«De Mita ad Avellino? Mai» E lui pensa di fare da solo
«De Mita ad Avellino? Mai» E lui pensa di fare da solo «De Mita ad Avellino? Mai» E lui pensa di fare da solo I DUBBI DELL'ULIVO R ROMA OMANO Prodi deciderà oggi sulla candidatura di De Mita all'uninominale in quel di Avellino. E probabilmente deciderà di non candidarlo, inimicandosi Bianco e cedendo alle pressioni della sinistra. Ma c'è anche la contromossa: Ciriaco De Mita potrebbe decidere di candidarsi lo stesso con una lista autonoma, ed essere sicuramente eletto. In ogni caso, quale che sia la decisione di Prodi, la candidatura dell'ex leader de è diventato per l'Ulivo il «caso De Mita». Non è escluso, peraltro, che il leader della coalizione decida di candidare l'ex numero uno della de nella quota proporzionale. La cosa, per la verità, era nell'aria da qualche giorno. Veltroni aveva detto che con difficoltà il pds avrebbe potuto chiedere alla sua base di fare quadrato su una simile candidatura, ieri Bertinotti ha formulato un esplicito appello all'Ulivo per evitare che gli elettori di sinistra si trovino di fronte «quel nome» che suona tanto vecchia de. E Berlinguer ha confermato che «su de Mita esiste un problema di immagine» soprattutto al Nord. Ieri nella sede della coalizione di centrosinistra, a palazzetto di Brazzà, Romano Prodi si è incontrato con Maccanico, Berlinguer e Bianco. Maccanico aveva da caldeggiare più collegi per l'Unione democratica e in particolare due solide sistemazioni per Ayala e Bordon, che sembrano non trovare troppe simpatie sia nei popolari sia nel pds. Quanto a Bianco, è stato pienamente investito dal ciclone De Mita. E non mancano le proteste, come quella del socialdemocratico Bruno Melandri, che ha denunciato la «scarsa visibilità del psdi nel quadro di una politica di governo della sinistra». Melandri non è stato inserito nelle liste. Alla fine Romano Prodi ha emanato un messaggio-enciclica per dirimere in maniera definitiva sia questa specifica disputa sia eventuali altre di analogo tenore che dovessero sorgere. Il senso è il seguente: su tutte le candidature per le quali esista una controversia in corso, io, in quanto leader della coalizione, mi arrogo il diritto di dire l'ultima insindacabile parola. «Finora - ha precisato il leader dell'Ulivo in una improvvisata conferenza stampa sulla piazza davanti al palazzotto - non mi sono occupato di liste e di candidature perché non era questo il mio compito, ma ci sono momenti in cui ognuno si deve prendere le sue responsabilità. Conosco il peso e l'importanza dei partiti, ma conosco anche qual è la responsabilità del capo di una coalizione. E dato che di candidature della coa¬ lizione si tratta, è tutta mia la responsabilità di risolvere i punti controversi. Darò il visto alle liste, assumendomi la responsabilità finale su tutte le candidature, dalla A alla Z». Il leader dell'Ulivo si è im¬ pegnato poi a sciogliere la riserva su De Mita entro 24 ore (praticamente entro stamattina). Come la pensi Prodi nessuno può dirlo con certezza. Eppure alcune fonti a lui assai vicine, ieri sera hanno fatto capire che oggi Prodi dirà un sonoro «no» a De Mita nell'uninominale. E quindi per il vecchio segretario de resterebbe solo la possibilità di essere candidato autonomamente dal ppi nel proporzionale. Gerardo Bianco deve aver fiutato l'aria e ha dichiarato che lui, sul nome di De Mita, non accetterà veti. Ma quando questo parere del segretario popolare è stato riportato a Prodi dai cronisti, il professore si è limitato a dire: «Sono parole di Bianco». E lui dunque tirerà dritto. Ma è altrettanto probabile che De Mita, messo di fronte all'alternativa o proporzionale o nulla, opterà per questa seconda ipotesi. Oppure di correre da solo. [r. mas.] La candidatura dell'ex segretario de Ciriaco De Mita fa litigare 'Ulivo. Sotto, Romano Prodi
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