoglie le imprese elettromeccaniche ed elettroniche. Tornando alle banche, troviamo il presidente della Popolare di Novara, l'economista Siro Lombarchili, molto preoccupato. Non solo per i conti difficili, cosa arcinota da anni, ma per certi venti di takeover che aleggerebbero intorno all'istituto. Al punto da chiamare in aiuto, a fianco di Alberto Costantini, Luigi Capuano come secondo amministratore delegato e da ingaggiare nel ruolo di scudo protettivo una banca d'affari, la Lehman Brothers. La Comit, da sempre chiamata in causa per possibili mire sulla Novara, di nuovo Siro smentisce Lombardini ogni interesse, ma evidentemente Lombardini ci crede solo a metà. Del resto, non potrà restare in eterno chiuso negli attuali recinti l'istituto guidato da Luigi Fausti ed Enrico Beneduce. I quali hanno ora un altro problema: chi scegliere per guidare tutto il settore della nuova finanza e del merchant banking dopo che, imitando il collega Lino Benassi passato all'Ina, se ne è andato da piazza Scala Aldo Civaschi, per traslocare alla Popolare di Verona. A meno che in Comit non decidano, per quanto riguarda i servizi di banca d'affari, di passare l'attività tout court alla cugina Medio- banca. Sempre della serie «lasciamo la casa in ordine», 0 ministro del Lavoro Tiziano Treu ha firmato il decreto che disciplina i fondi pensione, dando un colpo di accelerazione al loro avvio. Ma gli assicuratori sono inquieti, intuiscono che la pressione delle banche per sottrar loro certi compiti nel promettente campo è fortissima. E ne hanno discusso fra di loro a Mogliano Veneto, al convegno della Fondazione Cesar. Sulla questione, tuttavia, il presidente dell'Ama Antonio Longo è deciso a battersi fino in fondo. «Non sopporteremo - annuncia - interpretazioni capziose della legge». Discute con le banche Alfio Marchini il debito della Raggio di Sole. Se gli istituti accetteranno il concordato, l'ex consigliere Rai comprerà la finanziaria di Massimo Gatti, nella quale metterà il suo patrimonio immobiliare. Una buona notizia per Piazza Affari. 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