PANTHEON DI BELLEZZA

PANTHEON DI BELLEZZA PANTHEON DI BELLEZZA L'apologo di Vieri Razziai EW Phoenix, America, ghetto di ultras della ricchezpalazzi di cri- za za w 1 gjL I LÌ pw 1 gjL I stallo, discoteche, «LÌ piscine, case da wg gioco, campi spor- wg tivi e soprattutto I ■ Vihla Elixir, casa <&gba 1 madre della catena di cliniche in cui il mirabile professor Otto Liebeleben sa dare ai suoi pazienti bellezza perfetta, giovinezza perenne. Cattedrali del sogno e del piacere contemporaneo, i luoghi de La ricchezza di Perdido di Vieri Razzini sono popolati da personaggi altrettanto ammalianti: per primo Perdido Monument, stupendo potente padrone di tutto, innamorato d'una diciassettenne che ha l'inaudito pregio d'essere naturalmente bella e naturalmente bionda, di poter diventare chirurgicamente ancora più perfetta; Bella Stunz, principessa austronapoletana, virtuosa della scala reale e del rialzo in Borsa; il professor Liebeleben, alias Calisto Menestò, alias Cardenio Beauregard, alias Pupo Forever, un tempo donna Remedio Funestis, nata Rita Trama; il ragazzo-meraviglia Mucho Macho; l'indovino-astrologo di casa Edgardo A. Turandelli, genio italiano interdisciplinare; e tutti coloro che sono stati artificialmente ringiovaniti, imbelliti, smagriti, liposcolpiti, manipolati, levigati, bloccati a un massimo splendore fisico. Un racconto in grottesco comico e disperante, una satira di quel dominio dell'apparenza che ci salva dalla sostanza insopportabile, un'irrisione sarcastica dell'industria della bellezza e del desiderio collettivo che la alimenta: ma soprattutto un apologo eloquente. Di colpo, nel Pantheon lussuoso della giovinezza perduta e ricomprata accade qualcosa di devastante. Come particelle atomiche impazzite o come pipistrelli avventantisi, tutte le brutture amputate o eliminate dai corpi ricchi tornano: doppi menti, carnosità nasali, rughe, gonfiori, pance, palpebre spesse, masse grasse si ricollocano; riemergono lineamenti ed età originari; si moltiplicano facce informi, mani scheletrite e venate, capelli deboli, voci arrochite; nell'dnvasione degli ultraresti», cariatidi dolenti, vegliardi terrorizzati sostituiscono quelli che un attimo prima erano i giovani, brillanti, seducenti protagonisti d'una festa senza fine. E' una catastrofe. Il virus si propaga in tutta l'America ma specialmente a Los Angeles, tra West Hollywood, Beverly Hills e Bel Air. Clienti e personale fuggono da Villa Elixir. Poteri spettacolari e industriali crollano insieme con i corpi, identità dimenticate risorgono e s'impongono. Scoppiano scontri ■ sanguinosi. Le §! speranze («ricom minciamo, rili facciamo») suoli! nano patetiche, \ «il tempo toi Hill* nava in tutta la sua violenza, ma si fissava anche in un immobile presente». Alla débàcle insopportabile c'è però rimedio: una nuova era, una rivoluzione del gusto, la voga, l'esaltazione.il trionfo della deformità. La classe padrona, la derealizzazione e la mistificazione prevalgono comunque; i mobili confini dell'accettabile si spostano perennemente sul terreno del possibile; l'apologo rivela così anche un suo significato politico. Eppure il racconto di Vieri Razzini (amato dai telespettatori come selezionatore e a volte presentatore della programmazione cinematografica di Rai3, già autore del thriller «Giro di voci» ambientato tra i doppiatori di film) rimane ironico, beffardo, elegante, divertente. Lietta Tornabuoni Vieri Razzini La ricchezza di Perdido Edizioni e/o pp. 105, L. 24.000 Mirella Appiotti DIVERSAMENTE da chi tesse orditi, il narratore trae sempre profitto dai fili lasciati sciolti». Questa osservazione di E. M. Forster si adatta perfettamente ai romanzi di Charles Dickens, un grande maestro dell'intreccio, uno dei più grandi in senso assoluto insieme a Balzac e Dostoevskij. Eppure, la sua fortuna italiana si era un po' appannata negli ultimi decenni, sotto l'etichetta riduttiva di scrittore patetico e melodrammatico, di autore un po' superato di libri per ragazzi. Un primo segnale di ripresa si è avuto l'anno scorso con la pubblicazione di Dombey e figlio, un romanzo affascinante ma quasi sconosciuto da noi, e ora, dopo molti anni di assenza dal mercato (l'ultima versione, per Sonzogno, risaliva agli Anni Trenta), esce il suo capolavoro, Casa desolata, nei Tascabili Einaudi. Nel saggio introduttivo di Vladimir Nabokov, ripreso dalle sue Lezioni di letteratura (Garzanti), si evidenziano tre temi principali: 1. l'infelicità dei bambini, un motivo costante nella narrativa di Dickens; 2. l'intreccio poliziesco, con la figura dell'ispettore Bucket «che anticipa Sherlock Holmes» ed è il primo detective presente in un romanzo dopo il M. Dupin del celebre racconto di Poe Gli assassina della me Morgue (1841); 3. la lotta tra il bene e il male; schema essenziale della narrativa popolare. Protagonista della complicata

Luoghi citati: America, Los Angeles