«Il pool apre la campagna elettorale»

Montecitorio si spacca sull'arresto di Squillante. Il pds: non cominciamo a strumentalizzare Montecitorio si spacca sull'arresto di Squillante. Il pds: non cominciamo a strumentalizzare «Il pool apre la campagna elettorale» La Maiolo: ma noi risponderemo colpo su colpo ROMA. La notizia dell'arresto di Renato Squillante, ex capo di gabinetto di Cossiga, è piombata come olio bollente su un Montecitorio tutto intento a medicare le continue ferite delle candidature. All'inizio della campagna elettorale un fatto del genere non può non suscitare scalpore e le congetture sono state molte. I più vi leggono un attacco al Polo e a Berlusconi. «Se qualcuno pensa di aprire la campagna elettorale con questo tipo di gesti - dice infatti Tiziana Maiolo, presidente forzista della commissione Giustizia della Camera -, cioè con gli arresti, con gli strumenti giudiziari, avrà pane per i suoi denti. Risponderemo colpo su colpo». Maiolo si dice «sconcertata» dall'arresto di Squillante. «Mi sembra un fatto incredibile. Un personaggio del genere non è che si arresta così, a cuor leggero. E siccome è stato arrestato da magistrati che a volte hanno comportamenti un po' disinvolti e l'uso della custodia cautelare è stato criticato da tutte le forze politiche, in questo ultimo anno, potevano essere un po' più cauti». «Non cominciamo a strumentalizzare in nessun senso queste vicende - ribatte il responsabile giustizia del pds, Pietro Folena -. Non vedo che c'entri questa vicenda con l'apertura della campagna elettorale. C'è un'inchiesta e c'è un fatto clamoroso che riguarda un'iniziativa di alcuni magistrati nei confronti di altri magistrati. Ho letto le ricostruzioni e non è la prima volta che succede: c'è un elenco piuttosto lungo anche in tempi recenti. Certo voglio credere che una procura seria come quella di Milano abbia operato sulla base di elementi molto grossi, che le imputazioni siano di rilievo talmente significativo da giustificare la misura. Staremo a vedere...» E' «sbalordito» il presidente dei senatori di An, Giulio Maceratini. «Un magistrato stimato, apprez- zato da tutti. L'ho sempre trovato estremamemnte corretto, imparziale, non malleabile. Onestamente non riesco proprio a capire.... Mi auguro non sia un fatto collegato alla campagna elettorale, anche se il sospetto viene. Arrestare un uomo che si sapeva avesse simpatie non certo verso l'Ulivo potrebbe far pensare anche a questo...» Più duro ancora Vittorio Sgarbi. «Pretendo il rispetto dei magistrati. Si incrociano da parte della sinistra atti di arroganza e di azione penale nei confronti della magi¬ stratura. Bisogna difendere i magistrati. Non riesco a immaginare come la signora Bocassini e il signor Colombo possano mettere a soqquadro l'ufficio di Renato Squillante, neanche avesse stuprato dei bambini. E' un'azione politica compiuta da magistrati di area comunista contro un magistrato di area craxiana». Sgarbi ha poi polemizzato con il senatore Pellegrino: «Critica un magistrato solo per essersi permesso di dire che Gelli era un affarista e non un sovvertitore. Insomma, Gelli dovrebbe essere per forza quello che ha stabilito Tina Anselmi. Pellegrino se ne frega del magistrato che ha chiesto di garantire anche Gelli al pari di altri inquisiti». Nessun magistrato ha voluto per il momento commentare l'accaduto. Sono stati invece due noti penalisti romani, Franco Coppi e Nino Marazzita, ad esprimere sorpresa e solidarietà nei riguardi di Squillante. «Siamo rimasti sorpresi e sconcertati di questo fatto - ha detto Coppi - e, soprattutto, attoniti per la gravità del provvedimento preso, considerata l'età della persona ed un passato di magi¬ strato che avevamo sempre rispettato. Il prowedimento indubbiamente ci sorprende e ci amareggia. Speriamo che rapidamente si possa dimostrare l'infondatezza delle contestazioni. Non esistono cittadini di serie A o B. Anche se si tratta di un magistrato tutti debbono essere sottoposti alle indagini, ma francamente il provvedimento ci appare sorprendente. Da tempo circolava la voce che fosse Squillante il sottoposto ad indagine, e ciò dopo il ritrovamento della microspia. Comunque il provvedimento suscita grande amarezza e sconcerto». «Mi stupisce la competenza accampata da Milano - aggiunge Marazzita - considerato che questa, per i magistrati di Roma, spetta a Perugia. Poi c'è da considerare che Squillante ha superato i 70 anni e perciò mi pare eccessiva la misura della custodia in carcere. Mi sembra poi una misura eccessiva, se è vero quello che si sa fino ad oggi sulla vicenda, in relazione all'epoca dei fatti contestati. Mi pare infatti che si indaghi su episodi relativi agli Anni Ottanta». [r.i.1 «Mi si vuole criminalizzare per l'amicizia con galantuomini» Da sinistra: Tiziana Maiolo presidente della commissione Giustizia della Camera, Cesare Previti e il pm Francesco Misiani

Luoghi citati: Milano, Perugia, Roma