D'Alema «sconcertante brutalità»
D'Alema D'Alema «Sconcertante brutalità» ROMA. «E' un atto che lascia veramente sconcertati per la brutalità, mi sembra l'indice di un costume che ha poco a che fare con il metodo democratico»: il segretario del partito democratico della sinistra, Massimo D'Alema, non risparmia le critiche sulla vicenda-Dotti. «Sono rimasto molto colpito - ha raccontato ai giornalisti durante un tour in Puglia - dalla cacciata dell'onorevole Vittorio Dotti dalle liste elettorali di Forza Italia per punizione, per non aver indotto la sua fidanzata a tacere di fronte ai magistrati. Inoltre Dotti è stato sostituito nel suo collegio di Milano 4 da Marco Giacinto Pannella. Si usa la candidatura di una persona come mezzo per intimidire un teste in un procedimento giudiziario». In realtà, nel tardo pomeriggio, l'ipotesi di candidare Pannella in quel collegio, pur sostenuta da molti all'interno del Polo, è svanita. E così, in serata, è arrivata la replica dello stesso Marco Pannella: «Io candidato nel collegio di Milano 4? Non è vero. Mi stupisco che un leader come l'amico Massimo D'Alema si faccia "trombetta" di simili stupidaggini». Sulla stessa linea di Massimo D'Alema, nella vicendaDotti, anche il leader dell'Ulivo, Romano Prodi: «Non sto qui a giudicare gli aspetti penali e giudiziari della vicenda, che non conosco, giudico proprio il malo esempio di valori che viene dato, il tipo di rapporti umani, i trabocchetti, gli insulti, i giochi, i soldi; tutti questi valori sono un punto di riferimento sbagliato e diseducativo per il Paese». Sulla sponda opposta, ovviamente, il presidente di Alleanza Nazionale, Gianfranco Fini, secondo cui la decisione di Forza Italia «di non candidare Dotti è assolutamente legittima». In una intervista al tg3, Fini ha aggiunto: «Dotti era stato invitato a tirarsi da parte per una ragione di opportunità che è evidente a tutti. Non ha ritenuto di accogliere l'invito. Forza Italia legittimamente ha pensato che non fosse opportuna la candidatura». Fini ha detto che sulla vicenda Dotti il suo «è un giudizio piuttosto netto» e ha aggiunto di condividere «che era opportuno che Dotti non ripresentasse la candidatura perché vicende personali si stavano colorando di implicazioni giudiziarie e anche politiche». [r. i.l
Persone citate: D'alema, Gianfranco Fini, Marco Giacinto Pannella, Marco Pannella, Massimo D'alema, Pannella, Romano Prodi, Vittorio Dotti
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