Cagliari-Civitavecchia Si incaglia il traghetto Panico a bordo

Si incaglia il traghetto Panico a bordo Cagliari-Civitavecchia Si incaglia il traghetto Panico a bordo CAGLIARI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Il traghetto Caralis della Tirrenia si è incagliato ieri notte sull'isola di Serpentara, a 23 miglia da Cagliari, davanti alla costa sud-orientale della Sardegna, mentre dal porto del capoluogo si dirigeva verso Civitavecchia. Le prime notizie escludono che il disastro abbia provocato vittime tra i 371 passeggeri e i 69 componenti dell'equipaggio: pare che a bordo ci siano solo contusi. In un clima di comprensibile agitazione, se non di panico, i viaggiatori sono stati invitati a indossare le cinture di salvataggio e a riunirsi nel bar di seconda classe, mentre i marittimi della compagnia erano pronti a mettere in mare !e scialuppe di salvataggio. Nella zona, non lontana da Villasimius, stanno affluendo motovedette della Capitaneria di porto, rimorchiatori e navi della marina militare, ormeggiate in questi giorni nel porto di Cagliari. L'operazione di soccorso ha dimensioni eccezionali, anche se fonti ufficiali tendono a sdrammatizzarla, sostenendo che le condizioni del mare sono «buone». Se non si riuscirà a liberare il traghetto, sarà necessario trasferire i passeggeri sui mezzi di soccorso. L'incidente è avvenuto intorno alle 20.45. La prima testimonianza sulla drammatica vicenda è giunta attraverso il telefono cellulare di Roberto Spada, titolare di un albergo di Villacidro, centro a una cinquantina di chilometri da Cagliari. «Ero a cena con alcuni amici - ha raccontato - quando ho sentito una prima botta, e poi una ancora più forte e secca, frontale. La nave ha tremato, le bottiglie sono volate dal tavolo. Siamo usciti fuori: pioveva, faceva freddo e si vedeva ben poco: solo una roccia gigantesca incombere sul traghetto e, in lontananza, la luce di un faro». «La gente è spaventatissima» ha aggiunto un amico del ristoratore, Mariano Murgia, 27 anni, operaio in cassa integrazione: «Ci hanno spiegato attraverso gli altoparlanti che la Caralis non imbarca acqua, ma la paura a bordo è grande. La nave è sbandata». Le ragioni del disastro non sono chiare: il traghetto sarebbe dovuto passare a grande distanza dall'isola di Serpentara, uno scoglio disabitato e dalle pareti a picco sull'acqua. E' possibile quindi che un'avaria abbia reso ingovernabile il traghetto. Oppure che abbia subito un guasto il pilota automatico, senza che nessuno si sia reso conto in tempo di quanto stava accadendo. Corrado Grandesso

Persone citate: Corrado Grandesso, Mariano Murgia, Panico, Roberto Spada

Luoghi citati: Cagliari, Civitavecchia, Sardegna, Villacidro, Villasimius