Pacciani, nuovo match di Vincenzo Tessandori

Pacciani, nuovo match L'avvocato Marazzita: ho due nuovi testi Pacciani, nuovo match «Proverò che non ha stuprato le figlie» L'ULTIMA OMBRA SULL'EX MOSTRO FIRENZE dal nostro inviato L'assoluzione, d'accordo: perché la corte decise così, perché «non ha commesso il fatto», perché è sempre difficile condannare uno ad essere «mostro» per tutta la vita. Soprattutto se al posto delle prove provate ci sono indizi. Solidi magari, oppure fragili, forse pochi o, chissà, numerosi: sia come sia, indizi. E, dunque, il cittadino Pacciani Pietro ha i suoi diritti ed è giusto che vengano rispettati. Anche se tra le 16 e le 7 dovrà osservare il coprifuoco e rimanere in casa. Giusto che torni nella sua casa. Ma la beatificazione, no: è davvero troppo. Per una questione di buon gusto, prima che di giustizia. «Ma io non cerco di far beatificare nessuno, faccio soltanto il mio lavoro di avvocato», dice Nino Marazzita, di Roma, quello che, sceso in campo un attimo prima dei tempi supplementari, si è guadagnato il merito di aver vinto la partita, insomma di aver ottenuto in appello la dichiarazione di non colpevolezza. Il suo lavoro di avvocato, stavolta, consiste nel tentativo di ottenere la revisione del processo a carico del Pietro, per le violenze sulle figlie, concluso con una condanna non discutibile. «Ho trovato nuove prove dalle quali e con le quali mi pare di poter dimostrare che in quella vicenda era innocente. D'altra parte, proprio da quella storia sono poi scaturiti tutti i gravi problemi di Pacciani, perché questo ha orientato l'opinione pubblica sfavorevolmente, ma credo proprio di poter ristabilire la verità». Che sarebbe? «Pacciani non ha commesso il fatto che gli è stato definitivamente addebitato». Meno male: per le figlie, s'intende. Il fatto è che, spesso, la verità processuale è così differente da quella umana. Perché sul fatto che il Pietro avesse abusato delle figliole, fino a ieri non sembravano esistere dubbi anche se magari qualcuno vedeva chiaroscuri pure in questa storiacela. Come il vecchio medico condotto di Mercatale, il Lotti dottor Franco, che ha sempre considerato il contadino «un gentiluomo». «Pacciani ha abusato delle figlie per dieci anni. Loro consenzienti», ha sentenziato un giorno. «Ho preparato un'istanza di revisione che sabato presenterò in corte d'appello, a Firenze», annuncia l'avvocato Marazzita. E accenna a «due testimoni nuovi». I testi: prima quelli che hanno accusato Vanni il postino, ora i suoi, butta bene la zona, vero avvocato? «E' vero. Solo che i miei non hanno ottant'anni e non devono riferire su fatti di vent'anni prima come quelli di Vigna». Ci conta? «Be', sì, insomma, mi sembrano attendibili. D'altra parte, il presupposto della revisione è che siano elementi nuovi non valutati prima». Dovevano essere i giorni della tranquillità, ma pare destino che il Pietro non possa trovar pace. In quella sua casa che ora sembra un antro, in via Sonnino, lui tenta di rimettere in sesto il tetto, la radio, il frigorifero. Mette il naso fuori dalla porta a scaglia sassi ai fotografi, che deve considerare i nemici più grandi, più della polizia che l'ha messo in galera, più di Vigna e Canessa che l'hanno accusato di essere il «mostro di Firenze». In fondo, lui rimane un mostro piccolo-piccolo di uomo. Uno al quale si scrive: «Ti voglio bene». Lo hanno fatto a centinaia: donne, ragazze, tutte certe della sua estraneità agli omicidi, indifferenti al fatto che abbia trattato le fighe da animale. Non sono giorni lieti. Gli uomini della Sam, la squadra anti mostro, ieri sono tornati a Vicchio, hanno perlustrato centimetro per centimetro la piazzola della Boschetta, dove nell'estate '84 l'assassino ammazzò Pia Rontini e il suo ragazzo. Nel pomeriggio è arrivato anche il sostituto procuratore Paolo Canessa. Prima, nella caserma dei carabinieri di Borgo San Lorenzo, aveva ascoltato un teste che sostiene di aver visto Vanni il postino a Vicchio, nei giorni precedenti l'uccisione della Pia. L'aveva già raccontato Renzo Rontini: aveva ragione? Vincenzo Tessandori Il legale chiederà la revisione del processo Nuova perlustrazione sul luogo dell'omicidio di Pia Rontini !—. A destra Pietro Pacciani, mentre aggiusta il tetto di casa sua

Luoghi citati: Borgo San Lorenzo, Firenze, Roma, Vicchio