Chiesta custodia cautelare delie azioni De Benedetti

Nessuno sconto a Pazienza: carcere fino al 2003 I legali Ambrosiano. La difesa: mossa pretestuosa Chiesta custodia cautelare delie azioni De Benedetti TORINO. I legali del curatore fallimentare del vecchio Banco Ambrosiano hanno chiesto ieri al pretore Francesca Bresciani di nominare un custode giudiziario che, nelle more delle annose cause civili in vista, gestisca il pacchetto di azioni pignorate della «Carlo De Benedetti & Figli», la cassaforte di famiglia che controlla l'intero gruppo dell'Ingegnere. Il pretore si è riservato di decidere. La mossa degli avvocati del Banco - Emanuele Balbo e Salvatore Morvillo - nasce in risposta alla scelta della finanziaria torinese Conto di non presentarsi per la seconda volta dal pretore a rendere la dichiarazione di rito sul possesso o meno delle azioni avute in pegno a suo tempo. Per incassare i 100 miliardi di provvisionale assegnati alle parti civili dalla sentenza per il crack dell'istituto di credito, i due professionisti avevano fattto notificare da un ufficiale giudiziario il pignoramento delle azioni presso la Cofito e avviato la procedura di esproprio che il pretore ha autoriz- zato per quasi 72 miliardi. La mancata dichiarazione della finanziaria torinese l'ha bloccata. La scelta porterà ad un lungo procedimento di accertamento del possesso dei titoli presso il tribunale civile. Per questo i legali del «Banco» insistono sulla nomina di un custode e vi agganciano la sollecitazione a disporre che il pignoramento delle azioni sia «annotato» sui titoli e nel libro dei soci della società dell'Ingegnere. Una mossa definita «pretestuosa e infondata» dall'avvocato Paolo Rocca, che tutela gli interessi di De Benedetti. [al. ga.] II presidente Olivetti Carlo De Benedetti

Persone citate: Carlo De Benedetti, De Benedetti, Francesca Bresciani, Paolo Rocca, Salvatore Morvillo

Luoghi citati: Torino