«Il 70 vuol rifare l'Urss» parola di vecchio comunista

LA PROFEZIA DI SOLZENICYN IL GRANDE VECCHIO DEL POIS Parla Ligaciov, già nemico numero uno di Gorbaciov e poi di Eltsin » «Il 70% vuol rifare l'Urss parola di vecchio comunista IMOSCA L vicolo ora si chiama Zlatoustinskij, «bocca d'oro», ma Egor Kuzmic Ligaciov, il grande vecchio dei comunisti russi, dettando l'indirizzo per l'appuntamento lo chiama ancora Komsomolskij. Infatti, qui una volta si trovava la sede del Komsomol, l'associazione dei giovani comunisti. Ora al suo posto c'è un ambiguo «Centro socio-politico» che affitta quasi gratis uffici a partiti e partitini, associazioni e comitati di ogni genere. La porta, con i vetri sporchi, è chiusa a chiave e viene aperta da un anziano guardiano sordo e cieco: «Desidera? Egor Kuzmic? Prego, entrate pure». I tappeti rossi e le maniglie d'ottone dei gloriosi tempi sovietici sono spariti. L'ascensore non funziona. Al posto dei lampadari ci sono lampadine che pendono da un filo. Tutte le porte degli interminabili corridoi sono chiuse. Nonostante la targa fuori, la politica si svolge altrove. L.'unica porta aperta è quella della stanzetta dove Ligaciov tiene una riunione con i compagni. L'ex grande avversario di Gorbaciov vestito blu impeccabile, cravatta con una minuscola falce e martello e stretta di mano vigorosa - non è però più quello di una volta. Ha 75 anni, gli occhi sbiaditi, quasi trasparenti di un vecchio ed è un po' sordo anche se cerca di non mostrarlo. Ma è ancora un comunista di ferro e,.quando dice per caso «io»l si corregge subito: «Noi, i comunisti russi». Voi, comunisti russi, avete dichiarato risorta l'Urss. Ma la Duma non ha poteri per decidere cose del genere. Cosa volevate ottenere con questa votazione clamorosa? «La risoluzione approvata dalla Duma è solo il primo passo. Ci rendiamo conto che non ha nessun valore giuridico. Ma ha un enorme significato politico e morale. In questo modo la Russia dichiara che la nuova Unione è il suo obiettivo strategico. Vedrete, sarà un potente stimolo per la futura unificazione». Perché vi siete limitati a una dichiarazione di intenti e non avete votato una legge invece di una risoluzione? «Perché una legge sarebbe stata bloccata dal veto presidenziale e nella Duma non abbiamo ancora le forze necessarie per superarlo. Altrimenti l'avremmo fatto senz'altro. Quello sarebbe stato un passo reale verso l'unità». Ma come pensate di ottenerla? Le reazioni delle ex repubbliche dell'Urss sono vicine al panico. «Non c'è nessun motivo per spaventarsi. Non rifaremo mai l'Urss con la forza. Sarà un processo di adesione volontaria, solo quando i nuovi Stati indipendenti lo vorranno». Per il momento però tutti i leader dell'ex Urss sembrano inorriditi dall'idea. «Non prestate loro ascolto. Sono spaventati, temono di perdere il potere. Quello che dicono i presidenti non è quello che pensa il popolo. I sondaggi dimostrano che, 5 anni dopo lo scioglimento, in tutte le ex repubbliche - Baltico escluso quelli che vogliono tornare nell'Unione sono almeno il 70 per cento, e continuano a crescere». Dunque, per ricostruire l'Urss bisogna prima assistere a un cambio al vertice in tutte le ex repubbliche «sorelle»? «Esatto. Bisogna attendere il ritorno al potere dei lavoratori. Non necessariamente dei comunisti, badi bene, ma del potere dei lavoratori. E' una condizione obbligatoria per rifare l'Urss. E proprio per questo per noi, comunisti russi, è così importante far eleggere Ghennadij Ziuganov alla presi¬ denza». E cosa farà Ziuganov, una volta presidente, per riportare l'Unione? «Nessun atto di forza. Proporrà ai colleghi presidenti di riflettere, di far esprimere i loro popoli. Magari con referendum». Allora ci vorrà tanto tempo. «Meno di quanto si crede. Non dobbiamo partire da zero, come ha fatto l'Europa. Noi lo Stato unico l'abbiamo avuto fino a pochi anni fa, non dobbiamo costruire qualcosa di nuovo, ma solo tornare sui nostri passi». Dunque, volete un'Urss tale e quale alla vecchia Unione delle repubbliche sovietiche socialiste? «Ma no, è la propaganda di Eltsin a dirlo. Noi vogliamo un'Unione volontaria, libera, con diritti eguali per tutti, con piena sovranità delle repubbliche. Come diceva la Costituzione socialista del '77». Chi aderirà a questo nuovo Stato? «Spero tutti prima o poi. Ma noi non ci illudiamo: magari si partirà da un'alleanza tra i due Paesi più vicini, la Russia e la Bielorussia, poi aderiranno l'Ucraina e il Kazakhstan e poi, piano piano, tutti gli altri, a eccezione, forse, dei Paesi baltici». Ma sarà una federazione o una confederazione come voleva Gorbaciov? «Noi comunisti vogliamo senz'altro ritornare a una federazione sovietica, ma non escludo che per i primi tempi ci accontenteremo di una confederazione». Nonostante il valore giuridico del voto della Duma sia zero, Eltsin è furibondo. «Naturale, è il ladro che grida più forte "Al ladro!". Può darsi che con questo pretesto cerchi addirittura di cancellare le elezioni presidenziali, perché sente che le perderà, sente che sta arrivando la sua ora e dovrà rispondere». Lo processerete una volta al potere? «Senz'altro. Ma solo in base alla legge, bisogna vedere quali saranno i capi d'accusa. Ma anche se il nuovo presidente russo non sarà un comunista, dovrà incriminare per forza il suo predecessore. Questa è la volontà del popolo, non si può ignorarla». Egor Kuzmic si scusa, deve tornare dai compagni, stanno organizzando una manifestazione per la nuova-vecchia Urss. I toni della discussione sembrano un po' surreali: fuori c'è il centro di Mosca, con i negozi occidentali e i night club, e qui dentro ci si lamenta del «distacco della direzione dalla base» e dei compagni che non leggono più Lenin. Ma la vera preoccupazione è Ziuganov, questo nuovo leader che gioca a fare il socialdemocratico e, secondo i presenti, «si circonda di carrieristi», di quelli che avevano abbandonato il pcus e ora ritornano fiutando il potere. Ligaciov scuote la testa: «Temo che abbiamo di nuovo creato un mostro». Anna Zafesova «Nelle Repubbliche sorelle la massa del popolo è con noi per la riunifìcazione, contro i dirigenti locali che pensano soltanto alle loro poltrone» «Il prossimo Presidente chiunque sia, metterà Eltsin sotto processo» Ma a sorpresa anche il giudizio sul segretario Ziuganov è negativo «E' circondato da carrieristi Abbiamo creato un altro mostro» LA PROFEZIA DI SOLZENICYN «Dobbiamo unire in una federazione la Russia, l'Ucraina e la Bielorussia, più il Nord Est del Kazakhstan popolato prevalentemente da russi» «Sono questi i confini della "Santa Rus", slava e cristiana» «Egli asiatici, i caucasici, i moldavi, i baltici? Se ne vadano in pace per ifatti loro» da «Come ricostruire la Russia», agosto 1990 LA PROFEZIA DI SOLZENICYN «Dobbiamo unire in una federazione la Russia, l'Ucraina e la Bielorussia, più il Nord Est del Kazakhstan popolato prevalentemente da russi» «Sono questi i confini della "Santa Rus", slava e cristiana» «Egli asiatici, i caucasici, i moldavi, i baltici? Se ne vadano in pace per ifatti loro» da «Come ricostruire la Russia», agosto 1990 E' una condizione obbligatoria per rifare l'Urss. E proprio per questo per noi, comunisti russi, è così importante far eleggere Ghennadij Ziuganov alla presi¬ con referendum». Allora ci vorrà tanto tempo. «Meno di quanto si crede. Non dobbiamo partire da zero, come ha fatto l'Europa. Noi lo Stato unico l'abbiamo avuto fino a pochi anni fa, non dobbiamo costruire qualcosa Ma a sorpresa anche il giudizio sul segretario Ziuganov è negativo «E' circondato da carrieristi Abbiamo creato un altro mostro» «Il prossimo Presidente chiunque sia, metterà Eltsin sotto processo» Qui accanto Ligaciov n alto il segretario del partito neo-comunista russo Ziuganov e un'immagine della Piazza Rossa a Mosca dirlolontper treputuzioChSt«Spenon da uvicinpoi akhstaltribaltiMcoGo«Noiritorca, mtempconfNodeEl«Natfortequesdi czialisentdovr Qui accanto Ligaciov n alto il segretario del partito neo-comunista russo Ziuganov e un'immagine della Piazza Rossa a Mosca