Chi pare vincente è pure innocente?

Chi pare vincente è pure innocente? F =1 Chi pare vincente è pure innocente? i massonica se greta di Lido Gelli, non ha cospirato contro le istituzioni dello Stato, o almeno non esistono prove che lo abbia fatto, perciò gli accusati di questo reato vanno assolti tutti, ha sostenuto nella sua requisitoria al processo d'appello il sostituto procuratore generale Santacroce. Quando si parla di giu pgstizia influenzata dal clima del momento, non è per demagogia né per leggerezza: il programma politico della P2 prevedeva essenzialmente la Repubblica presidenziale, la restituzione d'autorità (o d'autoritarismo) allo Stato attraverso un mutamento della Costituzione, il controllo sui media, l'esclusione per sempre dal governo di quello che allora si chiamava partito comunista. E' più o meno lo stesso programma con cui molti, compreso Berlusconi che alla P2 era iscritto, si presentano adesso alle elezioni politiche: c'è voluto tempo ma ci si è arrivati o quasi, col senno di poi il sostituto procuratore generale non vede dunque tracce di cospirazione. Ma (varrà magari la pena di ricordarlo) nel 1981 la P2 provocò il maggiore scandalo politico e il maggiore tentativo di moralizzazione della vita pubblica italiana mai visti prima di Tangentopoli: dopo trentaquattro anni la democrazia cristiana perse la presidenza del Consiglio dei ministri, che passò da Arnaldo Forlani al repubblicano Giovanni Spadolini; Licio Gelli scappò all'estero; il Comitato dei Saggi nominato dal governo definì la P2 uno Stato nello Stato, un potere occulto presente nelle istituzioni e contrapposto ad esse, un gruppo deciso a imporre le regole del proprio tornaconto al posto delle regole e delle leggi democratiche, capace di progettare complotti politici e trame nere; il Parlamento votò lo scioglimento della P2 e istituì una Commissione parlamentare per indagare sulle sue attività; la magistratura milanese emise mandati di comparizione e di cattura; gli iscritti alla P2 vennero sospesi o allontanati dai loro incarichi; la pubblica amministrazione avviò 316 procedimenti disciplinari riguardanti altrettanti suoi dipendenti affiliati alla P2; il Eidente della Repubblica ini seguitò a ripetere sulla P2 giudizi sempre netti e severi. Nelle liste della P2 prelevate e sequestrate il 17 marzo 1981, per ordine dei magistrati milanesi Gherardo Colombo, Giuliano Turane, Guido Viola, dalla cassaforte dell'ufficio di Licio Gelli a Castel Fibocchi vicino ad Arezzo, figuravano 848 iscritti (più 114 depennati, 5 sospesi, 23 trasferiti, 1 espulso, 49 «in sonno»). Tra questi: il segretario del partito socialdemocratico al governo, due ministri democristiani, un ministro socialista e il capogruppo socialista alla Camera, trentotto parlamentari dei vari partiti (salvo i partiti comunista, radicale e dell'estrema sinistra), il segretario generale del ministero degli Esteri, l'ex segretario generale della Camera dei deputati, alti magistrati, banchieri, finanzieri, industriali, manager dell'industria di Stato, giornalisti, professionisti, il proprietario e il general manager del maggiore gruppo editoriale italiano, ufficiali dell'esercito e dei carabinieri, importanti funzionari della polizia. In particolare, c'erano nelle liste della P2 il capo di Stato maggiore della Difesa, il capo del controspionaggio militare Sismi, il capo del servizio di sicurezza interno Sisde, il responsabile dell'organo di coordinamento dei servizi segreti Cesis, i generali dei carabinieri responsabili dell'antiterrorismo nel Centro-Sud e nel Nord, i direttori dei mezzi d'informazione televisivi e non di maggiore diffusione nazionale. Dunque l'esercito, i servizi segreti, i mass media: ossia le strutture portanti e necessarie d'ogni colpo di Stato. Ma non c'è stato bisogno di colpi, è bastato il suicidio della politica: piano piano, quindici anni dopo quelli dello Stato P2 nello Stato sembrano vincenti, e secondo il sostituto procuratore generale sono innocenti. Lietta Tomabuoni on^J

Luoghi citati: Arezzo