Muore in carcere il pentito che scagionò Enzo Tortora

Muore in carcere il pentito che scagionò Enzo Tortora Alessandria: Pasquale d'Amico colpito da infarto Muore in carcere il pentito che scagionò Enzo Tortora ALESSANDRIA. E' morto d'infarto ieri pomeriggio nel carcere di San Michele, una casa di reclusione che ha ospitato e ospita anche pentiti eccellenti come lui. Pasquale D'Amico, 47 anni, napoletano, camorrista di Raffaele Cutolo, era da anni rinchiuso in una zona della sezione femminile della casa di pena alessandrina. Da tempo era malato, sembra di diabete; ieri pomeriggio, però, è stato un attacco di cuore a stroncarlo. Isolato da tutto, adesso, mentre per tre anni è stato al centro dell'attenzione per la vicenda Tortora, Paquale D'Amico, un pentito di rango, com'è stato definito più volte, era stato uno dei pochi a scagionare l'ex presentatore dalle accuse di spaccio e traffico di stupefacenti. A maggio dell'86, insieme ad altri sei pentiti, alcuni eccellenti come Michelangelo D'Agostino e Mario Incarnato, aveva accusato due componenti l'Ufficio Istruzione di Napoli, dichiarando che li avevano costretti, con promesse e minacce, a testimoniare il falso. Tutto accadeva qualche giorno prima di uno dei processi a Enzo Tortora, e le dichiarazioni di D'Amico erano state scambiate per una vendetta contro i giudici. Nel giugno dello stesso armo, D'Amico era tornato in aula nonostante l'avvertimento dei cutoliani che gli avevano inviato una lettera con una lingua mozzata. Allora doveva testimoniare sull'uccisione di Raffaele La Pietra, segretario della sezione comunista di Ottaviano. La carriera di D'Amico aveva subito un passaggio chiave prima del pentimento dalla Nuova Camorra Organizzata di Cutolo alla Nuova Famiglia, era stato poi condannato a morte da entrambe le organizzazioni rivali. Aveva trovato, collaborando con la Giustizia, un modo per vendicarsi, anche se la vita che conduceva nel carcere alessandrino non sembrava poi la migliore, [a. m.j

Luoghi citati: Alessandria, Napoli, Ottaviano