A Parigi sfila la seduzione

Per la casa francese Ferrè punta su imbottiture e audaci balconcini Per la casa francese Ferrè punta su imbottiture e audaci balconcini A Parigi sfila la seduzione // seno protagonista della collezione Dior PARIGI DAL NOSTRO INVIATO Enfatizzato, arrotondato, sostenuto. Riecco il seno in primo piano. La moda finalmente riscopre il fascino del décolleté burroso e femminile. Si agitano i fotografi da Dior, sgomitano come forsennati per immortalare le rotondità delle top model. I professionisti del clic - delusi perché l'annunciata Liza Minnelli in platea ha dato forfait - si consolano immediatamente con una spumeggiante carrellata di modelli disegnati da Gianfranco Ferré all'insegna della seduzione pura. Il petto in fuori ridisegnato da corsetti che sono un inno alla malizia - si affaccia negli abiti in velluto, trine e fresco di lana. Occhieggiano impertinenti i «deliziosi cuscinetti» dagli audaci balconcini che li raccolgono in tutta la loro prosperità. Sfilano i modelli che l'architetto dedica a ingenue libertine, dolci e audaci creature; ed è come se l'estetica del brutto - tanto in voga tra certe griffe - svanisse nel nulla, detronizzata dal sex appeal. «Per questa collezione non ho arruolato ragazze troppo magre e piatte. Certi abiti non si addicono alle acerbe adolescenti», spiega il creatore che ha voluto tutte le ben note top. Sono un incanto i delicati pizzi Chantilly alti un palmo. Velano appena il busto di Karen Mulder versione Paolina Bonaparte nelle toilette di velluto stile impero con scollatura generosa. Nella sottoveste gioiello di Carla Bruni si nascondono sapienti imbottiture che spingono e sollevano il décolleté. Sorride finalmente l'indossatrice torinese, accompagnata da un amico d'infanzia, il napoletano Biagio: «Dì che sei mio fratello», gli consiglia per farlo scorrazzare indisturbato dietro le quinte. La storia fra la Bruni e l'avvocato Arno Klarsfeld è acqua passata. In sala le ovazioni si sprecano di fronte alla magica teatralità dei cento e più capi Dior, costruiti per rendere finalmente belle le donne. La Schiffer, modello cavallerizza, ancheggia nel giubbottino di pelle nera che ricalca fedelmente le sue grazie, incollandosi ai «floridi attributi». I cappotti godet accarezzano i busti prosperosi. Nulla è scivolato, abbondante. Tanti bottoncini punteggiano i vestiti che terminano in piccoli nodi. Gonfie e lunghe gonne accompagnano camicie trasparenti, giusto un velo di pudore. Charlotte Rampling applaude estasiata. Accanto a lei doveva sedersi Liza Minnelli che ieri sera ha festeggiato il suo cinquantesimo compleanno a porte chiuse, al ristorante Fouquet, con ottanta amici - fra cui l'affezionato Charles Aznavour - o neppure un giornalista. Per l'occasione la Minnelli ha voluto una mise Dior: un completo pantaloni, in satin rosso. Intanto Ferrè sta preparando la toilette - top secret - che la Minnelli sfoggerà la notte degli Oscar. La dittatura del seno convince anche Miyake che - con l'aiuto di tessuti sportivi - strizza il punto vita per far sbocciare il seno attraverso reti di pizzo elasticizzate. Debutta Richard Voinnet e i respingenti a siluro abbondano. Il giovane, abile a rielaborare le divise, rilancia tute da sci Anni Settanta con zip generosamente aperte. Mentre i pruriginosi camici da infermiera di corsia, strizzano l'occhio alle crocerossine dei film hard core. Le francesi apprezzano la biancheria peccaminosa. Sta diventando un caso il successo ottenuto in questi mesi della lingerie del Crazy Horse, rieditata fedelmente dal catalogo di vendita per corrispondenza «La Redoute». E' un'esplosione di capi trasparenti - scanditi da optional osé - che farebbe arrossire la più consumata delle maliarde. Sul fronte opposto le avanguardie coprono il corpo a tutto spiano. Così, Dries Van Noten mischia la giubba militare con la gonna a pareo ricamata e i pantaloni. Watanabe - ex assistente di Commes des Gargonnes - è ancora più severo: castiga la donna tagliandole i capelli a cespuglio, come se fosse reduce dalla fossa dei serpenti di un depravato manicomio. La cerea superstite ha le braccia vistosamente tatuate, è mortificata in abiti dalle maniche rovesciate all'interno, simili ai fori in lattice di gomma delle incubatrici. Tinte cupe per mantelle in bertuccia e tuniche stampate a radiografia parlano di un clima post atomico. Antonella Amapane Anche Liza Minnelli ha scelto un abito dello stilista italiano per la festa di compleanno di ieri E spopola una nuova linea di lingerie trasparente ispirata alle ballerine del Crazy Horse A destra, un abito proposto dallo stilista belga Dries Van Noten nella sua collezione per l'autunnoinverno A sinistra, alcune delle modelle protagoniste ieri a Parigi con i capi della collezione Christian Dior disegnata da Gianfranco Ferré

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