Addio a Noto con rimorso

Il crollo della cattedrale barocca di San Nicolò: tutti colpevoli Il crollo della cattedrale barocca di San Nicolò: tutti colpevoli Addio a Noto, con rimorso LO sapevo. Sapevo che in un modo o nell'altro sarebbe successo. O per un ennesimo sisma, o per la ferocia di un'alluvione, o per un crollo senza cause apparenti, come quando vediamo in mezzo alla strada mi vecchio afflosciarsi pietosamente sulle ginocchia. Del resto bastava guardarla, la chiesa, negli ultimi anni, prigioniera di imbelli transenne, insidiata da crepe, verruche, macule d'umido e muffa: un corpo senile, invaso da una consunzione occulta. Se ne distoglieva lo sguardo con lo stesso rimorso con cui si evita un lebbroso in un lazzaretto. Rimorso, dico. Perché non solo lo Stato, ch'è il colpevole primo; non solo le au- torità regionali e locali, benché prigioniere dei loro limitati poteri; ma tutti siamo colpevoli. Per non avere urlato abbastanza quanto e quando dovevamo. Ora, che fare? Dicono che non ne è rimasto più nulla, salvo quattro mura da abbattere: una maceria come tante, nei nostri cuori e nella nostra memoria. Un edificio ch'era tutto un trofeo di pietre gloriose, un visibilio di tenero tufo, levato a sfidare nel cielo un immutabile azzurro. Non l'unica gemma ma una fra le più fulgide di una città impareggiabile, risorta dopo il terribile terremoto del 1693 in grazia all'opera di costruttori straordinari, come il Gagliardi, il Sinatra, il Labisi; disegnata, con estro e rigore insieme, dal Landolina, un delizioso ingegnere di vie. Una città dove fino a poco tempo addietro avveniva d'udire, certe sere d'estate, antiche note d'organo vagare nell'aria e sposare la soave gravità della musica alla carne rosea degli edifici... Qualcosa può salvarsene ancora? Non oso supporlo, non oso sperarlo. I pochi miliardi che occorrevano per salvare San Nicolò non sono stati trovati. E dire che costa di più il cartellino d'un calciatore di serie C. Ora non resta, forse, che augurare alle superstiti pietre una sorte di distruzione pompeiana. Forse è meglio che Noto muoia per intero, piuttosto che assistere giorno per giorno a un declino senza rimedio. Era troppo bella, Noto, perché la meritassimo. Addio. Gesualdo Bufa!ino SERVIZI A PAG. 17

Persone citate: Landolina, Noto, Sinatra

Luoghi citati: Noto, San Nicolò