Hodgson umilia Capello «Non sa proprio perdere»

«Come può dire che hanno vinto solo Pagliuca e Branca?» «Come può dire che hanno vinto solo Pagliuca e Branca?» Hodgson umilia Capello «Non sa proprio perdere» SCIA DI VELENO DOPO IL DERBY OMILANO GNI derby che si rispetti lascia sempre qualche polemica. E quello milanese di domenica sera non fa eccezione. A innescare la miccia pensa Roy Hodgson, alla sua prima vittoria contro il Milan, dopo un pareggio. Il suo collega Capello, commentando a caldo la sfida di San Siro, ha detto che la differenza a favore dell'Inter l'hanno fatta due uomini, Pagliuca e Branca. «E' ingiusto dire queste cose. Non mi aspettavo una dichiarazione del genere da parte di un allenatore intelligente e preparato come Capello. Posso solo pensare che sia caduto in una trappola. Lui sa che due giocatori, anche se bravi, non bastano per decidere una gara così importante e difficile». Allora quella di Capello è soltanto è una scusa... «E' troppo facile giustificare la sconfitta con una simile scusa. Ha giocato bene tutta l'Inter. Branca e Pagliuca hanno fatto il loro dovere. Anch'io avrei potu¬ to giustificare l'eliminazione dalla Coppa Italia con la Fiorentina dicendo che era stato Batistuta a fare la differenza, ma non sarebbe stato giusto». E allora, che cosa vi ha fatto vincere la partita? «Il controllo del centrocampo e il pressing totale, cominciando dalle punte Branca e Carbone. E poi una grande voglia di battere i primi della classe e il gol iniziale che ci ha dato serenità e fiducia, mentre gli avversari dovevano pensare prima di tutto a recuperare almeno il pareggio». Capello sostiene che siete stati molto bravi a sfruttare il contropiede. «L'Inter non è una squadra da contropiede. Siamo abituati ad attaccare, come abbiamo sempre fatto contro tutti gli avversari». Ma Branca e Pagliuca hanno dato qualcosa in più degli altri. «Non è vero. Hanno disputato un'ottima partita come gli altri. Ammetto che Branca ha praticato un grande pressing, come gli avevo chiesto al momento del suo arrivo all'Inter. Ha dovuto impararlo perché non era abituato. Pagliuca va bene perché è più sereno e perché la difesa lo protegge. Inoltre ha trovato la giusta posizione nella difesa a zona». Cinque vittorie consecutive hanno portato l'Inter nella zona alta della classifica. Dove può arrivare? «Il nostro obiettivo non cambia: puntiamo a un posto per la Coppa Uefa, da ottenere il più presto possibile. Impossibile pensare allo scudetto, che resta saldamente nelle mani del Milan, che è la squadra più forte ed ha ancora sei punti di vantaggio con sole nove partite da giocare». Come si vive la partita da squalificato? «Non ho avuto bisogno di dare disposizioni particolari dalla tribuna perché avevamo preparato tutto alla perfezione e Ardemagni, consigliato da Pacchetti, ha fatto le scelte giuste al momento giusto». Ha avuto attimi di paura? «Sul tiro di Locatelli, nel finale, che ha sfiorato il palo e in precedenza su una conclusione di Weah». Moratti cosa le ha detto? «Mi ha fatto i complimenti. Ma non abbiamo fatto alcuna valutazione tecnica del derby. Ne parleremo nei prossimi giorni. Qui comunque c'è già una base solida, per crescere nel futuro dobbiamo soltanto cercare uomini che sappiano fare la differenza». Perché l'Inter vuole prendere altri attaccanti? «Chiedete un po' al Milan che di attaccanti ne ha sei... Comunque quello dei rossoneri non è un problema che ci riguarda». Inter come la sua Svizzera? «Sì. E questo significa che non sono uno sconosciuto: il calcio italiano mi conosce da anni, dalle sfide con la Nazionale azzurra». Ora c'è la Samp... «E viene il difficile, perché dopo i progressi degli ultimi mesi ci può essere un calo, dovuto anche a questa grande vittoria. Voglio un'Inter altrettanto motivata e caricata. Ma io guardo più in là e vedo tanto lavoro, perché non siamo ancora tranquilli in campo e gli automatismi non sono spontanei. Dobbiamo sempre ragionare per fare qualsiasi movimento e la strada è ancora lunga per riuscire a compiere tutto con naturalezza come fa il Milan». Domenica c'è lo sciopero dei calciatori «Bene. Così ci godiamo due giorni in più di festa». Nino Sorniani «Il nostro vero segreto è il pressing totale Conquistiamo la Uefa e poi ci rafforzeremo» Hodgson (lato): «Anch'io avrei potuto spiegare l'eliminazione dalla Coppa Italia con la Fiorentina affermando che era stato Batistuta a fare la differenza: ma non avrei detto tutta la verità»

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