I FILIBUSTIERI DELL'OPERA «Goliardia? No, il Teatro della Tosse dissacra i miti per farcelli amare»
PICCOLO REGIO PICCOLO REGIO I FILIBUSTIERI DELL'OPERA Goliardia? No, il Teatro della Tosse dissacra i miti per farceli amare LW ACCOSTAMENTO po■* trebbe apparire sfrontato: nel tempio stesso della musica Urica, sette «guitti» rileggono e propongono in chiave rigorosamente grottesca alcune delle più celebri scene d'opera. E per di più, a ulteriore, inaudita infamia, cantano in playback. Impertinenti, divertenti. E recidivi. Perché non è la prima volta che il Teatro della Tosse si avventura in una simile operazione. Prima di «Una notte all'Opera» che andrà in scena al Piccolo Regio dal 19 al 23 marzo (tutte le mattine alle ore 10 per il pubblico scolastico e il 20 e 21 alle 21 per quello serale) la Compagnia genovese aveva prodotto quasi vent'anni fa «Recitarcantando» di cui lo spettacolo odierno ricalca esplicitamente le orme. Un insolente «divertissement», se volete, ma l'edizione di allora stette in repertorio diversi anni, ebbe più di 500 repliche e notevoli apprezzamenti in tutta Europa. E' evidente allora che non si tratta soltanto di questo. Intanto l'ideazione e la regia di «Una notte all'Opera» sono di quel mago affabulatore che è Tonino Conte, ma non è tutto: le scene sono di Emanuele Luzzati, i costumi di Santuzza Cali, e gli attori, troppi per poterli citare, sono anche mimi e ballerini. Così accade una cosa sorprendente: ciò che poteva sembrare una goliardica e irrispettosa rilettura diventa per contrasto un godibile studio sulla specificità del teatro musicale e del canone melodrammatico. Cavatine, concertati e arie diventano pretesto per sondare la forza drammaturgica della musica, per metterne in risalto l'assoluta priorità esercitata sul testo tanto da rendere quest'ultimo quasi su¬ perfluo. Al melodramma è concesso contrastare in modo anche madornale ogni minima legge di verosimiglianza, in perfetta sintonia con il pubblico. Per capire un'opera non è necessario comprenderne le parole mentre è indispensabile «sentirla», e non solo con le orecchie. E' questo ciò che vuol farvi scoprire, divertendovi, il Teatro della Tosse. Non è cosa da poco. [m. b.] LE LETTURE DI Perché è stimolante, perché apre gli occhi, perché racconta altri mondi, altri modi di pensare, perché fa scoprire ciò che si ha dentro, perché fa sognare, perché fa capire, perché è bello, perché regala sensazioni, perché, perché.... Quante ragioni ci sono per leggere? Infinite. E ci sono anche tanti modi per convincere chi non legge a provarci. Il Teatro Juvarra da qualche anno ne esperimenta uno, geniale nella sua semplicità: leggere, appunto. Gli psicologi dicono che chi legge da adulto, è chi ha ascoltato leggere da bambino: chissà se è possibile recuperare alla lettura «i grandi»? Dedicato «A... chi non legge» è il ciclo di appuntamenti giunto ormai alla terza edizione nella sala di via Juvarra 15. La rassegna, curata da Alfonso Cipolla e da Giovanni Moretti (con il contributo di Araba Fenice, Baldini & Castoldi, Einaudi, Feltrinelli, Rizzoli) propone una serie di incontri-lettura con attori e scrittori. Martedì 19 marzo alle 21, l'appuntamento è con Stefano Benni, che leggerà «La fantasia (ovvero: Elianto cos'è)», alcuni brani dal suo ultimo libro pubblicato da Feltrinelli, che si intitola «Elianto». Non manca il cabaret, in settimana. A Hiroshima, sempre martedì 19, c'è una coppia di comici «giovani», specializzati nell'improvvisazione. De Niro & De Bianco, ovvero Michele Annunziata e Gianluca De Angelis, sono diversissimi fra loro, e nello spettacolo che propongono, «La strana coppia», giocano appunto su questa diversità. Uno alto e scuro, l'altro più piccolo e biondo, giostrano le loro gag su continui scambi di ruolo. A Carmagnola, al cine-teatro Elios, venerdì 15 si esibisce invece Roberto Freak Antoni, leader degli storici Skiantos e re della comicità demenziale. Appuntamento alle 21,15. [cr. e]
Luoghi citati: Carmagnola, Europa, Hiroshima
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