Fazio: per ora i tassi non calano di Marco Zatterin

LA SINDROME AMERICANA Il governatore vuole prima un'inflazione al 4%. Confindustria: subito il ribasso Fazio: per ora i tassi non calano «Presto ci saranno le condizioni», replica Dini ROMA. «Ho detto quattro per cento». Antonio Fazio ribadisce il concetto, e tenta di chiudere una volta per tutte la discussione sulla possibilità che i tassi di interesse possano scendere nell'immediato futuro. «Sono stato precisissimo - afferma il governatore della Banca d'Italia - ho detto quattro per cento, indicando questo livello come obiettivo, e non come previsione, da conseguire con l'inflazione. Adesso basta, aspetto di toccare il risultato con mano». Morale: l'aumento del 5 per cento fatto registrare dai prezzi in febbraio è un dato positivo; ma per avere un denaro meno caro occorrerà che dai bollettini dell'Istat salti fuori una cifra di almeno un punto più bassa. Per le speranze degli industriali è una doccia fredda. Da Basilea, dove ha partecipato all'incontro dei banchieri del G10, Fazio manda a dire che «bisogna smettere di parlare di queste cose», dove «queste cose» sono i tassi di interesse. Anche l'ipotesi che l'inflazione si assesti al 4,5 per cento annuale in marzo non lo persuade a mollare la leva del credito. L'obiettivo del 4 per cento, sottolinea il governatore, è fattibile, così come rilevato dal bollettino semestrale di via Nazionale, ma ciò è chiaramente subordinato al superamento delle incertezze che hanno condizionato la lira, alla continuità dell'a- zione di riequilibrio della finanza pubblica e alla tenuta della politica dei redditi. In assenza del rispetto di tali condizioni, l'istituto di emissione non abbasserà la guardia. «Dobbiamo misurare la febbre al malato - spiega Fazio con una metafora ospedaliera - e che la febbre scenda da 41 a 39 conta poco se si deve arrivare a 36 e mezzo». Chiarissimo. Fazio non lascia alcuno spazio per un ammorbidimento della sua politica, che resta «rigorosamente orientata in senso antiflazionistico» e che «mai nel passato era stata illustrata in maniera così netta». Poi aggiunge: «Forse non c'è nessuna banca centrale che è così netta». Ma la partita non è chiusa. Giunte in Italia sugli schermi delle agenzie di stampa, le parole di Fazio hanno scatenato subito una folta ondata di reazioni. Decisa la replica della Confindustria, che riconosce la priorità della battaglia contro l'inflazione e l'autonomia di Bankitalia, eppure giura che «le condizioni per un ribasso ci sono». Il costo del denaro deve seguire la congiuntura, ha affermato il direttore generale di Viale dell'Astronomia Innocenzo Cipolletta, e allora deve calare poiché «l'economia rallenta e i prezzi stanno cedendo». Ampio il fronte dei critici, composto da Confesercenti (quello di Fazio è «un errore»), Cisl («un buon messaggio per mantenere alta l'inflazione»), Cgil («troppo rigida» Bankitalia), Uil («poteva dare un segnale di buona volontà»). Cauto il pensiero dei politici con Polo e Ulivo che ribadiscono il rispetto per il libero arbitrio di via Nazionale. Nessun problema, invece, per gli analisti finanziari: la decisione di Fazio era già scontata. «Il governatore sa che il mercato è sbilanciato e che i prezzi sono volatili» risponde Alessandro Ceccaroni, dell'Ubs londinese. Le prospettive di fondo del mercato non sono comunque negative. Il presidente della Bundesbank (e del G-10), Hans Tietmeyer, assicura che il difficile ciclo economico in cui si trova l'Europa lascia aperti, almeno in teoria, spazi per ridu¬ zioni locali dei tassi di interesse. Anche se, ha subito precisato il tedesco, la situazione cambia da Paese a Paese, e c'è una diffusa tendenza al rallentamento della crescita mentre la disoccupazione si mantiene elevata: «per queste condizioni si attendono miglioramenti nel corso dell'anno». Per ora, quindi, il numero uno dei banchieri centrali non dice che l'Italia può ammorbidire la stretta monetaria. La sua diagnosi è che una buona parte dei Paesi europei «continua ad esaminare se esistono spazi per diminuire il costo del denaro». Che poi riescano a farlo è tutto un altro discorso. Marco Zatterin Confindustria: subito il ribasso si non calano ioni», replica Dini

Persone citate: Alessandro Ceccaroni, Antonio Fazio, Dini, Hans Tietmeyer, Innocenzo Cipolletta

Luoghi citati: Basilea, Europa, Italia, Roma