LA PRIMAVERA IN CONCERTO Giovedì 21 marzo alle 21 con John Mauceri sul podio

TEATRO REGIO TEATRO REGIO LA PRIMAVERA IN CONCERTO Giovedì 21 marzo alle 21 con John Maucerì sul podio Torna John Mauceri, il direttore stabile del Teatro Regio di Torino in veste totalmente primaverile: «Concerto di primavera» s'intitola infatti la serata che il Teatro Regio offre al suo pubblico il 21 marzo alle 21. L'orchestra del Regio gode ora delle simpatie degli spettatori perché le sue esecuzioni li coinvolgono sul piano emotivo, il che vuol dire, al di là delle considerazioni di qualche critico: l'orchestra suona, e con buone bacchette, anche bene. Il perché del «Concerto di Primavera» è immediatamente intuitivo, ma non si tratta soltanto d'una data, dell'iniziar d'una stagione. John Mauceri, come sempre artista eclettico, spazia in un repertorio senza confini, e lo fa con una leggerezza ed un senso della cultura davvero invidiabili. Dopo aver proposto «Street Scene» di Kurt WeÙl, affronta un programma di fascino squisitamente solare: «Prelude à l'après-midi d'un faune» di Claude Debussy, i «Vier letzte Lieder» di Richard Strauss e la Sinfonia n. 5 in re minore op. 47 di Dimityrij Shostakovic. Di Debussy, uno degli autori più amati, vissuto tra l'800 e il 900, s'è scritto tutto: qui il tormentato compositore francese si abbandona al sogno nel tepore d'un pomeriggio, al sole che lo inebria, stanco di inseguire ninfe e neiadi. E' una delle più belle pagine, ispirate a Mallarmé ed eseguito per la prima volta a Parigi nel 1894, espressione di un lirico modernismo, in cui il flauto ha un ruolo fondamentale, crea il tema dell'intero brano, suscitando neD'ascolto sentimenti intraducibili con le parole. E si pensi che soltanto un anno prima Debussy aveva avuto l'autorizzazione a cominciare un altro capolavoro «Pelléas e Mélisande» la cui creazione durò nove anni, ottenendo nel contempo col Poema sinfonico che sarà eseguito al Teatro Regio, un'affermazione senza precedenti. John Mauceri compirà un salto negli Anni 50 del Novecento con Richard Strauss, i cui «Vier letzte Lieder» scritti tra il 1946 e il '48, furono eseguiti a Londra il 22 maggio 1950. Ed anche qui, c'è una scelta ben precisa: il primo dei quattro episodi s'intitola, appunto, «Primavera». Seguono «Settembre», «Andando a dormire» e «Al tramonto». La voce del soprano che evocherà i versi di Hesse e Eichendorff è quella di Nancy Gustafson, al debutto al Regio. Da un emisfero all'altro, Mauceri compie un'altra esplorazione con Shostakovic, di cui dirigerà la Quinta Sinfonia. E vale la pena qui di sottolineare una svolta che si compie in un teatro lirico: non più un'orchestra votata soltanto al servizio del melodramma, ma un'orchestra che comincia ad affrontare in modo programmatico il repertorio sinfonico, sulle orme delle esperienze europee, in cui sia l'uno che l'altro repertorio devono avere in una vera cultura, pari dignità. Quindi, una crescita professionale di cui va dato atto. La Quinta di Ciaikovski venne eseguita per la prima volta da uno dei massimi direttori d'orchestra russi di tutti i tempi: Mravinskij, nel novembre del '37. Biglietti (20 mila) in vendita al Regio. Armando Caruso John Mauceri dirige l'orchestra del Regio nel «Concerto di Primavera» Pagine di Debussy, Strauss e Shostakovic IL CORO DELLA SAT CELEBRA I SUOI 70 ANNI Il Coro della Sat di Trento celebra sabato 16 marzo alle 21 al Teatro Regio il 70° anniversario della sua fondazione. Un coro celebre in tutta Europa, fondato nel 1926 dai fratelli Enrico, Mario, Silvio e Aldo Pedrotti e che in questi tre quarti di secolo, si è esibito in numerose sale di prestigio europee, in Canada e negli Stati Uniti. Ricreatore delle più belle melodie popolari, il Sat, che Massimo Mila indicò in uno dei suoi scritti come «il fenomeno Sat», ha via via allargato la partecipazione di musicisti colti e classici che si sono progressivamente interessati alla sua lunga attività artistica. Cantare in coro non è semplice: le voci non devono «sforare»; il coro è l'espressione più autentica di una vera democrazia culturale: tutti uguali, tutti con una disciplina autoregolamentata. Il compianto Arturo Benedetti Michelangeli armonizzò alcune canzoni con un amore e una sapienza impensabili per un solista del suo valore. Ma altri no¬ mi di prestigio furono: Mascagni, Bettinelli, Ghedini, Liviabella, Dionisi. Il programma che il Coro Sat comprende «I canti degli emigranti» (Trentino, Friuli, Valsugana), «I canti del Lavoro» (Lombardia, Trentino, Val Flemma, Val di Sole), «I canti di Guerra» (Siberia 1914, Canto degli Alpini) Lombardia) «I canti d'amore» (del Trentino, della Val Sole). Insomma, il canto della nostalgia (quello degli emigranti, che toccò molto il Trentino: famiglie costrette ad abbandonare la propria terra per avventurarsi in Europa, America, Australia), il canto di protesta nelle fabbriche oppresse da condizioni di lavoro spésso impossibili, di guerra; quello delle rivendicazioni patriottiche, degli aneliti di libertà purtroppo invocati attraverso l'uso delle armi) e infine quello dell'amore che si contrappone al precedente: «Che fai bella pastora», «La bella al molino) «Ama chi t'ama», «El canto de la sposa». [ar. ca.] Assessorato al Commercio Città di Rivoli Pro loco Rivoli