Via con Hill ma c'è anche la ferrari di Cristiano Chiavegato

FORMULA 1 Suspense in Australia: incidenti, due partenze, Villeneuve 2° e Irvine 3°, Schumacher ko Via con Hill, ma c'è anche la ferrar! Brundle vola, che paura MELBOURNE DAL NOSTRO INVIATO Il Mondiale di FI è cominciato come era finito: con un successo di Damon Hill. L'inglese si era imposto nell'ultima gara di Adelaide e si è ripetuto ieri a Melbourne, la nuova sede del G. P. d'Australia, precedendo il compagno di squadra Jacques Villeneuve e la Ferrari di Eddie Irvine. Ma prima di parlare delle conferme Williams e delle belle speranze Ferrari, raccontiamo dello spettacolare, pauroso incidente con cui la corsa ha preso il via. Una carambola che qui hanno visto come la scena di un film di James Bond: la gente si è messa a urlare e applaudire come impazzita. Alla terza curva, la Jordan di Martin Brundle è volata su un gruppo di vetture avvitandosi più volte e finendo rovesciata nella sabbia. La monoposto è emersa dal polverone ridotta come un rottame, spezzata in due e accartocciata. E si è temuto il peggio. Invece Brundle non soltanto è uscito dall'abitacolo da solo, ma è corso dal medico di gara per avere l'autorizzazione a prendere la vettura di riserva e partecipare alla seconda partenza. Il caso ha voluto che al secondo giro, ancora la Jordan dell'inglese, tamponata dalla Ligier di Diniz sia finita fuori pista. Ma il coriaceo Brundle dalle sette vite non si è fatto proprio nulla. La corsa poi è andata avanti senza altre emozioni proibite. Ma, anche se è stata bella e spettacolare, non si può dire che abbia vinto il migliore: il vero mattatore è stato Villeneuve. Dopo aver conquistato la pole position e il giro più veloce in gara, il giovane canadese, in testa sin dal via, è stato superato solo a cinque giri dalla fine per il progressivo cedimento del motore Renault della sua Williams (perdita d'olio). Peccato, altrimenti il figlio del grande Gilles avrebbe messo a segno, lui debuttante, quello che in gergo si chiama «hat trick», cioè pole e successo. La Williams ha comunque confermato la sua supremazia con una doppietta, alla quale la Ferrari, unica squadra a opporsi degnamente al dominio del team inglese, ha risposto con un terzo posto. Tuttavia non è stato il campione in carica, Michael Schumacher, a salire sul podio. Il tedesco è stato bloccato da un problema ai freni e il premio è toccato a Irvine, autore di una gara molto attenta. Il pilota irlandese ha così bissato il miglior risultato della sua carriera, ottenuto lo scorso anno in Canada quando correva per Jordan. Una bella iniezione di fiducia per Maranello, che sotto sotto temeva di non raccogliere nulla, visto il ritardo di preparazione della nuova vettura. Se la mancata affidabilità (perdita del liquido del circuito dei freni) ha tolto di mezzo Schumacher, l'F310 ha messo in evidenza buone doti di tenuta e una discreta competitività, certamente aiutata dalla bravura di Kaiser Michael. Per i primi trenta giri il tedesco ha tenuto il passo dei battistrada della Williams (con Villenueve che per due volte è scattato meglio di Hill), facendo sognare anche un possibile finale a sorpresa. Sono stati però i pit-stop, le soste ai box per il cambio di gomme e il rifornimento di carburante, a far capire che la Ferrari comunque non avrebbe potuto puntare al successo. Per tenere il ritmo di Jacques e Damon, Schumacher ha dovuto programmare due soste, contro la sola fermata degli avversari. Questo significa che difficilmente avrebbe recuperato lo svantaggio dovuto allo stop in più. Al massimo, visto come sono andate le cose (il canadese ha percorso gli ultimi cinque giri al rallentatore) Michael avrebbe potuto ottenere il secondo posto. Una Ferrari che se non fa ancora sognare, certamente ha cominciato con il piede giusto. Per il momento Maranello ha confermato di aver avuto ragione di prendere a tutti i costi Schumacher, un fuoriclasse che fa sempre la differenza, e di non aver sbagliato ad affiancargli Irvine, un ragazzo che mostra di voler crescere e imparare, mettendo anche qualcosa del suo. La F310 è nata bene, ha delle qualità. Il nuovo motore 10 cilindri, considerando la sua giovanissima età, è già una bella realtà. Ci saranno ancora dei problemi nelle prossime gare, forse anche delle delusioni. Ma questa è la strada giusta per arrivare. Infine, poche parole per un ragazzino sotto osservazione. Giancarlo Fisichella, romano, 23 anni, ha debuttato con la Minardi. Non ha concluso la gara, ma ha fatto capire di essere un pilota interessante in un periodo di assoluta penuria per i colori italiani. Non ha soldi e dalla prossima gara sarà a piedi. Ma meriterebbe davvero l'attenzione di qualcuno. Cristiano Chiavegato I I *-a Jordan di Brundle vola nella sabbia e si spezza in due: il pilota è uscito indenne dalla brutta avventura FORMULA 1

Luoghi citati: Australia, Canada, Maranello, Melbourne