Computer Icl getta la spugna

27 E l'olandese Philips sposta le attività informatiche a Taiwan Computer, lei getta la spugna Il gruppo inglese non produrrà più personal MILANO. I personal computer? Sempre più diffusi, ma sempre meno redditizi da produrre. Le continue guerre di prezzi e il monopolio della Intel, che produce i chip, e della Microsoft, che fornisce il sistema operativo Windows, stanno rendendo difficile la vita dei grandi gruppi. Tanto che anche la Compaq, campione assoluto di vendite nel mondo, ha dato segnali di rallentamento nelle ultime settimane ed ha tagliato i prezzi dei suoi modelli del 20% innescando così un nuovo round di ribassi competitivi. E ieri, a conferma di come il settore mieta sempre nuove vittime, è arrivata la notizia che la Philips ha trasferito in Asia, precisamente a Taiwan, la sua divisione informatica, mentre la britannica lei - già passata ai giapponesi della Fujitsu - ha deciso addirittura di abbandonare il settore dei personal. Una decisione che lascia ancora più scoperta di prima la posizione dell'Europa nel settore. Ormai solo tre grandi gruppi continuano a produrre personal computer: la Siemens, la Bull, che solo nel '95 è tornata all'utile dopo una serie di forti perdite, e l'Olivetti che proprio dai pc ha avuto i suoi guai peggiori. Lo scorso hanno la divisione personal di Ivrea, che adesso è una società a sé stante, ha accumulato perdite per 220 miliardi. E se i personal quest'anno non torneranno all'utile operativo sotto la guida diretta dell'amministratore delegato Corrado Passera, ha già annunicato Carlo De Benedetti, la Olivetti uscirà dal settore. La Philips ha spostato, come deciso un anno fa, il quartier generale della divisione infor¬ matica da Eindhoven a Chungli, nei dintorni di Taipei. Alla base della scelta di Philips, che nel 1995 ha venduto 4,7 milioni di computer e che intende arrivare nel 1996 a quota 6,5 milioni, c'è una forte riduzione dei costi che potrà essere ottenuta in questo modo. Ben più radicale la scelta della lei, che abbandona la produzione dei pc per concentrare la proprie forze sui servizi e software. Il piano di ristrutturazione, il più radicale da quando lei è stata acquistata dalla Fujitsu cinque anni fa, prevede lo scorporo nella holding giapponese delle attività hardware, mettendo così fine a quasi 90 anni di attività manifatturiera della società britannica. lei, che l'anno scorso era andata in rosso per la prima volta dal 1981 quando aveva ri- schiato il fallimento, si libererà dunque di un settore in perdita come quello dei personal, per puntare sui servizi e software, investendovi oltre 200 milioni di sterline. Nel rendere noto il programma di ristrutturazione, che costerà mille posti di lavoro, l'Icl ha annunciato il suo ingresso nel mondo dei servizi interattivi e multimediali, ed ha annunciato che continuerà a vendere personal computer sotto il marchio Fujitsu-Icl. Di fatto però la ristrutturazione segna la fine della speranze della lei di conquistare una fetta significativa del mercato europeo dei pc, dove l'anno scorso ha ottenuto una quota del 2,5 per cento. Corrado Passera amministratore delegato dell'Olivetti

Persone citate: Carlo De Benedetti, Corrado Passera

Luoghi citati: Asia, Europa, Ivrea, Milano, Taipei, Taiwan