Le auto Fiat in Europa conquistano quota 11,2

Mentre An spara a zero su Merlini alla Compagnia San Paolo a febbraio boom di consegne per il gruppo torinese Le auto Fiat in Europa conquistano quota 11,2% TORINO. Fiat Auto prosegue con successo la strategia di internazionalizzazione. Nei primi due mesi dell'anno ha acquisito il 13,1% del mercato automobilistico europeo contro il 12,5% dello stesso periodo '95, portandosi al secondo posto dopo il Gruppo Volkswagen. Ciò è stato determinato dalla forte crescita delle esportazioni che in febbraio hanno registrato un aumento del 38%, contro un incremento globale delle vendite in Europa del 9,9% e dell'I 1,2% se si esclude il nostro Paese (1.032.000 consegne contro 939.000 dello stesso mese '95). Non altrettanto bene è andata per il mercato italiano, dove le immatricolazioni, secondo le proiezioni della Motorizzazione, sono cresciute in febbraio soltanto del 3%. Al brillante risultato delle vendite all'estero del Gruppo ora guidato da Roberto Testore, hanno contribuito tutti i più importanti mercati, e in particolare la Germania dove, contro una crescita complessiva dell'8%, le vendite di Fiat Auto sono salite del 25,7%; la Francia, con addirittura un +70,5% per il Gruppo, contro + 17,5% delle immatricolazioni; il Regno Unito con, rispettivamente, +3,8% del mercato e + 23,1%, la Spagna con +11,4% e +45,3%. Conseguentemente sono cresciute in modo considerevole anche le quote di mercato: in Germania dal 4,4 al 5,2%; in Francia dal 6,5 al 9,4%; in Gran Bretagna dal 4 al 4,7%; in Spagna dal 7,1 al 9,2%. Un ruolo determinante è stato ricoperto da Bravo & Brava «Auto dell'anno 1996» che, in poco più di 5 mesi di commercializzazione, ha raggiunto 220.000 ordini dai Concessionari, di cui il 40% in Italia e il 60% all'estero. Molto positivi anche i risultati della Y, la piccola ammiraglia Lancia, che, in vendita da metà gennaio, è già arrivata a 41.000 ordini. Per il mercato italiano, ancora affaticato, nonostante l'aumento delle consegne (da 153.450 unità di un anno fa a 158.000), l'Anfia, l'associazione dei costruttori nazionali, fa notare che «le immatricolazioni del mese scorso sono state inferiori del 24,1% a quelle del febbraio '92 (208.000 unità) e del 13,7% al febbraio '93 (183.100 unità). Nel '93 si ebbe un crollo del 29,1% della domanda, cui seguì una ulteriore contrazione dell'1,2% nel 1994». Come gennaio, anche febbraio ha avuto un giorno lavorativo in più, per cui le vendite giornalieie, calcolate dall'Anfia, sono scese da 7673 unità dell'anno scorso a 7524, con una flessione dell'1,9%. Le marche nazionali hanno totalizzato 73.565 vendite, con una quota del 46,6%. Da segnalare la crescita dell'11,7% dell'Alfa Romeo, che sale al 27,8% nel bimestre. Anche se il bilancio delle immatricolazioni nei primi due mesi è positivo per il 2,7% (da 354.350 a 364.050 unità), Anfia e Unrae, l'altra associazione di categoria che rappresenta le marche estere operanti in Italia, non sono ottimiste. «A sfavore - puntualizza l'Anfia - giocano le incertezze sulla delicata situazione politica accentuate dalla vigilia elettorale e la forte pressione fiscale che ha ormai superato i 100 mila miliardi di lire (oltre il 21% dell'intero carico tributario). Per l'Unrae, quindi, «considerato che nei primi 4 mesi dell'anno, si sviluppa circa il 40% del mercato complessivo, è difficile supporre che nel '96 le vendite superino 1.750.000 unità». Questo futuro incerto è confermato dall'indagine del Centro studi Promotor che sottolinea come «le prospettive per i prossimi mesi non sono buone. A febbraio il livello degli ordini è stato giudicato basso dal 62% dei concessionari e il 35% ritiene che la domanda sarà in ulteriore calo nei prossimi tre-quattro mesi». Per le Case estere, ottimi risultati per la Ford con 18.500 immatricolazioni in febbraio (11,71% del mercato), per la Mercedes (3.400 vendite) e per la Bmw (2.600). Sono andate invece meno bene le consegne per Audi, Renault, Citroen e Volvo. Renzo Vii lare

Persone citate: Renzo Vii, Roberto Testore