«Così si fu la spesa intelligente»

I consigli per evitare trappole al supermercato. Gli esperti di marketing: agli sfìzi non si rinuncia I consigli per evitare trappole al supermercato. Gli esperti di marketing: agli sfìzi non si rinuncia «Così si fu la spesa intelligente» Uno studio: il 20% degli acquisti non è previsto LE SEDUZIONI SULLO SCAFFALE JAVIER Garces Prieto è uno psicologo spagnolo che si è messo in testa di salvare uomini, donne e bambini dalle trappole che vede annidarsi in ogni angolo dei super e degli iper-market. Per chi si aggira nelle cattedrali del consumismo integrale ha messo a punto alcune regole d'oro che dovrebbero salvare legioni di malcapitati dalle trappole dell'acquisto compulsivo. Secondo i suoi calcoli, infatti, la maggior parte dei consumatori compra in media il 20 per cento in più di quanto aveva previsto, buttando al vento soldi e buon senso. «State attenti ai grandi spazi», ammonisce: non vi accorgete che le sterminate successioni di scaffali e banconi inducono a una specie casereccia di sindrome di Stendhal a base di scatolette, pannolini e detersivi? Le sue istruzioni per l'uso del supermercato sono di una severità ai limiti del sadismo. Primo, preparare sempre in anticipo una lista della spesa e attenersi solo a quella, così ci si salva dai diavoletti tentatori. Secondo, annotarsi gli articoli che si comprano e il prezzo: in questo modo non si sfora. Terzo, evitare lo shopping quando ci si vuole consolare di qualche tristezza o quando si è in preda all'appetito. Quarto, andare con i piedi di piombo con le offerte speciali, visto che non sempre convengono. Quinto, tra prodotti simili, non c'è niente di male ad accontentarsi del più economico. Sesto, togliersi dalla testa che le marche migliori siano sempre le più note: bisogna provare e controllare senza farsi coinvolgere troppo dagli spot della sera prima. Settimo, rimandare un acquisto se non è strettamente necessario. Ottavo, fissare un limite preciso ai desideri. Nono, approffittare di un'opportunità solo quando è davvero necessario. Decimo, non assecondare i capricci dei figli. Undicesimo, prima di andare alla cassa confrontare il mucchio accumulato nel carrello con ciò che si era previsto di portare a casa. Dodicesimo, non vergognarsi di uscire da un supermarket a mani vuote. Funzionerà questa lezione d'austerità che Javier Garces Prieto propone per tutte le latitudini? Purtroppo, nonostante l'impegno teorico, il professore non ha previsto test di verifica e si tratta di una mancanza non da poco, perché i decaloghi per consumatori restano spesso lettera morta. «Io non credo molto alla loro utilità», dice Maria Teresa Ruffelli, direttore di «Largo Consumo», rivista di marketing per l'industria e la grande distribuzione. «Oggi chi compra è generalmente attento a quanto spende, ma non per questo rinuncia ad alcuni sfizi ludici, a cominciare da quelli gastronomici». Razionali sì, ma la gola (e non solo) vuole la sua parte e un po' di lucida foiba fa parte del gioco. «Le ricerche dimostrano che un terzo dei frequentatori dei grandi magazzini ammette di comprare prodotti che non aveva programmato», spiega il sociologo Enrico "Pinzi. «"Non ci avevo pensato, ì. i ne avevo bisogno", si giustificano molti con un'innocente menzogna. Oppure, più candidi, ammettono di cercare una forma di autogratificazione, quella che gli americani chiamano il "self-caressing", cioè l'auto-carezza». Javier Garces Prieto ha dichiarato a «El Pais» di volere salvare intere moltitudini dal pericolo che si trasformino in robot proni alla seduzione da scaffale, ma proprio perché la gente non è prevedibile più di tanto è difficile sopprimere «l'atto captativo», secondo la definizione di Alberto Contri, presidente dell'Associazione delle agenzie di pubblicità. «Non conta unicamente la mera sopravvivenza. La visita al supermarket è anche un atto edonistico». E le grandi catene, che lo sanno, disegnano i loro percorsi per favorire queste pulsioni: almeno un quinto degli acquisti sono costituiti da piccoli accessori, oggettini e dolciumi assortiti che vengono piazzati in luoghi ctrategici (vicino alle casse, per esempio). Ma queste trovate cominciano ad appassire osserva Contri -, dato che presto la spesa la faremo su Internet. E sarà bellissimo fare acquisti personalizzati e interattivi nei supermarket virtuali. Gabriele Beccaria © PREPARARE UNA USTA NON ATTARDARSI TRA GLI SCAFFALI CON LA SCUSA DI AVER DIMENTICATO QUALCOSA Q ANNOTARE GU ARTICOLI CHE SI COMPRANO E IL PREZZO © NON FARE SHOPPING QUANDO SI E' TRISTI, DEPRESSI 0 AFFAMATI O FARE ATTENZIONE ALLE OFFERTE SPECIALI: COMPRARE 3 AL PREZZO DI 1 NON SEMPRE E' CONVENIENTE 0TRA DUE PRODOTTI UGUALI, SCEGLIERE IL PIÙ' ECONOMICO ©EVITARE DI CREDERE CHE LE MARCHE MIGLIORI SIANO SEMPRE QUELLE PIÙ' NOTE Q RIMANDARE L'ACQUISTO DI UN PRODOTTO SE NON E1 STRETTAMENTE NECESSARIO (jT) FISSARE UN LIMITE PRECISO Al PROPRI CAPRICCI E DESIDERI APPROFITTARE DELLE OPPORTUNITÀ' SOLO QUANDO E' VERAMENTE NECESSARIO ©I BAMBINI SONO MOLTO SENSIBILI ALLA PUBBLICITÀ': EVITARE DI ASSECONDARE I LORO CAPRICCI OD PRIMA DI ANDARE ALLA CASSA CONFRONTARE CIÒ' CHE SI E' COMPRATO CON CIO' CHE SI ERA PREVISTO DI ACQUISTARE @ NON VERGOGNARSI DI USCIRE DA UN SUPERMARKET SENZA AVER COMPRATO NULLA LE REGOLE D'ORO PER SPENDERE MENO

Luoghi citati: Marche, Quarto, Sesto