Caccia ai colpevoli del naufragio

Treviso: evacuate 250 persone. L'azienda è uno dei 219 impianti ad alto rischio Cagliari: aperte 2 inchieste sull'incidente, nessun ferito tra i 442 passeggeri Caccia ai colpevoli del naufragio Traghetto incagliato: errore umano o guasto radar CAGLIARI. Due inchieste dovranno stabilire le cause del naufragio del traghetto Caralis della Tirrenia, incagliatosi l'altra notte sull'isola di Serpentara, a 23 miglia dallo scalo del capoluogo isolano, sulla costa sudorientale della Sardegna. Per ora si fanno solo ipotesi: che vanno dall'errore umano (un'eccessiva confidenza nel percorrere ima rotta conosciuta a memoria) ad un improvviso «buco» del radar provocato dalla pioggia. Assonnati, bagnati, infreddoliti i naufraghi sono arrivati ieri, a ondate successive, sulle banchine dei porti di Villasimius e di Cagliari. Sono stati sbarcati dalle motovedette e dalla nave militare San Giusto che li avevano presi a bordo dopo un movimentato trasferimento dal traghetto. Nessuno dei 442 passeggeri - tra loro anche bambini e persone anziane - ha subito lesioni o ferite. Per una sorta di miracolo, sono tutti incolumi, come i componenti dell'equipaggio, una cinquantina dei quali sono rimasti a bordo del mezzo finito sugli scogli e che ancora non si sa quando potrà essere recuperato. L'operazione di salvataggio cui hanno partecipato ieri mattina (e fino al primo pomeriggio) sei rimorchiatori, tre motovedette e altre quattro o cinque tra petroliere e motonavi è stata lunga e complessa. I mezzi di soccorso erano giunti a poca distanza della Caralis, incagliatasi intorno alle 20,45, tra la mezzanotte e le due, ma una serie di considerazioni avevano sconsigliato di trasferire subito i passeggeri bloccati sul traghetto, [c. g.] Il traghetto della Tirrenia che si è incagliato contro l'isola di Serpentara al largo di Cagliari

Luoghi citati: Cagliari, Sardegna, Villasimius