«Noi regine di un harem felice»

A Rock, nella casa dell'iraniano che vive con le sue tre mogli: due italiane e una inglese A Rock, nella casa dell'iraniano che vive con le sue tre mogli: due italiane e una inglese «Noi, regine di un harem felice» Cinzia e Stefania: amiamo un uomo speciale u ROCK (Birmingham) NA schiera di bambini si riversa improvvisamente nella camera dei giochi al piano terra, mentre Cinzia posa i guanti di gomma e un grembiulone con la scritta: «Medi's», il ristorante di suo marito, per servire un cappuccino alla canella. I piccoli vanno a schiamazzare nel grande parco alberato e scattano come reclute sull'attenti al primo richiamo in casa. Quindi sciamano in cucina per il pranzo, tra strilli e risate. La capienza della «dea» in affitto basta appena a contenere i Siadatan: al piano di sopra, illuminata dalle alte finestre a griglia, la zona notte risuona dei vagiti di un neonato. I due pesi e due misure che permettono a «Mister Medi» (come è ossequiosamente chiamato in absentia) di godere dell'amore incondizionato di tre donne, ma che vincolano Cinzia e Stefania allo stesso uomo, non sembrano disturbare le signore Siadatan, per di più incrollabilmente convinte che la gelosia sia un peccato «che ti spedisce dritta all'inferno». Un inferno umano oltre che metafisico, insistono, che avvelenerebbe loro le notti in cui osservano il marito fare l'amore o questi giorni in cui Sarah, la Terza Signora di 22 anni, riceve da lui attenzioni particolari perché gli ha appena dato una bambina, Ayesha. Le due italiane hanno portato la loro solidarietà femminile in sala parto e hanno assistito entusiaste al travaglio. «Io vivo per la mia famiglia», dice lui, e c'è da credergli: tre figli da due unioni precedenti (la prima moglie, Paula, ha divorziato quando ha tentato di introdurle in casa un'amante), e cinque dalle sue attuali consorti. L'unico contesto in cui Cinzia e Stefania accettano la poligamia è quello religioso: «Il Corano dice che a un uomo a cui non basta una moglie è possibile prenderne altre osservano - ma noi non avremmo mai fatto una cosa del genere fuori da un matrimonio islamico o per un altro uomo. Lo abbiamo fatto per nostro marito, perché è così speciale». Anche loro sono speciali, benché si intestardiscano a dire che l'intelletto maschile, e in particolare quello di Medi, sia superiore a quello femminile. La storia di Cinzia, un'ex femminista arrabbiata con una bella voce insolente e una di quelle inimitabili risate partenopee che prendono in giro il mondo, suona irreale: «Andavo sempre ai cortei delle donne, tornavo a casa tardi la sera, uscivo con chi mi pareva, mi ribellavo a tutti, persino a mio padre, e facevo disperare mia madre che invece ora tratta Medi come un dio perché mi ha domata». Ma Cinzia, che cosa le è successo?, non resisto a chiederle con dispiacere. Perché mai ha smesso di protestare, di esigere la parità, di rifiutarsi di chiedere il permesso? Lei fa spallucce e dice soave: «Mio marito è un uomo molto maturo e molto forte, i suoi discorsi sono molto logici. Gli uomini che ho conosciuto in Italia erano molto deboli in confronto a me: là è sempre la donna che comanda». In casa, forse. «In casa, in casa. Non so se siano state le brutte esperienze a farmi cambiare: un mio fidanzato con cui sono uscita otto anni è andato più volte con le mie migliori amiche, dietro le mie spalle. Poi sono stata l'amante di un uomo sposato per due anni: mi aveva promesso che avrebbe lasciato la moglie, e invece niente. In Inghilterra sono venuta proprio per seguire la persona che amavo, e lui se n'è andato. Quando Medi, prima di sposarmi, mi ha detto onestamente che per la sua personalità una donna non era abbastanza, non sapevo di che cosa stesse parlando. Male che vada, ho pensato, prendo la valigia e me ne vado. Lui è un uomo molto libero, ragionevole e mai violento e non desidero nessun altro». Non solo Cinzia non se ne è andata, ma in questi nove anni ha visto altre due mogli varcare la soglia di casa. Le ha accolte con rassegnazione? «Gli voglio bene. O lo accettavo o me ne andavo. Stefania è arrivata al ristorante un paio di mesi dopo che ero sposata con lui. E' diventata subito la mia amica più stretta perché siamo italiane ed è una bravissima ragazza. Le piaceva molto Medi perché è un uomo intelligente. Così ha sposato mio marito e a me ha fatto molto piacere». La signorina Loi è arrivata in azienda come contabile e in men che non si dica ha messo al mondo quattro figli: Sasha, 8 anni, Omar, 5, Isiah, 3, e Sofia, 2. «Con il femmini- smo la donna ha perso il suo posto di valore perché ha cominciato a voler competere con l'uomo: per questo non è contenta», sentenzia. Se la sentisse la sua mamma in carriera, che, racconta lei, «nell'emancipazione crede, eccome». Stefania Loi ha ricevuto un'educazione privata, aveva una «nanny» e faceva vacanze in America. Ma non crede possibile conciliare il lavoro con la famiglia. Forse come I altre figlie che vogliono per principio essere diverse dalle madri? «Non credo che una donna abbia scelta», dice scuotendo la testa. La poligamia, però, è un altro paio di maniche. «Non è possibile senza fede in Dio dice Stefania con enfasi -altrimenti subentrano l'invidia, la gelosia, e non riesci più a dare». Ma non è un dare a senso unico, a carico di loro donne? «Il Corano permette a un uomo di avere più mogli. Non è da tutti. Ma nostro marito, mister Medi, è un uomo molto forte». «Gli uomini normali, manco una donna possono tenere a bada - le fa eco sorridendo Cinzia - a me invece piace servire un uomo perché è un uomo». Mister Medi, è indubbio, le tiene a bada benissimo: «Non ci piace che nostro marito lavi i piatti o faccia i lavori di casa. In verità, non ha mai cambiato una volta i pannolini ai bambini», dicono orgogliose. E la gelosia? Dio basta davvero a sopprimerla? Possibile che non abbiano mai pregato una volta, nel loro grande letto, di trovare la forza di sopportare la vista del marito che fa l'amore con un'altra donna? «Beh, all'inizio sì ammettono entrambe con una certa riluttanza - poi è passato tutto». «All'inizio, benché fossi sempre gentile con Stefania - rievoca Cinzia ero gelosa». «Ma vedere un marito e una moglie che fanno l'amore può essere anche bello - aggiunge Stefania - e Cinzia non è gelosa dei miei bambini: anzi, lei che non ne ha è fortunata perché può fare loro da madre». Resta il fatto che la signora Crispino è l'unica delle tre a lavorare proprio perché non ne ha: «Ho detto a Medi che voglio continuare a tenere l'amministrazione del ristorante, perché non ci sono i figli a tenermi vincolata a casa». L'ultima arrivata, Sarah, non ha nulla dell'allegria caciaromi delle «sorelle». Il suo viso placido annuisce quando Cinzia decreta che «una donna dev'essere guidata». «Avevo un boyfriend inglese - sussurra impercettibilmente - e non mi piaceva affatto». Tutte e tre le signore Siadatan assicurano di non provare neppure una vaga insofferenza per le loro libertà limitate. «Discutiamo sempre e ci scambiamo apertamente le nostre opinioni, e in casa abbiamo molto margine di decisione. Possiamo scegliere i vestiti, e tutte ne riceviamo in uguale misura, scegliere chi invitare in casa e dove andari; in vacanza. Ma le decisioni importanti spettano a nostro marito». Ma che cosa augura Stefania alle sue figlie? «Desidererei tanto che trovassero l'uomo giusto a 14 o 15 anni. Una donna ha bisogno di un uomo come si deve a quell'età». Di fronte all'insinuazione che ogni tanto il patriarca Medi possa essere accusato di favoritismo, Cinzia e Stefania fanno muro di gomma. «Ha timore di Dio. Sappiamo che vuole essere giudicato da Lui come un uomo giusto». Maria Chiara Bonazzi Una, 34 anni, è di Napoli: «Ero una femminista che aveva amori sbagliati Poi è arrivato Medi ed è stato sincero dicendo che una donna non gli bastava» L'altra, 28 anni, arriva da Cagliari «All'inizio pativo nel vederlo fare l'amore con un'altra, poi ho capito che la gelosia porta all'inferno» «Siamo una famiglia vera: discutiamo e possiamo esprimere le nostre idee Ma le decisioni importanti spettano naturalmente a nostro marito» rito e ere». ivata bile e lei, «nde, ecStefun'ed Medi Siadatan, il re dell'harem A sinistra Stefania Loi, a destra Cinzia Raspino. Tra loro Sarah, terza moglie dell'iraniano «Nel caso inglese vedo soltanto promiscuità Nel Corano la donna è invece sacralizzata»

Persone citate: Loi, Maria Chiara Bonazzi, Medi, Stefania Loi

Luoghi citati: America, Birmingham, Cagliari, Inghilterra, Italia, Napoli, Sofia