Milan l'allarme è Baggio di N. Sor.

LA SIGNORA FRA SOGNI E PAURE Milan, l'allarme è Saggio Galliani non condivide il ruolo che Capello assegna al Codino MELANO. Allarme Baggio al Milan. Più che la sconfitta pesano le cattive condizioni del Codino. A nessuno sfugge la constatazione che, per quanto si impegni, non riesce più a saltare l'avversario mentre gli assist vincenti diventano sempre più rari e su punizione, la sua specialità, ha segnato solo un gol in sette mesi. Galliani comunque non drammatizza: «Anche di Vialli si dicevano le stesse cose, che era finito, ma l'anno scorso è stato fondamentale nella conquista dello scudetto della Juve». Sul fatto che Baggio venga utilizzato come seconda punta, Galliani è stato abbastanza sibillino: «Non so...», facendo trapelare l'im¬ pressione che Capello non lo impieghi nel modo migliore, come già era accaduto in Nazionale con Sacchi. «Gioca male perché non si sente amato dai tifosi milanisti», dice Bergomi che l'ha affrontato nel derby. E Carbone aggiunge: «L'ho visto giù moralmente. Non si sente tranquillo e in campo va male. Il calcio italiano non può permettersi di perdere un fuoriclasse come lui. Forse gioca male perché si sente sotto esame, obbligato sempre a dimostrare qualcosa. Il Milan deve farlo sentire importante e dargli la massima fiducia, quella che gli servì per portare l'Italia alla finale in Usa». [n. sor.]

Persone citate: Baggio, Bergomi, Capello, Galliani, Sacchi, Vialli

Luoghi citati: Italia, Usa