Fra Cina e Taiwan la seconda portaerei Usa
Pechino a Taipei: le vostre elezioni sono un atto ostile e separatista, dovete annullarle Pechino a Taipei: le vostre elezioni sono un atto ostile e separatista, dovete annullarle Fra Gnu e Taiwan la seconda portaerei Usa Da oggi lanci di missili con testate vere verso l'isola WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Quando, tra una settimana, anche la portaerei nucleare «Nimitz» avrà raggiunto l'«Independence» nel Mar della Cina, gli Stati Uniti avranno concentrato nell'area la più grossa flotta dalla fine della guerra del Vietnam. Questo spiega perché, nonostante tutti escludano che la tensione attuale tra Stati Uniti e Cina a proposito di Taiwan possa sfociare in un conflitto, la preoccupazione è forte nelle capitali del mondo e soprattutto in quelle asiatiche: basta che qualcosa sfugga al controllo, basta un piccolo incidente non previsto, e la situazione potrebbe diventare molto seria. La crisi covava da tempo, ma è esplosa sabato scorso, quando il governo cinese ha annunciato di voler condurre una nuova serie di esercitazioni militari, stavolta usando proiettili veri, nello stretto di Taiwan proprio alla vigilia delle prime elezioni presidenziali che si tengono nell'isola. Era già accaduto in passato che i cinesi facessero cadere missili (senza testata esplosiva) a non più di 80 miglia dalla costa dell'isola. Il carattere evidentemente intimidatorio di queste esercitazioni aveva creato parecchio nervosismo a Taiwan e causato dei seri scossoni alla Borsa locale. Ma adesso la pressione cinese sull'isola supera i limiti raggiunti nel passato. Dal punto di vista politico, l'acme delle pressioni di Pechino è stato raggiunto ieri quando il ministro degli esteri cinese Qian Qichen, in una conferenza stampa, ha dichiarato che Tai wan sta cercando di legalizzare con il voto la separazione dalla Cina, dunque «per far tornare la tranquillità Taiwan deve tornare alla politica di "una sola Ci na" cancellando le elezioni». La Cina ha continuato a con siderare Taiwan una propria provincia ribelle fin dalla sua secessione nel '49 e da allora, al meno in via teorica, ha sempre rivendicato il diritto di ricon quistarla con la forza. Il concet to dell'esistenza di «una sola Ci na» è stato accettato da tempo anche dagli Stati Uniti, ma re centemente il governo cinese ha cominciato a sospettare che gli americani sotto sotto incoraggi no spinte all'indipendenza da parte di Taiwan, soprattutto da quando Bill Clinton ha accettato di ricevere alla Casa Bianca il presidente taiwanese Lee Teng hui. Innervosisce molto il go verno cinese, per esempio, la ri chiesta avanzata da Taiwan di un seggio all'Onu. Alle elezioni presidenziali del 23 marzo, il presidente uscente Lee appare fortemente favorito Tra i candidati Lee è certamente quello più ostile al governo di Pechino, ma neppure lui sostie ne apertamente la linea dell'in dipendenza. I cinesi, tuttavia temono che questo possa essere l'epilogo se Lee continuerà concentrare potere e pensano che, data la potenza economica recentemente raggiunta da Tai wan, gli Usa finirebbero per riconoscere la nuova entità. Per le esercitazioni annunciate a partire da oggi fino al 20 marzo i cinesi hanno concentrato di fronte a Taiwan un'armata di 150 mila uomini e questo ha creato un certo panico. Gli esperti militari di tutti i Paesi, da quelli del Pentagono a quelli dell'Istituto di studi strategici di Londra, concordano nel rite¬ nere improbabile un'invasione di Taiwan da parte della Cina: i cinesi mancherebbero dei mezzi militari per condurre una operazione anfibia così grossa e della necessaria copertura aerea; inoltre, sul piano politico, sarebbero troppo grossi i prezzi da pagare di fronte alla comunità internazionale. Dopotutto l'interscambio tra Stati Uniti e Cina continua a crescere a dispetto delle proteste americane su ripetute violazioni cinesi delle leggi sul «copyright». E, sempre a dispetto di questi litigi, l'Amministrazione Clinton ha già annunciato l'intenzione di rinnovare alla Cina lo status di «nazione più favorita» negli scambi commerciali e economici. Ma i rapporti politici restano di forte diffidenza reciproca e la durezza con cui l'Am¬ ministrazione americana ha reagito alla dimostrazione di forza cinese nello stretto di Taiwan lo dimostra. Annunciando già sabato lo spostamento della portaerei «Independence» e del suo gruppo di scorta nelle acque circostanti Taiwan, il segretario di Stato americano Warren Christopher aveva definito «rischioso» e «irresponsabile» il com- portamento cinese. Christopher ha schivato più volte una domanda diretta riguardo agli ordini dati alla flotta americana, limitandosi a dire che «sarà in posizione di essere utile nel caso sia necessario». E il segretario per la Difesa, William Perry, non ha voluto dire che gli americani difenderanno automaticamente Taiwan nel caso questa venga attaccata, ma ha ammonito che, se i cinesi faranno qualche errore, vi saranno «gravi conseguenze». Il segretario del partito comunista cinese ha chiamato i soldati dell'Esercito di Liberazione alla «massima disciplina». Oggi cominciano le esercitazioni. Paolo Passarmi L'esercito «rosso» schiera sulla costa 150 mila uomini pronti all'invasione Il Pentagono: «Non provateci» Clinton concentra in Estremo Oriente la flotta più forte dai tempi del Vietnam X. Matsu Mar della Cina MEZZO SECOLO DI CONFLITTI TAIPEI Porto di Keelung, ora Obiettivo dei missili cinesi M9 TENSIONE NEL MAH DELLA CINA 1949 I comunisti vincono la guerra civile. I nazionalisti di Chang Kai Shek fuggono sull'isola di Formosa 1971 L'Assemblea Generale trasferisce la sede dell'Onu da Taipei a Pechino 1972 Durante la sua visita a Pechino, il presidente degli Stati Uniti Richard Nixon riconosce che Taiwan è parte della Cina 1987 Pechino e Taipei stringono un accordo che apre ai taiwanesi le porte della Cina 1995 II presidente di Taiwan va in visita privata a Washington: i comunisti reagiscono con i test missilistici a 90 miglia da Taiwan *':• CINA TAIWAN Forze armate ^^^^^^^^Sj B^^S^^S f£9R$5 Carri armali • '^IBjfI{lt A/M... Marines j J|&3| ---- .....U.JU* ■ Navi ^^^^^ ■ Milioni f fl| 1 '- 1 tffrto di dollari L^^»^^R^« ' ^Tff& stanziati BBMBBJBbMi «m tS*^ per la difesa H^^BHBBB 1 Ecco le forze contrapposte della Cina e di Taiwan e la mappa del braccio di mare teatro dello scontro
Persone citate: Bill Clinton, Chang Kai Shek, Clinton, Matsu, Qian Qichen, Richard Nixon, Teng, Warren Christopher, William Perry
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