Dotti adesso rischia il «siluramento»

Interno Candidature: a Roma duello fra Mancuso e Veltroni; La Malfa spostato in Veneto: rivolta Dotti adesso rischia il «siluramento» 77 «caso Squillante» pesa sulla sorte del capogruppo ROMA. Vittorio Dotti non correrà alle elezioni per Forza Italia? L'indiscrezione si è diffusa ieri notte, dopo che il presidente dei deputati di Forza Italia si era trattenuto a colloquio per un'ora e dieci minuti con Berlusconi e Letta in via dell'Anima. Uscito da questo incontro alle 20,40, era scuro in volto, ha snobbato l'assalto dei cronisti e non ha voluto rilasciare dichiarazioni. E questo silenzio ha rinfocolato le voci, poi confermate, sulla possibile esclusione del capogruppo alla Camera, sull'esclusione dalle liste di Forza Italia. La vicenda Squillante-Ariosto pottrebbe essere fatale all'avvocato della Fininvest, a cui Berlusconi aveva chiesto un'abiura pubblica della deposizione fornita ai magistrati dalla contessa (a cui Dotti è sentimentalmente legato). La cosa non è avvenuta: alle 19,30 l'avvocato Dotti era ancora il candidato azzurro nel collegio Lombardia 4. Alle 20,40 forse non lo era più. Intanto, man mano che si avvicina la scadenza per la presentazione dei candidati, cominciano a delinearsi anche i duelli più importanti nei collegi uninominali. DUELLO VELTR0NI-MANCUS0. Un bel problema si è imposto all'Ulivo nel prestigioso collegio di Roma 1 (centro storico), lo stesso in cui l'altra volta fu eletto Berlusconi. Il Polo ha schierato lì l'uomo simbolo dell'antidinismo militante: l'ex guardasigilli Filippo Mancuso, di cui si favoleggiano le capacità di attirare i voti moderati. Chi schierargli contro? Si era fatto il nome del sottosegretario al Commercio estero Mario D'Urso, ma l'interessato ha smentito che la proposta sia stata formalizzata. Si era lanciata la candidatura forte di Sandro Curzi, ma anche questa è stata smentita dall'interessato. Ieri finalmente la risposta «adeguata»: il guanto lanciato da Mancuso sarà raccolto dal numero due dell'Ulivo Walter Veltroni. E il duello diventa ora serrato. Non assisteremo invece ad un eccitante duello annunciato, quello tra Sgarbi e D'Alema a Gallipoli. Il critico d'arte sarà candidato del Polo in Calabria. Si scontreranno invece in Sicilia (collegio Cefalù-Madonie) Gianfranco Miccichè, coordinatore di Forza Italia nell'isola, con il vice presidente della Camera Luciano Violante. DUELLO SU LA MALFA. Dopo «il caso De Mita», ieri sera è scoppiato «il caso La Malfa». Il segretario del pri, fino all'altro ieri, veniva dato come sicuro candidato nel collegio blindatissimo di Cesena, che era stato così «sottratto» ad Ayala e aveva determinato l'ira di quest'ultimo. Le cose però sono cambiate nella giornata di ieri. Il collegio contestato sarebbe stato affidato a Libero Gualtieri, e La Malfa aveva accettato di candidarsi in un collegio uninominale del Veneto (per l'esattezza il n. 4, di Mirano) e di fare il capolista per Maccanico nelle Marche. La cosa sembrava essere sistemata. Invece sul nome di La Malfa in Veneto è scoppiata una polemica durissima: il sindaco di Venezia Massimo Cacciari avrebbe posto un veto assoluto sul leader repubblicano. Come finirà? A notte inoltrata la questione non era stata ancora risolta. DUELLO SU DE MITA. Benedizione e mediazione. Ecco cosa ha dovuto fare Gerardo Bianco a proposito del caso De Mita. La benedizione è, ovviamente, per il leader di Nusco: lui aveva diritto a candidarsi e D'Alema non aveva diritto a porre veti sulle scelte dei partiti. Ciò detto - ecco la mediazione - De Mita poteva evitare di passare all'insulto («D'Alema è un arrogante e Prodi un vile»). Risultato: De Mita correrà da solo nel suo collegio. L'Ulivo, al più, «desisterà». IL TRENO DEI GIORNALISTI. Il direttore de «I Siciliani», Claudio Fava, va con i Verdi, come annunciato. Ma altri direttori scendono in pista: Piero Dardanello, per 12 anni ai vertici di «Tuttosport» sarà candidato dell'Ulivo in Lombardia. L'ex direttore del Tg2 Alberto La Volpe, deputato uscente, sarà riconfermato in Abruzzo. Un altro gionalista, Fulvio Damiani sarà candidato al proporzionale, sempre in Abruzzo, per la lista Dini. RINUNCIANO. Scendono dal carro dei candidati Luciano Guerzoni, coordinatore dei cristianosociali e il leader della Uil Pietro Larizza. Alleanza Nazionale non candiderà più come annunciato Donatella Colasanti e anche Valeria Marini ha smentito una sua candidatura. Raffaello Mascì Alberto La Volpe, depuente, sarà riconfermato zo. Un altro gionalista, amiani sarà candidato orzionale, sempre in , per la lista Dini. NO. Scendono dal carro didati Luciano Guerzodinatore dei cristiano il leader della Uil Pieza. Alleanza Nazionale diderà più nnunciato a Colasanti e Valeria ha smen sua can. ffaello Mascì Pan«C'èper ROMAcol Polstaquran«T| sta1 ferpuò redeve es23 apriPannelpoliticPolo «squestada chi questiono di o