Guerra feudale nel canale della Manica di Fabio Galvano

Guerra feudale nel canale della Manica CORONA BRITANNICA Ne dipendeva dai tempi di Elisabetta I, l'iniziativa presa dai due neoproprietari (miliardari) Guerra feudale nel canale della Manica L'isolotto diBrecqhou proclama Vautonomia dal Signore di Sark LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E' guerra, nel canale della Manica. Dopo oltre quattro secoli si mettono in dubbio le intenzioni della regina Elisabetta I; e quello che era fino a ieri un piccolo e tranquillo paradiso - ambientale, oltre che fiscale - di fronte alla costa normanna viene ora travolto dalla carta bollata. Due multimiliardari anglo-scozzesi, i gemelli Barclay, hanno acquistato tre anni fa - 5,5 miliardi di lire l'isolotto di Brecqhou: dieci anime, lungo 900 metri e separato da una lingua d'acqua larga cento metri dall'isola di Sark, da cui oggi essi chiedono l'indipendenza. Non con le armi, ma per avvocati: la loro pretesa sarà esaminata questa settimana, per competenza geografica, dal tribunale di Guernsey, una delle due isole-capoluogo del Canale (l'altra è Jersey). Le isole, che non fanno parte del Regno Unito ma dipendono direttamente dalla Corona, hanno istituzioni legislative proprie. Ma Sark si distingue da tutte le altre: è infatti l'ultima società feudale delle isole britanniche. Il Signore di Sark può anche avere un nome - Michael Beaumont che sa di borghesia tradizionale, di discendenza normanna. In realtà è l'ultimo erede di un feudo divenuto noto soprattutto durante la guerra, quando sua nonna la formidabile Dama di Sark - resistette con coraggio all'occupazione nazista. Ed è contro Michael Beaumont che i fratelli Barclay si sono ribellati. La storia moderna di Sark nasce nel 1565, quando Elisabetta creò il feudo: soltanto in quel modo, riteneva la sovrana, sarebbe stata possibile una colonizzazione che nel giro di pochi anni avrebbe impedito a quell'isola di servire come rifugio ai pirati. E anche se in precedenza Brecqhou era separata e autonoma, proprio per quei motivi di sicurezza fu messa sotto il controllo del Signo¬ re di Sark, che per statuto reale è tuttora tenuto a mantenere un piccolo esercito («40 forti uomini con moschetti») per vegliare sui 550 abitanti della sua isola e sui 10 di Brecqhou. Ora i gemelli Barclay - David e Frederick, 61 anni - dicono che di quella protezione non sanno che farsene. Arricchitisi negli Anni Sessanta e Settanta con una serie di ardite operazioni immobiliari, oggi primattori nel mondo alberghiero (sono proprietari a Londra del Ritz e dell'Howard), più recentemente entrati anche nel mondo dei giornali (controllano The Scotsman e The European), si stanno facendo costruire sull'isolotto una villa faraonica in stile gotico, ima sorta di fortilizio (costo 70 miliardi) da cui intendono dirigere il loro impero senza nulla dovere al Signore di Sark. Hanno anche dotato l'isola di un impianto di desalinizzazione e di una piccola centrale termoelettrica. Senza dovergli, fra le altre cose, la «tredicesima». Anzi - il francese non è dimenticato nelle isole - la treizième: la tassa dovuta al Signore di Sark per ogni transazione immobiliare. La loro rivolta, la proclamazione unilaterale d'indipendenza, è proprio dovuta al desiderio di recuperare le 177 mila sterline (circa 430 milioni di lire) versate come tassa per l'acquisto dell'isola. «Vogliono soltanto diventare signori di un piccolo feudo», dice irritata Jennifer Cochrane, una dei 12 deputati del Chief Pleas, il Parlamento di Sark. Michael Beaumont, che si è visto presentare un'ingiunzione mentre saliva in motoscafo per andare a Guernsey, si affida al tribunale. «Custodisco l'isola per la Corona - dice - e finora nessuno aveva mai contestato l'appartenenza di Brecqhou a Sark. Difenderemo tale posizione: quel rapporto è durato per oltre 400 anni e mi pare sciocco metterlo ora in discussione». Fabio Galvano Brecqhou (dieci abitanti) dipende da Sark (550 anime): un'isola indipendente concessa a un feudatario da Elisabetta I per combattere i pirati

Persone citate: Barclay, Elisabetta I, Jennifer Cochrane, Michael Beaumont

Luoghi citati: Guernsey, Jersey, Londra, Regno Unito