La moda sfratta le bionde

\ Accuse dall'America alla collezione Dior di Ferré, che ora disegna abiti per madame Chirac La moda sfratta le bionde Trionfano le indossatrici dai capelli neri PARIGI DAL NOSTRO INVIATO Alla moda piacciono le more. Le femmine alla Jane Russel dallo sguardo torbido; le eroine dei fumetti modello Valentina Crepax, col volto drammatico; le bellezze che ricordano Maria Grazia Cucinotta tutta curve. Dopo un'overdose di platinate, di Heidi dallo sguardo ceruleo e di adolescenti anoressiche, gli stilisti riscoprono il fascino delle brune dai lineamenti marcati, dal profilo mediterraneo. Un concentrato di total black ieri ha tenuto banco da Therry Mugler. Lo stilista ha scommesso abbondantemente sul nero dalla testa (è il caso di dirlo) ai piedi. Sembrano minacciose pin-up le sue donne dalle chiome corvine, la bocca dipinta di rosso cupo. Intimoriscono quasi queste creature svettanti, con la vita sottile e le giunoniche curve disegnate col compasso. Indossano tute di vinile elasticizzato tinta inchiostro così aderenti che paiono reduci da un'immersione nella lacca color pece. Hanno piedi imprigionati in elaborate scarpette - sempre scure e brillanti - dai trampoli altissimi e ricurvi. Sono mine vaganti del sesso, Messaline del Duemila. Tutte rigorosamente corvine, incarnano lo stereotipo vincente alla Stella Tennat (testolina e occhi scuri) che comparirà in esclusiva per Chanel. Anche sulla pedana dello stilista turco Rifat Ozbeck - prodotto in Italia dalla Aeffe - la maggior parte delle top è ad alto tasso mediterraneo. Prede dei corsi e ricorsi della moda incedono le brunone avvolte in reti di pizzo, stratificate, sigillate in garze infeltrite di sapore berbero. Da un mix di etnie, che guarda a Sud, parte lo studio di Ozbeck impegnato a rielaborare dijellaba e giacche da guerrigliero. Stampe di gocce d'acqua si posano su scollate magliette marroni e bui pastrani dai tagli cicatrizzati che fanno risaitare l'incarnato avorio delle ragazze-pantera. Bionde o brune, comunque, le modelle devono rigare dritto. Gli stilisti francesi hanno deciso che, se tardano di mezz'ora, il loro cachet verrà decurtato del 20%. Per un'ora si arriva anche al 50%. Tremano di freddo le indossatrici di Courrèges spedite, dopo lo show, a proseguire il défilé mezze nude per le vie di Parigi. Sono un inno al colore con le parrucche viola, i vestitini lunari, squadrati come cartocci del latte, appesi a bretelle di plastica rigida. «Tutti ci copiano. Abbiamo mostrato soltanto la metà dei capi. I compratori verranno in show-room a vedere il resto», raccontano i coniugi Courrèges. Oggi Naomi e la mamma sfilano per Gai Mattiolo, mentre sabato Alma Oxa sarà ospite di Romeo Gigli. La cantante, versione principessa, con tanto di corona e mantello si esibirà in pedana. Ieri invece il New York Times ha sparato a zero su Ferré-Dior. La collezione non è piaciuta all'inviata del quotidiano, Constance White. La giornalista sostiene che gli abiti della maison evocano un'epoca in cui le donne erano considerate oggetto: «Quindi non si può definire né bella né alla moda. Con i suoi velluti, pizzi e bustini rischia di austoescludersi dalla mappa dell'abbigliamento». Ferré non si scompone: «Ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni. Le ragazze che ho mandato in pedana non sono oggetti, ma rappresentano donne vere, le clienti di Dior. Ho ricevuto elogi da tutta la stampa internazionale. Il resto non mi interessa», dice lo stilista che sta preparando un intero guardaroba a madame Chirac in occasione dei suoi prossimi viaggi in Inghilterra e Giappone. Antonella Ama pane Courrèges fa sfilare le sue ragazze per le vie di Parigi Oggi insieme in pedana Naomi e la madre A sinistra un abito della collezione Nina Ricci presentato a Parigi. A destra, uno dei tanti modelli eccentrici che in questi giorni imperversano sulle passerelle della capitale francese

Luoghi citati: America, Giappone, Inghilterra, Italia, Parigi